Da Varsavia– A novembre trenta milioni di cittadini polacchi sono stati chiamati alle urne, in occasione delle elezioni locali valide per rinnovare i componenti di tutta la struttura amministrativa del Paese. I risultati – in particolare quelli registrati nelle Wojewodztwo – offrono degli spunti interessanti per comprendere l’evoluzione del panorama politico nazionale, in vista delle elezioni presidenziali e poi parlamentari del 2015.
Crash del software per il conteggio dei voti
Il vincitore assoluto della tornata elettorale – che ha visto un’affluenza del 47.42 per cento, in linea col dato di quattro anni fa- è stato senza dubbio il software per il conteggio dei voti, che è andato in tilt impedendo di avere i risultati ufficiali per quasi una settimana. Il Presidente della Commissione elettorale Jaworski ha rassegnato le dimissioni, mentre l’opposizione ha parlato di brogli elettorali, chiedendo di tornare alle urne.
Il ritorno di Kaczyński?
Dopo ben nove anni, il partito conservatore di Jaroslaw Kaczyński “Diritto e Giustizia” (Prawo i Sprawiedliwość, PiS) in coalizione con due piccoli partiti conservatori – Polska Razem e Sprawiedliwa Polska – ha superato il suo diretto antagonista – “Piattaforma Civica” (Platforma Obywatelska, PO), ottenendo il 26.85 per cento delle preferenze a livello nazionale. Il PiS è quindi riuscito a prevalere sul partito del neo Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk e della Primo Ministro Ewa Kopacz – fermo al 26.35 per cento dei voti. Il risultato forse più sorprendente è stato però registrato dal partito rurale (Polskie Stronnictwo Ludowe, PSL) che ha ottenuto il 23.68 per cento dei voti – consenso più alto mai registrato finora. Secondo alcuni il motivo di questo exploit va ricercato nella disaffezione verso i principali partiti, mentre altri hanno ipotizzato che ciò sia stato favorito dal fatto che i candidati del partito siano stati messi nella prima pagina delle schede elettorali, influenzando così le scelte degli elettori meno informati. I socialisti (Sojusz Lewicy Demokratycznej, SLD) non sono invece andati oltre l’8.78 per cento dei voti, mentre il Twoj Ruch di Janusz Palikot non è nemmeno riuscito a presentare una lista in tutte le Wojewodztwo. Anche questo dato è molto significativo, in quanto mostra l’assenza nel panorama politico nazionale di una vera opposizione di sinistra. Questi numeri hanno tuttavia suscitato l’ira del PiS, dal momento che un sondaggio condotto dall’Istituto Ipsos il giorno delle elezioni aveva indicato il partito di Kaczyński vincente con il 31.5 per cento dei consensi, contro il 27.3 per cento del PO e il 17 per cento del PSL.
Una nuova geografia politica
Sebbene il PiS abbia ottenuto il maggior numero di voti in termini assoluti, a livello locale il partito di governo ha mantenuto la sua leadership. Il PO ha infatti ottenuto 179 seggi – su un totale di 555 – nelle assemblee delle Wojewodztwo contro i 169 del PiS, i 159 del PSL e i 28 della SLD. Il voto ha comunque fatto emergere una nuova geografia politica all’interno del Paese. Mentre nel 2010 ben tredici Wojewodztwo su sedici erano andate al PO, oggi la situazione è completamente diversa, con il PO a prevalere in otto Wojeowdztwo, il PiS in sei e il PSL in due. Il Paese sembra spaccato in due, con il PO che mantiene forti consensi nelle regioni centro-occidentali e il PiS in quelle centro-orientali.
Ballottaggio
Il ballottaggio in molti comuni – compresa Varsavia – sembra però ribaltare i risultati registrati a livello nazionale. Il PiS ha infatto perso in tutte le grandi città, anche in quelle in cui aveva sindaci uscenti. La principale città dove il partito di Kaczyński ha prevalso è Nowy Sącz (meno di centomila abitanti), mentre ha suscitato un certo scalpore la vittoria dell’attivista LGBT Robert Biedroń (candidato del Twoj Ruch) a Słupsk. Anche il SLD ha ottenuto buoni risultati prevalendo in diverse città, tra cui Cracovia.
Futuri scenari politici
Dal voto polacco emergono una serie di indicazioni importanti in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Il PO e il PSL – attualmente alleati di governo – hanno infatti ottenuto poco più del 50 per cento dei voti. Di conseguenza pur avendo il PiS prevalso in ben sei Wojewodztwo, il partito di Kaczyński avrebbe i voti per governare solo in una di esse. L’alleanza PO-PSL potrebbe inoltre allargarsi ai socialisti del SLD, anche se ciò crerebbe una coalizione molto eterogenea, fatta di partiti con interessi abbastanza divergenti. In ogni caso il PO può tirare un sospiro di sollievo. Pare infatti che il partito abbia beneficiato del cambio di regia da Tusk a Kopacz, ottenendo un risultato superiore alle aspettative di qualche settimana fa. Bisognerà vedere se questo “effetto Kopacz” durerà o meno. Nel 2015 i cittadini saranno chiamati a scegliere prima il Presidente della Repubblica e poi i membri del nuovo Parlamento (Sejm). Nel primo caso, il grande favorito è il Presidente uscente Bronisław Komorowski, che secondo gli ultimi sondaggi gode di un livello di popolarità del 70 per cento. La sua probabile rielezione potrebbe avere un impatto significativo sulle preferenze degli elettori, arginando l’ascesa del partito di Kaczyński e dando un’ulteriore spinta al PO. Da segnalare infine il possibile ingresso in Parlamento del partito di estrema destra radicale – il Kongres Nowej Prawicy – di Janusz Korwin-Mikke, che con molta probabilità supererà lo sbarramento del 5 per cento previsto dalla legge. Senza dubbio però il primo scoglio da superare sarà scegliere un sistema di conteggio dei voti che eviti l’imbarazzo delle ultime settimane.
Foto: Gazeta Wyborcza