CALCIO: Il FK Krasnodar di Galitsky alla conquista del calcio russo

È stato capace di avere la meglio sul Borussia Dortmund in Europa League, sottraendogli il primato nel Gruppo C, così come è riuscito in meno di dieci anni a passare dall’ultima divisione del calcio professionistico russo fino ai vertici della Prem’er-Liga. È la storia del FK Krasnodar, squadra che nonostante la recente fondazione ha già grandi ambizioni, sognando di affermarsi in Russia ed essere una presenza costante anche in Europa.

Il FK Krasnodar, la seconda squadra della città dopo il Kuban’, è nato nel 2008 per volontà del miliardario Sergey Galitsky, grande appassionato di calcio nonché uno dei 15 uomini più ricchi di tutta la Russia secondo la rivista Forbes, con un patrimonio di diversi miliardi di dollari a disposizione. Galitsky, nato a Soči da una famiglia di origini armene (prima di prendere il cognome della moglie il suo nome alla nascita era Sergey Arutyunyan), ha iniziato la sua carriera da imprenditore nel 1994 fondando la compagnia Tander, dedita alla vendita all’ingrosso di profumi e prodotti di bellezza. La sua fortuna è aumentata esponenzialmente quando nel 2000 ha dato vita a Magnit, azienda della quale è attualmente co-proprietario, che è presto diventata la più grande rete di vendita al dettaglio del paese. Nel 2013 è risultato essere l’uomo d’affari di maggior successo di tutta la Russia.

Galitsky si differenzia dagli oligarchi russi in quanto non si è arricchito in seguito alla ristrutturazione dell’economia russa causata dal crollo comunista, che ha portato alla privatizzazione delle compagnie statali poi concentratesi nelle mani di pochi potenti; così come non è tra coloro che hanno fatto le proprie fortune grazie all’amicizia di Putin. Galitsky è considerato un outsider, un miliardario self-made: ha iniziato la sua carriera aprendo un negozio a Krasnodar, mentre ora Magnit ha oltre 9.000 negozi sparsi in tutta la Russia, con oltre 240.000 dipendenti. Tra un successo e l’altro, Galitsky ha però anche avuto il tempo di dedicarsi alla sua più grande passione, il calcio, sport che aveva praticato per anni da ragazzo; fondando una nuova squadra nella città dove ha fatto le sue fortune, Krasnodar.

In seguito alla sua fondazione, nel 2008 il neonato FK Krasnodar è stato ammesso alla seconda divisione, il terzo livello del calcio russo (l’ultima divisione professionistica), ottenendo subito la promozione in prima divisione in seguito al terzo posto ottenuto nel girone Sud. In prima divisione, secondo livello del calcio russo, il Krasnodar è rimasto due anni, conquistando un decimo posto nel 2009 e un quinto posto l’anno successivo, disputando anche i primi derby con il Kuban’. Al termine della stagione 2010 il fallimento del Saturn, che militava in Prem’er-Liga, ha consentito però al Krasnodar di essere ripescato nella categoria superiore al posto della squadra di Ramenskoe.

Il debutto in massima divisione è avvenuto nella stagione 2011-12, a soli tre anni dalla fondazione del club. Le prime due stagioni sono state di assestamento, con la squadra che ha ottenuto un nono e un decimo posto, vincendo al termine del campionato 2012-13 la classifica marcatori con il brasiliano Wanderson, autore di 13 reti come l’armeno Movsisyan dello Spartak Mosca, che fino alla stagione precedente giocava proprio a Krasnodar.

La stagione 2013-14 è stata quella dell’esplosione, con la squadra guidata dal bielorusso Oleg Kononov che ha chiuso il campionato al quinto posto, arrivando inoltre fino alla finale di Coppa di Russia, poi persa per un soffio contro il Rostov, impostosi ai rigori in seguito allo 0-0 dei tempi supplementari. Il quinto posto ottenuto in campionato ha consentito inoltre al Krasnodar di partecipare per la prima volta nella sua storia ad una competizione europea, guadagnando l’accesso ai turni preliminari della successiva edizione di Europa League.

Nella stagione seguente il Krasnodar è riuscito ad arrivare fino alla fase a gironi di Europa League, conquistando poi uno storico terzo posto in campionato, migliorando il risultato dell’anno scorso, chiudendo a soli sette punti dallo Zenit campione di Russia e arrivando a pari merito con il CSKA Mosca, che però si è classificato al secondo posto per aver vinto più partite. Nonostante il grande risultato, il Krasnodar  è così rimasto con l’amaro in bocca, dato che la seconda piazza avrebbe permesso alla squadra di disputare i preliminari di Champions League.

Il fatto che il FK Krasnodar abbia scalato così velocemente le gerarchie del calcio russo non è pero assolutamente casuale. Dal 2008 ad oggi infatti Galitsky ha compiuto investimenti per oltre 300 milioni di dollari per costruire una società solida e di alto livello, confermando come il calcio sia la sua passione prediletta, nonché la più costosa. I suoi investimenti non si sono però limitati a rafforzare la squadra o la società: nel 2012 il Krasnodar ha inaugurato un nuovo complesso che ospita la propria accademia giovanile, dotato di diverse strutture all’avanguardia, mentre l’anno successivo Galitsky ha fatto iniziare i lavori di costruzione di quello che dovrà essere il nuovo stadio del club, che attualmente disputa le proprie partite casalinghe nel Kuban’ Stadium. Il complesso, che secondo il progetto avrà una capacità di oltre 36.000 posti, sarà inaugurato nei prossimi mesi.

Nella stagione attuale il FK Krasnodar è impegnato a lottare su tre fronti: il campionato, dove occupa le zone alte della classifica, la Coppa di Russia, dove deve disputare i quarti di finale, e l’Europa League, dove dopo aver chiuso al primo posto il proprio girone lasciandosi alle spalle il Borussia Dortmund si è qualificato ai sedicesimi di finale, dove affronterà lo Sparta Praga. L’obiettivo dichiarato di Galitsky e soci è quello di portare a casa al termine della stagione almeno uno di questi trofei.

Chi è Emanuele Cassano

Ha studiato Scienze Internazionali, con specializzazione in Studi Europei. Per East Journal si occupa di Caucaso, regione a cui si dedica da anni e dove ha trascorso numerosi soggiorni di studio e ricerca. Dal 2016 collabora con la rivista Osservatorio Balcani e Caucaso.

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