UCRAINA: Scontri, contrabbando e milizie. Poroshenko in difficoltà sul fronte interno

“Non è una guerra civile, né un conflitto interno, è un’aggressione russa”. Così ha dichiarato Petro Poroshenko parlando della crisi ucraina all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, martedì 29 settembre. Ma il presidente sembra ormai voler nascondere – anche a se stesso – la realtà. La verità è che si trova in difficoltà su più fronti. Il paese è molto lontano dal ritrovare la pace e la stabilità interna di cui necessita.

Scontri a Odessa e Kharkiv

Una nuova intensificazione dei disordini è in atto a Kharkiv, nell’est del paese, e nel sud, a OdessaNella città affacciata sul Mar Nero, nella notte tra il 26 e il 27 settembre, una bomba è esplosa nella sede della SBU, i servizi segreti ucraini, in pieno centro. Un ordigno era stato collocato presso un ingresso secondario; la deflagrazione ha infranto i vetri delle finestre dei palazzi vicini, ma non ha causato vittime o feriti. L’attentato non è stato rivendicato e non si hanno informazioni sulla sua matrice, ma si propende per la pista terroristica. Mentre a Kharkiv, la settimana scorsa, ci sono stati violenti scontri davanti al municipio tra la polizia e oltre 200 uomini in tenuta militare e a viso coperto che hanno assaltato l’ufficio del sindaco.

La guerra nel Donbass

Se nel Donbass gli scontri si sono ridotti e gli episodi di violenza sono diventati più sporadici, la tregua è comunque precaria, tanto che, da New York, Poroshenko è tornato a chiedere un’azione di peacekeeping delle Nazioni Unite.

Dall’inizio del conflitto nell’est del paese sono quasi 8 mila i morti e 18 mila i feriti. Kiev e i suoi alleati occidentali continuano ad accusare il Cremlino di sostenere militarmente i miliziani separatisti. Degli accordi sono stati firmati a Minsk nel settembre 2014, ma la loro piena applicazione resta in dubbio. L’Ucraina deve riformare la sua costituzione per concedere maggiore autonomia alle regioni orientali. Le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk hanno intanto indetto elezioni locali  autonome per fine ottobre.

La minaccia ultranazionalista

I partiti ultranazionalisti e di estrema destra sono contrari a qualsiasi accordo con i separatisti filo-russi, interpretando qualsiasi apertura alla decentralizzazione come una resa alla Russia di Putin. Il 31 agosto, durante una protesta organizzata da Svoboda davanti al parlamento, scontri tra polizia e militanti hanno provocato alcune vittime e centinaia di feriti.

A ciò si aggiungono la corruzione dilagante e il contrabbando in cui sarebbero coinvolti poliziotti ed autorità locali. Lo stato appare tuttora incapace di arginare questi fenomeni. Nell’ovest del paese, nella città di Mukaceve e nella regione circostante sembra essere nato uno “stato nello stato” con leggi particolari e bande criminali che si scontrano a viso aperto.

Il caso di Pravyj sektor

Negli ultimi mesi, a creare problemi al presidente Poroshenko, sono anche i gruppi di volontari nati del 2014, per combattere contro i separatisti nell’est del paese. Il principale è Pravyj sektor, diventato ormai un’organizzazione politica ufficiale.

Molti militanti hanno partecipato alle proteste di Maidan e sostengono i soldati regolari al fronte, conquistando così il consenso di una parte della popolazione che lamenta l’inefficenza di Kiev. Il governo di Kiev ha tuttavia dichiarato illegale per qualsiasi forza politica detenere armi o disporre di milizie. Una guerra nella guerra che potrebbe costare molto cara a Poroshenko e all’Ucraina.

Foto: Flickr

Chi è Sophie Tavernese

Giornalista professionista, si occupa per East Journal delle aree geopolitiche di Russia e Medio Oriente. Curatrice del travel blog sophienvoyage.it. Ha collaborato con Euronews, La Stampa, Coscienza & Libertà, Gazzetta Matin. Si è specializzata in giornalismo radio-televisivo alla Scuola di Perugia. Nata ad Aosta, vive a Courmayeur. Si è laureata in Archeologia e Storia dell'Arte all'Università Cattolica di Milano.

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10 commenti

  1. complimeti, un´analisi attenta e circostanziata.
    finalmente: senza insinuazioni e prese di posizioni di sorta.

  2. Mi sembra che si stia ribaltando i termini della questione. E’ chiaro che l’attuale situazione in Ucraina è frutto della politica aggressiva e guerrafondaia di Putin nei confronti della maggioranza del popolo ucraino, reo di non gioire della prospettiva fantastica di fare lo zerbino alla grandezza imperiale russa.
    Non affermo certo che senza l’aggressione russa della scorsa primavera in Ucraina sarebbero solo rosa e fiori, sicuramente non ci sarebbero però 6000/8000 morti, circa un milione di profughi, lo sfacelo economico di buona parte del Est Ucraina, una economia sotto pressione per una guerra costosissima, il reiterato ricatto energetico, rancore ed odio tra vicini e spazio per estremismi di tutti i tipi. Si ha perfettamente ragione Petro Poroshenko “Non è una guerra civile, né un conflitto interno, è un’aggressione russa”.

  3. Che tristezza! E tutto è nato perchè un presidente, del tutto legittimamente e nel pieno delle sue funzioni assegnategli da una libera e democratica elezione, aveva deciso di non firmare l’accordo di associazione all’Europa. La verità, dimenticata dai governi occidentali, è che una buona metà del popolo ucraino non si sente rappresentato dalla svolta creata dai disordini (chiamiamoli così) di Maidan e guarda alla Russia come alla radice della loro storia e cultura. Basti pensare che buona parte dei profughi creati dalla scellerata guerra di di Poroshenko contro il proprio popolo, si è riversata in Russia, dove hanno parenti ed amici. 8.000 morti sono una cifra spaventosa. Con quale diritto quel governo ha scatenato il suo esercito e quello orribili bande neo-naziste contro i propri cittadini? Hanno bombardato di tutto: centri abitati ed ospedali, scuole ed infrastutture. Nel silenzio dell’informazione, qui in occidente. Una vera vergogna!

    • La verità è che Yanukovych era un satrapo corrotto e marcio, aspirante dittatore, vera sanguisuga del popolo ucraino zerbino degli interessi russi e a libro paga di Putin. Il consenso nel Est Ucraina era frutto di corruzione, favoritismi, intimidazione e violenza (cioè il regime putiniano in Russia).
      Una precisazione: in Ucraina si contano più di un milione di profughi (http://www.osce.org/it/magazine/174436), dalla Russia, dopo alcune sbandieratissime fotografie dei primi tempi, non si è più saputo nulla. Per confronto, si può ipotizzare una popolazione pre-invasione nelle zone ora controllate dai filorussi, di 3,5/3,8 milioni di abitanti.

      • La verita’ e’ che quel presidente era il legittimo presidente, eletto in elezioni del tutto democratiche, come e’ stato attestato, a suo tempo, dallo stesso Osce. Con quel presidente la Ue ha trattato in lungo e in largo, ossequiandolo, invitandolo ed accettando inviti. Tutto il resto e’ pura e semplice propaganda.

        • Yanukovych ha trattato con UE per tirare su il prezzo con Putin: nella migliore tradizione del mercato delle vacche. Incassati i milioni di dollari regolarmente versati nella stessa banca svizzera del suo mentore Putin, “ha cambiato idea” e ora si gode i sudati risparmi in Russia, ospite di riguardo del suo complice/padrone. Mai visto in un capo profughi dal Donbass in Russia (forse perché non ce ne sono?), mai offerto un rublo per i suoi ex concittadini. Effettivamente ” Tutto il resto e’ pura e semplice propaganda”.

          • Il punto è che la Ue ha a lungo trattato con Yanukovych! Perciò quello che lei ha detto sul suo conto è chiaramente falso. La Ue non è arrivata al punto di trattare con “un satrapo corrotto e marcio, aspirante dittatore, vera sanguisuga del popolo ucraino zerbino degli interessi russi e a libro paga di Putin”, come lei, falsamente, lo dipinge. I milioni della banca svizzera li conosce evidentemente soltanto lei, visto che non ne ho mai letto nulla, neanche su questo sito. Yanukovych è poi in Russia perchè è il paese che lo ha salvato da una caccia al presidente, contro ogni legalità costituzionale. Tutta la procedura prevista dalla costituzione ucraina per deporre un presidente è stata totalmente violata. E questo è grave per davvero! Che una mattanza di 8.000 persone, il bombardamento di centri abitati ed infrastrutture determini profughi non vi è dubbio. La documentazione è scarsa? E dove sarebbe sui media occidentali la documentazione e i servizi sugli 8.000 morti? Sulla distruzione delle case, ospedali, scuole….? E le fosse comuni?

        • L’ex presidente Yanukovic si e’ reso irreperibile dandosi alla fuga con milioni di dollari ed e’ ricercato dalle autorità ucraine in quanto il parlamento all’unanimità compresi i membri del suo partito ne hanno decretato la destituzione e lo stato di arresto. La nomina dell’attuale presidente Porosenko e’ avvenuto in base alle norme costituzionali e le procedure di legge. Studiare prima di scrivere idiozie.

        • Signor Paolo, lei che e’ un esperto di ucraina essendosi documentato sui siti di propaganda dl dittatore di destra Putin, saprà bene che in Donbass e’ in corso una guerra che come tutte le guerre comporta vittime, anche tra i civili. La informo che in decenni di convivenza (forzata, in quanto prima del ’39 e dell’Holomodor in donbass la lingua russa era una rarita) in donbass in donbass non si sono mai verificati scontri interetnici, essendo gran parte delle famiglie miste. Ci voleva l’intervento di putin,dei suoi miliziani e degli ‘utili idioti’ che lo sostengono a portare l’inferno nella vita della gente comune.

    • Essendo la nascita dell’Ucraina storicamente antecedente a quella di mosca e della moscovia, dire che gli Ucraini si riconoscono nelle ‘origini russe’ e’alquanto ridicolo. Studiare prima di scrivere banalita.

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