ESTONIA: Fermato ed espulso Giulietto Chiesa

Il giornalista italiano Giulietto Chiesa, già europarlamentare e storico corrispondente dai paesi dell’Unione sovietica e dalla Russia, è stato fermato ed espulso dall’Estonia ieri a Tallinn.

Giulietto Chiesa era arrivato a Tallin, capitale dell’Estonia, lunedì mattina per partecipare ad una conferenza del club “Impressum” con un intervento di “futurologia politica” dal titolo “La Russia è davvero un nemico dell’Europa?” (in russo: “L’Europa deve avere paura della Russia?”). Gli agenti della polizia estone lo hanno raggiunto quando è tornato in albergo durante una pausa del convegno. Dopo il fermo è stato portato in commissariato dove gli è stato comunicato che su decisione del ministero degli esteri sarebbe stato espulso dal paese entro 48 ore. Chiesa aveva in programma di partire comunque da Tallin per recarsi a Mosca.

Secondo quanto dichiarato dallo stesso Chiesa a Pandora TV, il giornalista avrebbe passato quattro ore in cella prima di essere raggiunto dall’ambasciatore italiano, in base agli auspici del quale dopo altre due ore e mezza è stato rilasciato per passare la notte in albergo. Secondo il suo legale Francesco Paola, Chiesa potrebbe essere stato espulso perché “persona non gradita”. “E’ una plateale violazione delle norme di diritto nazionale, internazionale, europeo e mondiale,” ha dichiarato Chiesa. Si tratta di un “arresto preventivo per impedire ad una persona di esprimere un punto di vista,” ha continuato, denunciando la “degenerazione fascista in Europa”.

Il diritto europeo sulla libertà di movimento delle persone prevede la possibilità di allontamento di un cittadino UE dal territorio di un altro stato membro per ragioni di ordine pubblico, di sicurezza pubblica o sanità pubblica, in base ad un comportamento personale che rappresenti una minaccia effettiva e sufficientemente grave, che pregiudica un interesse fondamentale dello stato ospitante. Le attività di propaganda di Giulietto Chiesa a favore della Russia di Putin (nel suo ultimo post accusava gli Stati Uniti di aver dichiarato guerra alla Russia) devono essere state ritenute dalle autorità estoni come un comportamento sufficiente a giustificare l’allontamento del giornalista dal paese. Il ministero degli esteri italiano ha convocato l’ambasciatore estone per chiarimenti.

Non è la prima volta, inoltre, che agli invitati del club “Impressum” viene negato l’accesso al paese baltico. Era già avvenuto in agosto e in ottobre con i politologi russi Vladimir Zharihin Valery Tishkov, intervenuti poi in videoconferenza.

L’arresto di Chiesa va inserito all’interno del complesso quadro storico e  politico estone, paese non certo nazionalista ma attraversato da fortissimi timori per la propria sicurezza nei confronti della Russia di Putin e nel quale è ancora forte la memoria dell’oppressione sovietica a seguito dell’occupazione nel 1940. A quell’epoca la brutale repressione dell’indipendentismo estone, la carcerazione e deportazione non solo degli oppositori al regime ma anche degli intellettuali che difendevano la cultura estone dalla russificazione, mise in serio pericolo l’esistenza stessa dell’identità estone. A quella memoria, evidentemente ancora dolorosa, si deve la mancata concessione della cittadinanza a coloro che giunsero in Estonia durante il periodo sovietico. Si tratta in larghissima parte di russi, mandati da Mosca a riequilibrare la composizione etnica del paese in modo da renderla più controllabile per il regime, che oggi si trovano privati di diritti e ai margini della società. Persone che il Cremlino oggi strumentalizza per influenzare e destabilizzare il paese che, invece di tutelarsi come credeva, offre argomenti all’aggressiva politica estera del Cremlino. In questo quadro – che non giustifica ma aiuta a comprendere – l’attività politica di Giulietto Chiesa deve essere stata interpretata come pericolosa per il paese.

Giulietto Chiesa non è certo uno sconosciuto nei paesi baltici. Nel 2009 si è anche presentato alle elezioni per il parlamento europeo in Lettonia, nelle liste del partito russofono “Par Cilvēka Tiesībām Vienotā Latvijā” (Per i diritti umani in una Lettonia unita). In quell’occasione PCTVL riuscì ad eleggere un solo deputato, Tatjana Ždanoka (già oppositrice dell’indipendenza lettone, e nel 2014 “osservatrice elettorale” al referendum fasullo per l’annessione della Crimea alla Russia), mentre Chiesa non venne eletto.

Le relazioni tra Estonia e Russia restano tese, a seguito del rapimento dell’agente segreto Eston Kohver ai confini russo-estoni, e al suo processo a Mosca per spionaggio, nonostante la recente firma di un trattato sulla delimitazione dei territori tra i due paesi. A seguito della guerra in Ucraina, i paesi baltici hanno chiesto il rafforzamento della presenza militare NATO nell’area per fronteggiare possibili provocazioni di Mosca a pretesa difesa degli interessi dei cittadini russofoni dei due paesi.

Chi è Paolo Pantaleo

Giornalista e traduttore, Firenze-Riga. Jau rīt es aiziešu vārdos kā mežā iet mežabrāļi

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4 commenti

  1. L’Estonia è dentro Schengen, che cosa significa “espulso”?

  2. Significa cacciato a calci nel sedere. In Estonia chi fa propaganda per un dittatore non è gradito.

  3. Si, che cosa è successo lo abbiamo visto. Solo che in Europa non si prende “a calci nel sedere” un giornalista, nemmeno se si ritiene che la sua opinione sia propaganda per per il Negus. Sono i dittatori – appunto – che prendono a calci nel sedere i giornalisti.
    Non è stato un bell’episodio.

  4. io non lo farei neanche rientrare in italia…

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