Dopo undici anni senza verdetto, il Tribunale dell’Aia ha liberato provvisoriamente Vojislav Seselj per motivi di salute. Nel 2003 fu rinviato a giudizio per crimini di guerra e contro l’umanità commessi dalle sue organizzazioni paramilitari in Bosnia e Croazia. Non si oppose all’arresto e decise di difendersi da solo dinanzi al Tribunale. Il verdetto era atteso per la fine del 2014, ma slitterà di almeno un anno per via dell’allontanamento del giudice Harhoff per parzialità.
In sostanza, il Tribunale dell’Aia ha deciso di liberare Seselj per salvaguardare la propria reputazione. La decisione è stata presa su iniziativa della Corte (“proprio motu” – ovvero senza che Seselj lo richiedesse), ma non era unanime. I giudici Flavia Lattanzi (Italia) e Jean-Claude Antonetti (Francia) hanno votato a favore, il giudice Mandiaye Niang (Senegal) contro. L’argomento principale della maggioranza (vedi decisione) era che era che la scarcerazione fosse necessaria per evitare un worst case scenario. Questo si riferisce a quanto accaduto con la scomparsa di Milosevic, deceduto in carcere prima di ogni sentenza di colpevolezza. Una simile fine di Seselj avrebbe ulteriormente incrinato l’immagine del Tribunale agli occhi dell’opinione pubblica serba ed internazionale.
Per il giudice Niang (vedi opinione dissenziente), il Tribunale si è arreso dinanzi all’intransigenza di Seselj. La Serbia aveva posto come unica condizione che l’accusato accettasse esplicitamente le condizioni impostegli dalla Corte, ma Seselj si rifiutò. Per aggirare la richiesta serba, la Corte si è avvalsa di una finzione giuridica. Ovvero, si è detta così sicura della buona condotta di Seselj da non richiederne l’assenso alle condizioni impostegli. Ciò nonostante, i rischi per la sicurezza dei testimoni sono concreti. Seselj è già stato condannato dall’Aia per aver pubblicato i loro nomi sul suo sito. C’è solo da augurarsi che le certezze della maggioranza dei giudici in merito alla buona condotta di Seselj si dimostrino azzeccate.
Foto: Radiomaria, Flickr
Per precisare; Seselj si presento’ volontariamente!!! Nemmeno con lui sanno cosa fare. Forse perche’ piu’ prudente a Schevingen che l’ entourage di Milosevic. Un’ altro paio di maniche per i croati; vedi Gotovina, scovato alle Seychelles, da legionario, condannato per crimini commessi e poi assolto (che farsa!) e il kosovaro albanese Harudinaj, noto mafioso accusato di crimini e rilasciato!
Erano le Canarie, non le Seychelles.