La propaganda di guerra, anche se documentata fin dalla Guerra dei Trent’anni, per vastità, importanza e risorse impiegate è stata uno degli elementi che ha caratterizzato la Prima guerra mondiale. Uno di quegli elementi, insieme all’impiego della tecnologia e al carattere di “massa” dei combattimenti, che ha portato a vedere nella Grande Guerra “l’irruzione della modernità”.
Particolare attenzione su questo versante è stata posta dall’Impero austro-ungarico che aveva organizzato la mobilitazione degli scrittori tramite un apposito ufficio, il “Kriegspressquartier” di Vienna, dove hanno lavorato noti intellettuali quali Franz Blei, Franz Theodor Csokor, Egon Erwin Kisch, Hugo von Hofmannstahl, Alfred Polgar, Rainer Maria Rilke, Franz Werfel e Stefan Zweig. La “Literarische Gruppe” del “Kriegsarchiv” ha pubblicato diversi giornali quali “Heimat” il mensile illustrato “Donauraum”, il cui scopo era fornire un affresco della vita e della cultura della Duplice Monarchia.
Tra le esperienze di propaganda non legate al “Kriegspressquartier” vi è la “Tiroler Soldaten-Zeitung”, giornale pubblicato dal “Landesverteidigungskommando” del Tirolo. Non si trattava di un corrivo foglio di trincea, come molti tra quelli prodotti da singole unità o comandi, bensì di una rivista dalla grafica raffinata (curata da Hans Joseph Weber-Tyrol e Arthur Nikodem), che ospitava un supplemento letterario e persino pagine di pubblicità.
La “Soldaten-Zeitung” si caratterizza anche per una particolare attenzione e cura dell’aspetto iconografico: il giornale infatti riproduce le opere di numerosi artisti e “Kriegsmaler” fra cui Albin Egger-Lienz. Nella parte finale delle sue pubblicazioni il giornale viene diretto da Robert Musil, all’epoca già noto e affermato scrittore.
Di questo giornale sono stati pubblicate, per pochi mesi, anche una edizione in lingua italiana (“Giornale del Soldato Tirolese”) e una in ungherese (“Tiroli Katona Ujság”), fino a qualche tempo fa rimaste del tutto sconosciute, non disponibili in nessuna biblioteca.
Le ricerche promosse dallo Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale in diversi archivi e biblioteche europee hanno avuto successo, portando alcuni anni fa alla “scoperta” dei numeri della “Tiroli Katona Ujság”.
Abbiamo dapprima pubblicato un Working Paper (“Un’ungherese in Tirolo. La Tiroli Katona Ujság”, CSSEO WP n. 125) e successivamente un volume in tedesco (“Eine Ungarin in Tirol. Die Tiroli Katona Ujság”). In entrambe le pubblicazioni, dopo un ampio studio di Davide Zaffi che ricostruisce le vicende di questa pubblicazione e ne analizza contenuto e tematiche, si trova anche una anastatica dei ritrovati fascicoli della “Tiroli Katona Ujság”.
Si tratta indubbiamente di un importante contributo storiografico, vuoi per la ricostruzione di questa importante pubblicazione, vuoi per le più generali vicende della propaganda di guerra nella Duplice Monarchia.
Giovedì 4 giugno il volume “Eine Ungarin in Tirol. Die Tiroli Katona Ujság” verrà presentato a Budapest, nella “Sala Federico Fellini” dell’Istituto Italiano di Cultura. Intervengono Fernando Orlandi e Davide Zaffi. Partecipa il vice primo ministro Szolt Semjén.
Chi è interessato al Working paper “Un’ungherese in Tirolo. La Tiroli Katona Ujság” (CSSEO WP n. 125) può ottenerne gratuitamente una copia in formato pdf inviando una mail di richiesta a: [email protected].
Con il patrocinio del Comitato Nazionale Italiano per le Celebrazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale e del Comitato Commemorativo Ungherese del Centenario della Prima Guerra Mondiale e in collaborazione con l’Istituto del XX Secolo.
E vi dirò di più… Avete citato intellettuali come Zweig ed Hofmannstahl, ma anche Musil fu impegnato nella propaganda al fronte, tanto per citarne uno. Inoltre la cinematografia ebbe un notevole balzo in avanti: la Sascha Film di Alexander Kolowrat-Krakowsky assunse in pratica la realizzazione dei cinegiornali di guerra austriaci girando soprattutto in montagna immagini straordinarie.