ROMANIA: Tragedia in discoteca e corruzione, si dimette il governo Ponta

Il primo ministro romeno Victor Ponta si è dimesso questa mattina, per lo scandalo seguito alla morte di 32 giovani e il ferimento di altri 180 in una discoteca di Bucarest, il 31 ottobre, e alle proteste anti-corruzione che vi hanno fatto seguito. La tragedia si è presto infatti trasformata in una rivolta contro la corruzione imperante nella politica romena. “Qualcuno deve assumersi la responsabilità per ciò che è successo”, aveva dichiarato alla Reuters il capo del partito socialdemocratico Liviu Dragnea – lo stesso partito del premier Ponta. In giornata la coalizione di governo terrà un incontro per vedere se e come proseguire senza Ponta.

Rimetto il mio mandato come presidente del consiglio del governo romeno. Lo faccio perché, in tutti gli anni in cui ho fatto politica, non ho mai combattuto contro il popolo. Ho l’obbligo di vedere che c’è una legittima rabbia nella società, e la necessità di assumersi una responsabilità più grande di quella dei proprietari della società”, ha dichiarato Ponta, dopo aver ringraziato medici e vigili del fuoco intervenuti sul luogo della tragedia, e affermando che “la responsabilità legale sarà determinata dai giudici” e che “chi specula politicamente sulla sofferenza del popolo pagherà un caro prezzo”.

Nella notte di halloween, al Club Colectiv nel centro della capitale romena, era in programma il concerto del gruppo rock Goodbye to Graviti, con un pubblico di oltre 400 persone. Lo spettacolo pirotecnico ha tuttavia causato un incendio all’interno del locale notturno – divampato nel giro di 10 secondi dopo che il materiale fonoassorbente ha preso fuoco per via di una scintilla. Il locale era abilitato a ospitare al massimo 80 persone, e il rivestimento delle pareti non era ignifugo. La mancanza di rispetto delle condizioni di sicurezza – nonostante le autorità municipali abbiano confermato che la discoteca aveva le carte in regola – così come il caos nei servizi d’emergenza intervenuti sul posto sono stati presto messi in relazione alla corruzione imperante.

In protesta contro un governo percepito come corrotto, inefficace, e non in grado di garantire la sicurezza nemmeno dei suoi giovani, più di 20.000 persone erano scese in piazza martedì a Bucarest, chiedendo le dimissioni di Ponta, del ministro dell’interno Gabriel Oprea, e del sindaco dei IV distretto della città Cristian Popescu “Piedone”. “La corruzione uccide(#coruptiaucide) era lo slogan principale dei manifestanti. Manifestazioni spontanee hanno avuto luogo anche a Brasov e Ploiesti, mentre nuove proteste sono previste per la giornata di oggi anche a Cluj/Kolozsvàr e in altre città.

Il presidente della repubblica, Klaus Iohannis, si era dichiarato “colpito” dalle manifestazioni: “è un movimento popolare che viene dal desiderio di dignità. Comprendo che ci si aspetta, giustamente, che qualcuno si assuma la responsabilità politica. I politici non possono ignorare questo senso di indignazione.” In passato Iohannis – un’oppositore politico del governo Ponta, inaspettatamente arrivato alla presidenza un anno fa – aveva chiesto le dimissioni di Ponta per via degli scandali di corruzione.

Victor Ponta era già indagato anche per riciclaggio di denaro, evasione e frode fiscale. Ponta aveva potuto mantenersi al governo solo dopo che la sua maggioranza ne aveva confermato l’immunità parlamentare. Anche il sindaco di Bucarest Sorin Oprescu aveva dovuto dimettersi lo scorso settembre per corruzione; “Piedone” era uno dei favoriti alla sua successione. Mentre il ministro degli interni Oprea aveva dovuto rispondere alle critiche per la morte di un poliziotto in moto nel suo corteo, poche settimane fa, e per il sospetto di aver copiato la propria tesi di dottorato.

Foto: AP

Chi è Davide Denti

Dottore di ricerca in Studi Internazionali presso l’Università di Trento, si occupa di integrazione europea dei Balcani occidentali, specialmente Bosnia-Erzegovina.

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