La scuola cestistica dell’est Europa è da sempre rinomata per aver formato grandi talenti capaci di fare la fortuna di ogni squadra di cui abbiano indossato la casacca. Dopo un periodo in cui questa tradizione si era arrestata, negli ultimi abbiamo potuto ammirare le prodezze di giocatori serbi come Miloš Teodosić e Nemanja Bjelica, sloveni come i fratelli Dragić, lettoni come il nuovo fenomeno della NBA Kristaps Porziņģis, bosniaci come Jusuf Nurkić e croati come Mario Hezonja e Dario Šarić.
L’unica differenza sostanziale rispetto al periodo che arrivano fino a circa la seconda metà degli anni ’90 è la minor permanenza di questi talenti presso squadre del proprio paese di provenienza o comunque geograficamente più vicine al luogo che ha dato loro i natali. L’involuzione dal punto di vista economico di molti club dell’est e il relativo impoverimento dei campionati nazionali ha portato molti giocatori – fin da una giovane età – a spostarsi versi altre nazioni, principalmente la Spagna (che attualmente può vantare il miglior campionato d’Europa) e fino a qualche anno fa l’Italia.
Proprio per questi motivi si possono vedere giocatori di chiara origine montenegrina come Nikola Mirotić difendere i colori della Spagna durante le competizioni internazionali poiché indissolubilmente legati al paese in cui si sono trasferiti all’età di quindici anni per giocare nelle giovanili del Real Madrid. Ed è proprio questo storico club ad avere un grande rapporto privilegiato con quella generazione di giocatori provenienti dalle repubbliche dell’ex Jugoslavia che stanno rinverdendo una tradizione che per anni non era più riuscita a esprimere talenti assoluti e a vincere medaglie durante Europei e Mondiali. I madrileni possono infatti vantare nel roster della propria prima squadra ben due giovani talenti classe 1999 provenienti da quei paesi ed entrambi inseriti nella lista dei migliori prospetti europei della prossima generazione. Si tratta di Luka Dončić e Dino Radončić, rispettivamente una guardia tiratrice e un’ala piccola, il primo sloveno e il secondo serbo.
Dončić, un prodotto delle giovanili dell’Olimpija Lubiana, è un giocatore estremamente talentuoso, probabilmente il migliore tra i due. Nettamente superiore ai pari età, sta già raccogliendo più di una presenza in campo con il Real, con cui ha esordito negli ultimi minuti della sfida contro Malaga mettendo a segno una tripla e diventando contemporaneamente il più giovane giocatore a esordire per il Real Madrid e il terzo nel campionato spagnolo. Il tiro è la sua arma migliore, ma può facilmente attaccare il canestro grazie all’ottimo palleggio e al fisico possente che gli permette di assorbire i contatti quando conclude al ferro. Sempre grazie all’ottimo fisico e alla notevole lunghezza può vantare ottime medie a rimbalzo nonostante il ruolo. Allo stesso tempo riesce però a coinvolgere i compagni distribuendo numerosi assist. Quello che però colpisce maggiormente è la durezza mentale e l’etica del lavoro che sommate alle capacità sul campo l’hanno portato a finire sui taccuini di numerosi scout della NBA. E nell’ambiente del basket si inizia già a soprannominarlo la “Perla di Slovenia”.
Dino Radončić è un giocatore meno precoce, ma altrettanto promettente. Più propenso ad attaccare il ferro rispetto al compagno di squadra, è difficilmente contenibile nell’uno contro uno grazie a un fulminante primo passo. All’attacco aggiunge ottime capacità a rimbalzo grazie all’altezza (è alto 202 cm ed è ancora in crescita) e doti di passaggio sopra la media per il ruolo. Non è propriamente un prodotto della cantera del Real Madrid poiché è arrivato nella capitale spagnola solo l’anno scorso dopo essere stato soffiato ai rivali del Barcellona. Il 18 ottobre 2015 ha esordito in campionato diventando il quinto giocatore più giovane a fare il proprio debutto, mentre quattro giorni più tardi ha esordito in Eurolega contro la Stella Rossa di Belgrado. Presto si andrà ad aggiungere alla folta schiera di talenti serbi che spadroneggia sui parquet europei e rinnovando la tradizione dei giocatori serbi in maglia Real che ha già visto Dejan Bodiroga e Aleksandar Đorđević.
Foto: Luka Dončić-Facebook
Più che parlare dei talenti dell’Est, parlerei dei talenti dell’ex-Jugoslavia e dei paesi baltici.