Negli scorsi giorni si è consumato il passaggio delle quote di maggioranza della Pallacanestro Cantù dalle mani della presidente Anna Cremascoli a quelle dell’imprenditore Dmitrij Gerasimenko. Inizialmente si pensava che i rapporti tra Gerasimenko e la storica società brianzola si dovessero risolvere nella sola costruzione del nuovo palazzetto da 5500 posti: Irina, moglie di Dimitrij e presidente della società, aveva condotto le trattative ma sia lei che la dirigenza canturina avevano smentito interessi nell’acquisto della squadra; l’unico interesse sembrava essere quello di regalare una nuova casa alla “Regina d’Europa” affinché il figlio dei Gerasimenko, Egor, militante nelle giovanili canturine, potesse giocare in una struttura all’altezza. Il tutto, invece, si è risolto di fatto con l’acquisto del 65% delle quote della squadra. E la città dei canestri sembra essere destinata a diventare Cantugrad, con l’apparente interesse da parte del magnate russo all’acquisto del centro sportivo Pianella di Cucciago, dove Cantù gioca attualmente. Ma chi è Dimitrij Gerasimenko?
Gerasimenko, 37 anni, è proprietario di una delle più grandi fabbriche metallurgiche – specializzata nella produzione di acciaio – della Federazione Russa, e può vantare un conto in banca a svariati zeri. La fabbrica in questione è la Krasnij Oktjabr (Ottobre Rosso), una storica fabbrica sita a Volgograd (l’ex Stalingrado). Fondata nel 1897, prese l’attuale nome a seguito della presa del potere da parte dei Bolscevichi. Storicamente ha un valore enorme: fu una delle principali protagoniste della battaglia di Stalingrado durante la quale venne rasa al suolo per poi essere ricostruita al termine della guerra. Durante il periodo sovietico fu anche insignita dell’Ordine di Lenin e in seguito alla dissoluzione dell’URSS rimase uno dei principali poli di attività comunista (fu uno dei primi centri di lavoro in cui si ricostituì una cellula del partito dopo che Boris El’cin lo bandì dai luoghi di lavoro). Da lui è partito l’attuale progetto per la rivitalizzazione di Volgograd che, oltre al lato economico, prevede anche un attivo progetto sportivo: attraverso la fabbrica viene mantenuta un’omonima squadra di pallacanestro, fondata nel 2012 e attualmente militante nella VTB United League (il massimo campionato russo). Fin dal primo anno di vita la squadra, anche grazie ad un aiutino da parte del proprio patron, ha potuto militare nella seconda lega russa ottenendo l’anno dopo – sempre grazie a un piccolo aiuto – la wild card per prendere parte alla VTB League.
Gerasimenko, grande appassionato di pallacanestro, non si limita a fare il presidente. Il suo sogno è sempre stato quello di essere un giocatore professionista di basket e così, aiutato dall’altezza di 199 cm e dai 100 kg di peso, si è preso lo sfizio di fare il suo esordio da presidente/giocatore in più di una partita. Compresa una gara di Eurocup (la seconda coppa europea per importanza, a cui il Krasnij aveva ottenuto l’accesso sempre tramite una wild card) dello scorso febbraio contro il Cedevita Zagabria (peraltro vinta dai russi). Naturalmente Gerasimenko calca il parquet – per sua stessa decisione – solo in gare dal risultato ininfluente (in Eurocup il Krasnij era già eliminato). Del resto il presidente dell’Ottobre Rosso aveva già tentato il salto in NBA dichiarandosi per il Draft del 2000 e venendo ovviamente ignorato da tutti gli scout. A Cantù sperano che il nuovo proprietario decida di non rinnovare le sue velleità da giocatore e, almeno per quest’anno, i tifosi possono stare tranquilli: la presidente in pectore Anna Cremascoli ha affermato che Cantù può spendere un solo visto sul mercato e che Gerasimenko non ha la minima intenzione di mettere i bastoni tra le ruote all’attuale dirigenza.
Quel che è certo è che in Brianza è arrivato un uomo dal carattere focoso e alquanto smaliziato: l’anno scorso, dopo una sconfitta della sua squadra in Eurocup contro la Virtus Roma, chiuse i suoi giocatori negli spogliatoi per circa un’ora e si vocifera che le sue urla si sentissero nitidamente fino al campo; inoltre lo scorso anno ha cambiato ben tre allenatori e tesserato circa ventitré giocatori (tra cui lui stesso). Un personaggio vulcanico ed eccentrico, ma con una piccola nota negativa: lo scorso maggio ha subito un arresto all’aeroporto di Mosca con l’accusa di aver frodato per cinque milioni di euro tre suoi soci nel settore del gas naturale.
Foto: Pallacanestro Cantù (Facebook)