UCRAINA: Esplode un bus lungo la linea del fronte. Si continua a morire nel Donbass

Almeno quattro morti e diciannove feriti, questo il bilancio di un incidente avvenuto a un checkpoint nei pressi della città di Artemivsk, nell’Ucraina orientale. Un autobus, diretto a Horlivka, sarebbe accidentalmente saltato su una mina mentre si avvicinava all’uscita della città di Artemivsk, controllata dall’esercito ucraino al confine con l’area in mano ai filorussi. L’autista, forse per evitare la lunga coda di mezzi in attesa di passare il checkpoint, avrebbe deviato per una strada secondaria in mezzo ai campi, passando così sopra un’area minata.

Tutta l’area è controllata dai separatisti. La città di Artemivsk si trova sul confine tra la zona cuscinetto, stabilita dagli accordi di Minsk, e i territori controllati dall’esercito ucraino. Tuttavia, come dimostra l’incidente, la buffer zone è “de facto” in mano ai filorussi, come lo è la città di Horlivka. Anche se adesso non si spara più, quella è la linea del fronte e la presenza di mine è massiccia. Su quella linea sono morte più di seimila persone, di cui molti civili. Quelli dell’incidente di oggi vanno ad aggiungersi alla lunga lista delle vittime.

Questo incidente, simile a molti che avvengono nella regione, ricorda che la guerra non è finita. Che anche se tacciono i cannoni si continua a morire lungo il fronte. La pace armata attualmente in vigore non sembra destinata a durare. Tutta la regione è massicciamente militarizzata e la tregua sembra solo una pausa necessaria a riorganizzarsi più che la premessa a una pace durevole. La situazione in Ucraina, anche se non se ne parla più, è tutt’altro che risolta.

La foto si riferisce a un altro incidente, avvenuto a febbraio durante i combattimenti intorno a Donetsk  (Petr David Josek/Associated Press)

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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2 commenti

  1. Per essere precisi, cortese redazione, Artemivsk è controllato dall’Ucraina, blok-post è proprio tra i due “poteri” – se no, è il post sempre tra i separatisti e separatisti?.. E il passaggio si chiude alle 18 per evitare il pericolo per le persone di muoversi al buio. L’autista ha voluto farlo lo stesso, oltrepassando il blocco di controllo ucraino per la strada tra i campi… Purtroppo è andata molto male, dispiace per le persone. Tutti sopravvissuti al momento sono curati ad Artemovsk, tra l’altro anche dai medici militari della Guardia Nazionale ucraina. Se Artemivsk fosse sotto i separatisti, la cosa sarebbe stata impossibile. L’autista è vivo ed è stato fermato dalla giustizia ucraina per accertare le sue colpe. Grazie

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