ENERGIA: Accordo sul gas. La diversificazione per i Balcani orientali passa da Baku

Il 22 aprile ha avuto luogo l’incontro decisivo per l’accordo sul Vertical Gas Corridor, il nuovo sistema di gasdotti che dall’Azerbaigian porterà nuove forniture energetiche a Bulgaria, Romania e Grecia. Alla luce del blocco dei lavori del South Stream e al lancio del nuovo piano Turkish Stream, il nuovo corridoio conferma le esigenze di esaudire il fabbisogno energetico attraverso una pluralità fornitori che sostituiscano il ruolo fino a poco tempo fa indiscusso di Mosca.

Il 22 aprile a Sofia si è tenuto un formale incontro tra i ministri della attività energetiche di Bulgaria Romania e Grecia per siglare l’accordo sul cantiere della nuova rete di infrastrutture che consentirà forniture alternative di gas, finora largamente dipendenti dagli umori di Mosca e dalle diatribe di quest’ ultima con la Commissione europea – prima fra tutti la vicenda South Stream. Il ministro bulgaro Temenuzhka Petkova, l’omologo greco Panagiotis Lafazanis e il Sottosegretario di Stato romeno delegato all’ energia Mihai Albulescu hanno dichiarato la propria soddisfazione per l’accordo raggiunto.

Il nuovo gasdotto che collegherà la Bulgaria alle reti di Grecia e Romania sarà alimentato dal Trans Adriatic Pipeline (TAP) e dal Trans-Anatolian Natural Gas Pipeline (TANAP), che a loro volta trasporteranno il gas direttamente dal giacimento di Shah Deniz, in Azerbaigian.

Il presidente bulgaro Borisov esprime soddisfazione indicando come sia stata decisiva, in chiave di questo successo energetico transnazionale, la lealtà del suo governo in ottemperanza a tutti i requisiti del Terzo Pacchetto Energia, evidente riferimento all’interruzione dei lavori del South Stream, e conseguenti j’accuse dell Ue a Mosca. Il governo Borisov ha già firmato un contratto quinquennale con l’Azerbaigian, con la previsione di 1 miliardo di metri cubi di gas all’anno a partire dal 2020.

Il giorno stesso, coincidenza ha voluto si riunisse a Dublino la tredicesima conferenza annuale della Gas Infrastructure Europe (GIE) dove si è espresso all’unanimità il bisogno inderogabile di assicurare all’Europa l’ accesso a una varietà e pluralità di fornitori esterni, dal momento che, come gli stress-test hanno dimostrato, ancora molti paesi dell’Unione europea sono del tutto dipendente dal gas russo. Il progetto del Vertcal Gas Corridor tra Azerbaigian ed Europa andrà con ogni probabilità ad integrare una strategia più ampia, dai progetti nel Mar Nero a quelli nel Mediterraneo, dove il LNG (liquefied natural gas) giocherà un ruolo alla lunga sempre più preponderante.

Allo stesso modo, Jean-Claude Depail, presidente della GIE, ha dichiarato che la rete di infrastrutture è la chiave per raggiungere tutti gli obiettivi dell’Unione Energetica, e che le proposte legislative prenderanno a breve le giuste misure per garantire il corretto ruolo del gas nel futuro mix energetico europeo. In un comunicato rilasciato dalla GIE si leggono nuovi punti salienti quali il ruolo e la qualità del trasporto; stoccaggio e terminali di rigassificazione; la sicurezza dell’approvvigionamento; la decarbonizzazione, l’efficienza energetica, l’innovazione e la competitività.

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Un commento

  1. si sa poco del tracciato del turkish stream in turchia ma andrà molto probabilmente a intercettare il tanap. di conseguenza sarà sempre il gas russo a fare il mercato.

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