Si dice che la cultura unisca, ma ciò non accade in Serbia e Kosovo. In questi giorni, Pristina e Belgrado sono ai ferri corti a livello internazionale per il rifiuto della richiesta di adesione di Pristina all’UNESCO. Mentre tutti portano argomenti “pro” e “contro”, alcuni giovani per sdrammatizzare questa situazione hanno fatto circolare sui social media la foto di una chiesa ortodossa e una moschea che condividono lo stesso cortile. Succede a Ferizaj, una città del Kosovo a 37 chilometri dalla capitale Pristina.
La prima moschea fu costruita nel periodo ottomano nel 1894 ed è rimasta in piedi fino al mese di aprile 1941. Dopo la distruzione della moschea ottomana, nel 1942 venne costruita una nuova moschea, che è oggi la Grande Moschea, completata nel 1943.
La Chiesa ortodossa è stata costruita nel 1928 da parte del governo di Belgrado. La loro intenzione era quella di costruire la chiesa, nel cortile della moschea. La prima idea per la costruzione della chiesa era a 100 metri dalla posizione corrente, ma a causa delle cattive condizioni del terreno il governo decise che la Chiesa ortodossa dovesse essere costruita nel luogo in cui è ora, di fronte alla Grande Moschea. I lavori vennero completati nel 1931.
La tolleranza religiosa nei paesi dei Balcani occidentali è nota per le sue storie strane. In Albania sono stati riportati vari casi di fedeli musulmani che costruiscono chiese e cattolici che costruiscono moschee.
La città di Ferizaj è un caso molto speciale. Nel XIX secolo, nell’area dove oggi si trova la città, era presente un hotel gestito da Feriz Shashivari; la città prende il nome dal gestore dell’Hotel Feriz, che diventò Ferizaj con il suffisso -aj che in albanese è utilizzato per riferirsi a una persona. Ferizaj è una città relativamente nuova in Kosovo: fino al 1873 era un piccolo villaggio ed iniziò a svilupparsi con la costruzione della linea ferroviaria Belgrado-Salonicco.
I punti di vista sulla città di Ferizaj sono molti diversi. Negli ultimi anni, in Albania e in Kosovo, Ferizaj è diventata nota per la festa che si tiene ogni anno in onore ad Enver Hoxha, ex dittatore comunista dell’Albania, e il falò in cui si bruciano i libri contro Hoxha da parte di un gruppo di nostalgici. Nei dintorni è inoltre presente la base militare USA “Camp Bondsteel”, la più grande base statunitense nella regione, in grado di alloggiare fino a settemila soldati.