RUSSIA: La parata del 7 novembre, in memoria della Rivoluzione d'Ottobre e non solo

Il 7 novembre di 97 anni fa a Pietroburgo si scatenava la Rivoluzione bolscevica. La parata di venerdì scorso in Piazza Rossa ricorda però non direttamente questo evento, ma la grandiosa sfilata militare del 1941, ben calibrata da Stalin, che riuscì a risollevare gli animi delle truppe russe.

Da MOSCA – Il 7 novembre di 97 anni fa a Pietrogrado (San Pietroburgo) i bolscevichi capitanati da Lenin prendevano definitivamente il potere: è la fine del processo rivoluzionario che, iniziato nel febbraio, spodestò i Romanov dal trono imperiale e l’inizio della fase di creazione dell’autentico stato comunista (nonché di una lunga e violenta guerra civile). È questa quindi la celebre data ricordata come ‘Rivoluzione d’Ottobre‘ (secondo il calendario giuliano era il 25 ottobre). La parata militare che si svolge ogni anno a Mosca il 7 novembre non è però dedicata direttamente a questo grandioso avvenimento della storia russa e mondiale.

Nel 1995 il governo russo approva la legge riguardante le celebrazioni del 7 novembre: in tale data viene ricordata la parata militare tenutasi a Mosca in Piazza Rossa nel 1941, in onore del 24esimo anniversario della Rivoluzione d’Ottobre. L’avvenimento militare di quell’anno ha un significato particolare per i russi. All’epoca la fortuna in campo militare girava ancora dalla parte nazista e le truppe tedesche erano appostate a poche decine di chilometri da Mosca. Per dimostrare al mondo che la Russia non ha intenzione di arrendersi e, soprattutto, per risollevare l’animo del paese, il 24 ottobre Stalin decide in segreto, con i generali Artem’ev e Žigarev, di organizzare per il 7 novembre una grandiosa parata militare in Piazza Rossa in onore della Rivoluzione bolscevica. Lo scopo venne con successo raggiunto. E gli esiti della Seconda Guerra Mondiale (o Guerra Patriottica, come la chiamano i russi) sono nella memoria storica collettiva ancora legati a quel grandioso evento.

Per anni i veterani che alla parata del 1941 avevano preso parte sono ritornati, organizzandosi autonomamente, il 7 novembre in Piazza Rossa, e negli ultimi anni ad accompagnarli non erano pochi i giovani cadetti degli istituti militari. Nel 2003 la città di Mosca ha deciso quindi di approfittare della ricorrenza per farne una palestra per le nuove generazioni di forze armate ed istituire quindi ogni anno una parata in onore di quella del 1941, facendola diventare una tradizione. Quella di quest’anno è stata la dodicesima. A prenderne parte sono stati in 6000 tra militari di vario ordine, reparto e grado, rappresentanti politici, giovani studenti dell’Accademia militare ed anche bambini e ragazzi delle scuole cittadine, che per due mesi si sono preparati a questo evento; per quanto riguarda i veterani del 1941, sono stati presenti i 28 che ancora oggi vivono a Mosca. La parata, sotto la pioggia, è iniziata alle 10 ed è durata 50 minuti. Il sindaco di Mosca Sobjanin prima dell’inizio ha posto un mazzo di fiori ai piedi del monumento al milite ignoto. Garofani rossi e altri riconoscimenti sono stati poi conferiti ai veterani di guerra del 1941 e 1945. Oltre alla sfilata militare, parte della parata è stata dedicata alla ricostruzione delle vicende militari del 1941; uniformi e pezzi di artiglieria d’epoca (carri armati, aerei, cannoni, etc.), insieme a immagini e filmati storici d’archivio proiettati sul mega schermo, sono stati al centro della scena militare “teatrale” della Piazza Rossa e fino alle 21 sono rimasti esposti. La Seconda Guerra Mondiale è particolarmente sentita dalla popolazione russa, non soltanto per i suoi esiti vittoriosi, ma anche perché, come ha ricordato anche il sindaco Sobjanin, a prenderne parte è stata tutta la collettività, in maniera più e meno diretta. Sono 300mila i veterani di guerra nella sola Mosca. Alcuni dei bambini che hanno preso parte alla parata, intervistati dal canale Rossija 24, hanno dichiarato di sentirsi fieri di partecipare all’evento perché molti dei loro nonni in prima persona hanno vissuto la “Guerra Patriottica”.

Nella stessa settimana però, il 4 novembre, dal 2005 si festeggia anche il Giorno dell’Unità Nazionale, festività reinstaurata in Russia dopo quasi un secolo: la ricorrenza era stata abolita nel 1917, con l’avvento del potere sovietico. La scelta del governo russo di ritornare a celebrare questa festività voleva essere proprio quello di sostituire in parte invece il ricordo “rivoluzionario” legato al 7 novembre; il risultato ottenuto è però quello di un weekend di festività lungo, la cui natura è poco chiara all’80% dei russi. In realtà la data del 4 novembre ricorda nello specifico la cacciata dei Polacchi e dei Lituani da Mosca, avvenuta nel novembre 1612, e la fine del periodo di crisi e instabilità politica cosidetto “dei Torbidi”; inoltre coincide con la festa religiosa dedicata alla Madonna di Kazan’.

Chi è Martina Napolitano

Dottoressa di ricerca in Slavistica presso l'Università di Udine, è direttrice editoriale di East Journal e scrive principalmente di Russia.

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2 commenti

  1. Non vorrei essere pedante ma una precisazione storica è necessaria: il 23 febbraio 1917 a Pietrogrado il popolo insorge per la mancanza di rifornimenti alimentari e la Duma prende il potere nella capitale. Il 15 marzo, nel vagone privato dello zar e in presenza di due deputati della Duma, viene firmato il documento d’abdicazione (il giorno successivo anche Michele, fratello dello Zar e erede designato, abdica). Il 21 marzo il colonnello Romanov parte dal quartier generale per raggiungere Carskoe Selo da prigioniero politico. La rivoluzione di febbraio è la vera rivoluzione russa e quella che pone fine all’autocrazia dei Romanov.
    Il Governo provvisorio aveva il compito di governare fino alle elezioni della costituente ma il suo potere venne di fatto limitato da quello del Soviet di Pietrogrado, sebbene inizialmente proprio quest’ultimo aveva appoggiato e avallato il ruolo del Governo provvisorio.
    La Rivoluzione d’Ottobre fu un colpo di stato attuato dai Soviet, controllati dai Bolscevici contro il Governo provvisorio di Kerenskij, che aveva già proclamato la Repubblica Russa nell’agosto, e contro la Duma dominata dai socialisti rivoluzionari.
    Che cosa poi il governo di Putin voglia festeggiare non è molto chiaro, come avete fatto notare. Probabilmente un gruppo di potere senza una precisa ideologia, occhieggia a qualsiasi ricorrenza (anche la Madonna di Kazan non guasta!) pur di raccogliere consenso e cementare la propria presenza al Cremlino.

  2. Flavio Giunchi

    In quale data è stata fissata quest’anno la sfilata militare per queste molteplici ricorrenze storiche dall’Urss ai nostri giorni ?

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