Lo slovacco Peter Sagan è il nuovo campione del mondo di ciclismo su strada: il coronamento di una storia di determinazione che comincia da Žilina.

CICLISMO: Sagan, il nuovo campione del mondo è slovacco

Il nuovo campione del mondo di ciclismo su strada nasce nel 1990 a Žilina, la quinta città slovacca per numero di abitanti e situata a 200 km dalla capitale Bratislava. Sono passati solo tre giorni da quando Peter Sagan si è laureato campione del mondo a Richmond, al termine di una gara passata nell’ombra fino alla penultima salita, nella quale ha iniziato la sua vera e propria corsa al titolo. Infatti, grazie al divario creato nella successiva discesa è riuscito a tenersi dietro il gruppo, giungendo all’arrivo con le braccia alzate in segno di vittoria. Dietro di lui sul podio l’australiano Michael Matthews e il lituano Ramūnas Navardauskas.

Il ciclismo su strada, tuttavia, non è mai stato la sua più grande passione. Lo slovacco iniziò infatti con la mountain bike, definita dallo stesso Sagan come più divertente in quanto garantisce «più avventura, più divertimento, più spettacolo e anche più bici, fra salti e incidenti». Come egli stesso dichiarò, fu la zia ad instradarlo al ciclismo: «Prima ha fatto correre mio fratello Juraj, un anno dopo ha messo in bici anche me. Avevo 9 anni. Su una mountain bike, usata».

La prima corsa non fu fortunata, in quanto ruppe il cambio e rimase a piedi. Ma era solo l’inizio. Infatti prima del 2009, anno nel quale passò al ciclismo su strada firmando con la formazione slovacca Dukla Trenčín Merida, Sagan si aggiudicò l’oro ai Mondiali di Val di Sole e agli Europei di St. Wendel della categoria Junior, entrambi nel 2008. Ma non solo: infatti il giovane slovacco andava forte anche nel ciclocross, campo nel quale riuscì ad aggiudicarsi sia il bronzo agli Europei di Hittnau 2007 sia l’argento al Mondiale di Treviso 2008, entrambi in categoria Junior.

Il ciclista di Žilina dopo la sua esperienza con la Dukla Trenčín Merida è stato ingaggiato dalla Liquigas, squadra con la quale è rimasto dal 2010 al 2012. I presenti dichiararono che si presentò in un hotel per cercare Stefano Zanatta, direttore sportivo del team, accompagnato dagli amici tutti vestiti come se fossero dei rapper. Quando venne chiesto a Zanatta chi fosse quello con il cappellino in testa che chiese di lui, il trevigiano rispose: «Si chiama Sagan, è slovacco. Guardalo bene perché questo diventa un campione». Era stato segnalato alla Liquigas da Gian Enrico Zanardo, ex tecnico della Trevigiani, che quando lo incontrò rimase subito colpito: «Un ragazzo fiero e determinato, con la luce negli occhi. Furbo e intelligente anche se allora non conosceva la nostra lingua». Durante questa esperienza dimostrò anche grande dedizione verso la sua squadra. Per esempio, dopo la vittoria del Giro di Polonia 2011, dichiarò di voler aiutare il suo compagno di squadra Vincenzo Nibali a trionfare nella Vuelta a España: «Lui ha aiutato me a vincere il Giro di Polonia, io aiuterò lui a rivincere la Vuelta».

Tuttavia, in quell’edizione della corsa iberica l’italiano arrivò solo settimo, assistendo al trionfo dello spagnolo Juan José Cobo. Anche la sua esperienza alla Cannondale nel biennio 2013/14 è stata positiva e impreziosita dalla vittoria della Gand-Wevelgem 2013, conclusa davanti allo sloveno Borut Božič e al belga Greg van Avermaet. Il suo ex compagno di team Alessandro De Marchi l’ha così definito: «Un fenomeno. Ora è maturato, è un campione. Farà grandi cose».  Infine, nel 2015 è passato alla Tinkoff, con la quale ha trionfato al Mondiale di Richmond tre giorni fa. Carattere molto particolare quello dello slovacco, talvolta sopra le righe. Per esempio, in occasione del Giro delle Fiandre 2013, nel quale arrivò secondo dietro allo svizzero Fabian Cancellara e davanti al belga Jürgen Roelandts, dovette scusarsi per una “mano morta” sul podio nei confronti di una miss durante la cerimonia di premiazione. Sagan chiese scusa definendo la bravata come uno «scherzo» e si è dichiarato «dispiaciuto se qualcuno ci sia rimasto male».


Finalmente è arrivato per Sagan il grande successo che potrebbe costituire la vera svolta per la sua carriera. Riuscirà lo slovacco a confermarsi ad alti livelli?

Foto: Peter Sagan official Facebook

Chi è Matteo Calautti

Studente genovese di Scienze Internazionali e Diplomatiche, nonché "minor" di pallacanestro. Appassionato di sport in ogni sua forma e colore. Esterofilo e curioso osservatore di politica e attualità. Tra le altre, collabora anche con Londra Italia, con la rivista di Ingegneria di Genova, con la trasmissione televisiva Dilettantissimo e con Io Gioco Pulito, l'inserto sportivo de Il Fatto Quotidiano. Infine, ha fondato anche Liguria a Spicchi ed Il Calcio Portoghese, portali web dedicati rispettivamente alla pallacanestro ligure ed al calcio in Portogallo.

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