di Claudia Leporatti
In Ungheria weekend ricco di incontri di grande importanza per l΄economia e la politica europea. In contemporanea si sono tenuti infatti sia l΄Ecofin con i ministri e i governatori delle banche centrali dei 27 paesi UE, sia la riunione di due giorni del Gruppo Arriolos, con i capi di stato di nove paesi europei, tra cui Giorgio Napolitano.
Al centro dell’Ecofin, riunito a pochi km da Budapest nel palazzo reale di Godollo, il piano di salvataggio del Portogallo, dopo la richiesta formale presentata da Lisbona. Secondo le prime notizie d΄agenzia, il prestito per il paese in crisi potrebbe aggirarsi sugli 80-85 miliardi di euro, di cui due terzi da parte dell’Ue.
Intanto i capi di stato di nove paesi europei si sono riuniti per una due giorni di incontri e discorsi informali, il cui impatto e però molto grande sui media dei singoli paesi e anche sui dibattiti interni dei governi nazionali.
Il commento di Napolitano sul bisogno di politiche coese in merito al tema dell’immigrazione clandestina, ha occupato i titoli di diversi quotidiani italiani e a distanza di alcuni giorni si fa ancora riferimento al suo appello alle scelte condivise, per giunta pronunciato in un contesto internazionale.
Un incontro volto a rafforzare l‘integrazione europea, che quest’anno cade in un momento in cui pare essercene un bisogno estremo, di integrazione, ma soprattutto di elaborazione di strategie congiunte. Cosi le tre sessioni plenarie in programma non si concentrano solo sui temi della macro-cooperazione regionale, del multiculturalismo e delle strategie europee verso il 2020, ma danno spazio anche a immigrazione clandestina, occupazione e politiche dei singoli stati. Tra una sessione e l’altra i presidenti si sono poi impegnati in varie bilaterali, nelle quali sono forse emersi i temi di maggior peso per i singoli paesi. Dallo Slovenia Times si apprende ad esempio che il presidente ungherese Pal Schmitt ha discusso con la controparte slovena la nuova costituzione ungherese, attesa a giorni, mentre il presidente sloveno Tuerk ha puntato l’attenzione sulle minoranze slovene in Ungheria. Schmitt ha spiegato che l’Ungheria rispetta le minoranze nazionali, come stabilito anche nella nuova Costituzione e i due capi di stato hanno concordato la promozione di progetti congiunti per le rispettive minoranze, con il supporto dei fondi europei. Tuerk ha poi invitato Schmitt in Slovenia, per prendere parte ai festeggiamenti del ventesimo anniversario dall’indipendenza slovena. Il testa-a-testa tra Napolitano e il presidente lettone Valdis Zatlers, ha invece riguardato soprattutto l’economia. Su Balticanews leggiamo che “Zatler, durante il colloquio con Napolitano, ha invitato gli imprenditori italiani ad investire in Lettonia, in un momento in cui il paese baltico sta velocemente recuperando terreno nel settore della produzione e dell’export, e sta procedendo nelle riforme strutturali ed economiche richieste dai parametri di Mastricht”. I due presidenti hanno inoltre concordato sulla “necessità di lavorare con i paesi dell’Europa orientale per avvicinarli all’Unione Europea”. Nella conferenza stampa conclusiva del vertice, nella reggia di Buda, all’interno della Galleria Nazionale ungherese, i presidenti hanno riepilogato gli argomenti trattati nei loro colloqui e risposto alle domande dei giornalisti. Napolitano ha rinnovato l’invito ai paesi UE ad esprimersi con una voce unica, incontrando in questa sede una certa mancanza di ottimismo dall’omologo tedesco Christian Wulff, che si è detto scettico sul’effettiva possibilità di prescindere dagli interessi nazionali nel gestire emergenze complesse come quella dell’immigrazione.
Il Gruppo Arraiolos
Noto in Italia con il nome “Uniti per l’Europa”, il gruppo riunisce ogni anno dal 2003 (quando si incontrarono ad Arraiolos, in Portogallo) i capi di stato di Austria, Finlandia, Germania, Italia, Lettonia, Polonia, Portogallo, Ungheria. Quest’anno il gruppo si è ampliato, con la partecipazione della Slovenia.
Per saperne di più sugli interventi di Napolitano, vedi il video.
Foto: Giuseppe Lian