DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE A BUDAPEST – Dall’Ungheria e dalla Russia due esempi di professioni moderne, di quelle che non hanno bisogno di uffici e nemmeno di agenti. Siamo abituati a noleggiare film e automobili, oggi ci troveremo, forse con un poco di stupore, a leggere di nonne e di padri in affitto. Perché alla fine i nostri bisogni sono quelli elementari, a partire dall’affetto.
Le professioni sono tante quante sono le idee. Quello che resta da capire è se le idee siano un insieme finito o meno. Di certo, anche se fossero una fonte esauribile, siamo ancora lontani dall’averle esaurite. Due esempi: uno frutto di una pensata ungherese e l’altro nato in Russia, confermano che in tempo di crisi economica la ricetta contro la disoccupazione richiede una generosa dose di fantasia (meglio se di tipo 2.0), oltre a litri di pubbliche relazioni per crearsi una rete di clienti.
Se una cosa ti manca, nel mondo del consumismo, la compri. Quello che non si può comprare, si prende in prestito, oppure si affitta.
Tempo addietro (2010) ha fatto il giro del mondo la notizia che in Ungheria esiste una fondazione dal nome “Affitta una nonna di campagna”, che consente alle famiglie rimaste senza nonni di recarsi con i propri bambini in campagna, sostituendo la visita domenicale ai nonni con quella alla nonna “adottiva”, da ricompensare in denaro o con un aiuto nei lavori manuali. Un sistema rudimentale, spesso regolato da accordi amichevoli, ma comunque tecnologizzato, dotato di un suo gradevole sito Internet. Il fatto è stato raccontato dalla Reuters e dai media di tutto il mondo, raccogliendo entusiasmo e proseliti. Tanto che adesso i nonni si affittano anche su Facebook, come nel caso di “Rent-a-Nanny” iniziativa nata in Florida nel 1997 come fornitrice di servizi di pulizie, babysitting e assistenza anziani e oggi attiva anche con il “Nanny Service”.
Le agenzie per nonni in affitto esistono anche in Italia. Il portale soldionline.it pubblica addirittura un asciutto vademecum di istruzioni per la professione, parte di una serie “Come diventare…” in cui “Come diventare nonno in affitto” spicca tra i mestieri convenzionali.
Una trovata intelligente, con forse qualche contro-indicazione sulla percezione dei rapporti familiari da parte dei bambini piccoli, ma tutto sommato anche ricca di effetti positivi.
Solleva maggiori perplessità invece il fatto che in Russia si possano affittare anche i padri. Presso le stesse agenzie che procurano cuochi, autisti, nonne e donne delle pulizie, è possibile accedere anche ad una crescente offerta di babbi da affittare, a costi non proprio bassi. Secondo il portale d’informazione “Russia Beyond the Headlines”, affittare un padre a Mosca costa tra i 4.000 e i 6.000 rubli l’ora, circa 15 euro. La tariffa giornaliera tocca i 150 euro, mentre fuori dalla capitale le tariffe sono un poco meno alte. Uomini tra i 35 e i 40 anni, spesso psicologi professionisti o ex-soldati, preferiti dalle madri perchè ritenuti più affidabili, come spiega l’agenzia moscovita “The Lights of the Capital”, citata da “Russia Beyond the Headlines”.
Personalmente, amo la maggiore varietà di prodotti talvolta presente nei paesi dell’ex Unione Sovietica, dove freddo e mancanza di luce si combattono a colpi di marketing dai colori sgargianti, ma preferisco pensare a semplici baby-sitter, magari anche di sesso maschile, piuttosto che confondere i bambini con finti padri spesso costretti a farsi piacere i piccoli solo per necessità di denaro.
In Ungheria esiste anche una pratica che si chiama eltartási szerződes: consiste in un contratto stipulato tra una persona anziana e ad esempio una giovane coppia che non può permettersi di comperare un appartamento. La coppia si prende cura della persona anziana, che riceve anche denaro, e questa in cambio promette che alla sua morte lascerà loro la casa.