EuroBasket sta entrando nella fase clou: tra oggi e domani si concluderà la fase a gironi e le sedici finaliste si sposteranno a Lille per il classico torneo a partita secca per contendersi il trono di regina d’Europa. La nazionale italiana – dopo lo strepitoso successo di ieri – troverà sul proprio cammino la Germania di Dirk Nowitzki questo pomeriggio e domani sera la Serbia, reduce da un cammino immacolato impreziosito dalla vittoria contro la Spagna del miglior marcatore Pau Gasol, una delle favorite. Oggi la Serbia ha sancito matematicamente la sua qualificazione alla fase a eliminazione diretta battendo 91-72 la Turchia grazie ai 20 punti messi a segno da Miroslav Raduljica (anche sei rimbalzi per lui) e da un’ottima prestazione di Miloš Teodosić, autore di 17 punti e 13 assist.
La nazionale serba è alla sua sesta competizione internazionale. Va infatti ricordato che in precedenza era presente l’unione statale di Serbia e Montenegro, sorta dopo la dissoluzione della Jugoslavia e a sua volta scomparsa a seguito del referendum del 21 Maggio 2006 che sancì l’indipendenza del Montenegro. L’anno scorso ai Campionati del Mondo, con la conquista della medaglia d’argento, il miglior risultato: la sconfitta è arrivata solo in finale per 129-92 contro gli imbattibili USA. La rappresentativa è quindi una delle favorite e vuole bissare l‘oro conquistato dalla formazione femminile agli Europei di fine giugno.
In panchina ritroviamo Aleksandar Đorđević, vecchia conoscenza del campionato italiano sia durante la carriera da giocatore che da allenatore, in particolare con le maglie di Fortitudo Bologna e Olimpia Milano (quest’ultima anche da allenatore). Sulla panchina della propria nazionale dal 2013 ha portato a casa un argento mondiale e uno ai Giochi del Mediterraneo. La sua capacità di motivare la squadra e le sue doti di lettura del gioco – il suo ruolo era il playmaker – unite ai risultati ottenuti, non sono passate inosservate e infatti il 30 giugno scorso ha firmato un biennale con il Panathinaikos, una delle squadre più importanti d’Europa. Pochi giorni dopo ha anche rinnovato il contratto con la nazionale fino al 2019, ovvero fino alla rassegna iridata che si svolgerà quell’anno in Cina.
Il roster degli Orlovi (“Aquile”) non sta finora deludendo le aspettative, a partire dal veterano Miloš Teodosić (per ora 10.3 punti di media a cui si aggiungono 3 rimbalzi e 6.8 assist con un minutaggio molto limitato). Il playmaker è un giocatore dal talento infinito, ma sembra difettare di quell’istinto nell’ammazzare le partite che contraddistingue i più grandi. L’ultima delusione risale alle Final Four di Eurolega svoltesi a Maggio, in cui il CSKA Mosca di Miloš ha perso la semifinale contro l’Olympiacos Pireo, con il playmaker incapace di guidare la squadra nei momenti caldi. A Valjevo, città natale del giocatore, sarebbero ben felici di affiancare al monumento di Vuk Stefanović Karadžić – il grande il riformatore della lingua serba – quello di un giocatore che può ancora riscrivere la storia di questo sport. Un oro europeo sarebbe un buon punto di partenza per cacciare gli spettri e iniziare la scalata al gotha del basket.
Abbiamo poi la stellina Bogdan Bogdanović, classe 1992, tiro mortifero e fisico possente che ne fanno una shooting guard offensivamente devastante. Il ragazzo orbita in ottica NBA – i suoi diritti sono detenuti dai Phoenix Suns – anche se almeno per un altro anno rimarrà al Fenerbahçe di Istanbul. Nelle ultime due stagioni è stato eletto miglior giovane d’Eurolega: l’ultimo a riuscirci era stato il montenegrino naturalizzato spagnolo Nikola Mirotić, ora in NBA ai Chicago Bulls e impegnato anche lui a Eurobasket. Finora le cifre di Bogdanović parlano di 7.8 punti, 4.8 rimbalzi e 4.3 assist ad allacciata di scarpa.
Nemanja Bjelica è l’altra superstar di questa nazionale. Il ragazzo è nato a Belgrado ed è cresciuto in una delle squadre leggenda della Serbia, il Partizan. MVP della scorsa Eurolega, dal prossimo anno giocherà oltreoceano ai Minnesota Timberwolves. Se dovesse continuare a giocare in questo modo, potrebbe essere lui il miglior giocatore del torneo continentale: 12.8 punti, 4.5 rimbalzi e 2.8 assist. È il migliore dei suoi finora, sta giocando da leader e lo ha dimostrato segnando il canestro della vittoria contro la Germania.
Se però i tre citati sono tra i migliori giocatori d’Europa, per ora il punto di forza principale della Serbia è sembrato il gioco di squadra e soprattutto la difesa e la potenza a rimbalzo. Merito del resto del pacchetto di lunghi ed esterni a disposizione di coach Đorđević. I primi – tutti sopra i 210 cm – sono Ognjen Kuzmić, Miroslav Raduljica e Zoran Erceg, giocatori possenti che una buona esperienza internazionale nei top club europei o in NBA. I secondi sono Nikola Kalinić, Nemanja Nedović e Stefan Marković: tutti ottimi ladri di palloni e capaci di segnare punti importanti in momenti difficili della partita.
Photo: Christopher Johnson