Dopo gli accordi riguardanti la difesa e la sicurezza dei confini firmati lo scorso novembre a Sochi con l’Abkhazia, repubblica del Caucaso che gode del riconoscimento di Mosca, ecco che il Cremlino ha ufficialmente firmato anche un secondo importante trattato d’integrazione con l’altra repubblica rivendicata dalla Georgia, l’Ossezia del Sud, portando in molti ad annunciare un’imminente annessione della regione alla Russia.
La firma, già attesa da qualche mese, è arrivata ufficialmente mercoledì 18 marzo, quando il presidente russo Putin ha incontrato al Cremlino il presidente dell’Ossezia del Sud Leonid Tibilov. Putin e Tibilov hanno firmato un trattato riguardante “l’alleanza e l’integrazione” tra Mosca e l’Ossezia del Sud, trattato nel quale la Russia si impegna a sostenere l’Ossezia dal punto di vista economico, con una serie di finanziamenti, e a garantire la difesa e la sicurezza della regione, aumentando la militarizzazione del confine con la Georgia. Il numero di milizie russe, presenti nel territorio dell’Ossezia del Sud già dal 1992 e insediatesi in modo permanente e definitivo nel 2008 in seguito alla guerra russo-georgiana, verrà quindi incrementato, così come verranno rafforzate le zone di frontiera con la Georgia. Inoltre, le milizie sud-ossete che attualmente presidiano la regione verranno accorpate alle forze armate russe o ad altri eventuali corpi di sicurezza di Mosca, andando a creare un vero e proprio esercito unico, così come era stato proposto a novembre all’Abkhazia. Inoltre verranno tolti i controlli alla frontiera tra Russia e Ossezia del Sud, in modo da rendere il transito delle persone libero, agevolando gli spostamenti. Infine, tra i due paesi verrà attuata un’unione doganale, pensata per venire incontro alla precaria economia osseta, che dipende fortemente da Mosca.
L’accordo tra Russia e Ossezia del Sud è molto simile a quello firmato a novembre con l’Abkhazia, come in molti avevano previsto fin dal suo annuncio. Riguardo all’integrazione con Mosca, le due repubbliche hanno però punti di vista differenti: nonostante l’Abkhazia si sia dichiarata interessata a una futura adesione all’Unione Doganale, non rinuncerebbe volentieri alla propria indipendenza per unirsi a Mosca, mentre invece l’Ossezia del Sud si è sempre detta disponibile a discutere di un’eventuale annessione alla Russia, che al suo interno vede già una Repubblica d’Ossezia (del Nord), a cui Tskhinvali ha sempre dichiarato di volersi riunire.
L’accordo è stato criticato da buona parte della comunità internazionale, in primis dalla Georgia, che per voce del suo Ministro degli Esteri Tamar Beruchashvili ha definito il trattato “un’effettiva annessione della regione occupata di Tskhinvali”. Critiche anche da Federica Mogherini, Alto rappresentante per gli affari esteri UE, secondo cui “l’accordo viola chiaramente la sovranità e l’integrità territoriale della Georgia”, che la stessa UE difende, mentre dagli Stati Uniti il portavoce del Dipartimento di Stato Jen Psaki ha dichiarato come Washington non riconosca e non consideri legale il trattato tra la Russia e l’Ossezia del Sud.
La firma del trattato con l’Ossezia del Sud arriva a un anno dall’annessione russa della Crimea, questione che ancora oggi continua a far discutere. Già prima della firma dell’accordo, in molti avevano pensato all’Ossezia del Sud come a una seconda Crimea; lo stesso presidente osseto Tibilov è arrivato più volte a ipotizzare una possibile futura unificazione del paese alla Russia, dichiarando anche in seguito alla firma dell’accordo come non sia un segreto il fatto che l’Ossezia del Sud voglia unirsi alla Russia, ma affermando che ci sarebbero ancora diverse preoccupazioni a riguardo, escludendo l’ipotesi di un’annessione imminente.
Foto: Bohan Shen
Sin dai tempi quando Gorbaciov era a capo dell’urss che il sud Ossetia voleva unirsi con il nord ed essere integrato nella federazione Russa.O il parere del popolo non conta? Conta solo cio’ che vuole la Casa bianca?
Io NON sono mai stato comunista,anzi gli sono stato sempre ferocemente avverso ma,qui le vecchie ideologie del secolo scorso non c’entrano proprio.