GRECIA: Stabilità di governo cercasi

Sì apre un mese cruciale per le sorti del governo retto da Antonis Samaras, leader del partito di centrodestra “Nea Democratia”. Dopo voti di fiducia, paventate crisi di governo e cambi di poltrona, il Capo dello Stato, Karolos Papoulias, ha deciso di convocare i leader dei 5 principali partiti di governo e opposizione – Nea Democratia, Pasok, Sinistra Democratica, Syriza e To Potami – per fare il punto della situazione e trovare una possibile soluzione all’empasse. Il Presidente della Repubblica, infatti, vorrebbe evitare il ricorso anticipato alle urne, in quanto con ogni probabilità si avrebbe una vittoria di Syriza – il partito guidato dal carismatico Alexis Tsipras – la quale però non avrebbe i numeri per governare da sola. Ecco, dunque, la ricerca di un accordo per costruire un esecutivo di larghe intese, magari con un profilo più tecnico, in modo da ottenere più possibilità di sostegno trasversale.

Il Presidente ha incominciato i colloqui il 3 novembre, ricevendo nel suo studio – lo stesso giorno, ma ad orari differenti – Alexis Tsipras e Antonis Samaras, spostando al giorno successivo l’incontro con il leader di Sinistra Democratica Fotis Kouvelis.

Tsipras ha più volte sostenuto la necessità di tornare al voto, dal momento che – a suo dire – il governo attuale non dispone della legittimazione politica per concludere nuovi accordi con i rappresentanti della Troika. Inoltre, conosce bene i sondaggi che lo danno come sicuro vincitore delle prossime elezioni e scalpita per portare il suo partito al successo elettorale.

Kouvelis, invece, ha illustrato a Papoulias la proposta per la convocazione del Consiglio dei leader dei partiti per discutere il problema del debito pubblico, tema molto sentito dal Sinistra Democratica.

Il prossimo incontro sarà con il leader del partito “To Potami”, Stavros Theodorakis. In una recente intervista radiofonica, quest’ultimo ha dichiarato la sua contrarietà ad approfittare delle elezioni per il Presidente della Repubblica – previste per i primi mesi del 2015 – per far cadere il governo ed andare così ad elezioni anticipate: “Passare 2-3 mesi a scherzare su chi sarà eletto sarebbe molto pericoloso“.

Infine, sarà il momento di Evangelos Venizelos, leader del Pasok e alleato di governo del premier Samaras, il quale cercherà, probabilmente, di salvare il governo attuale o – in alternativa – di includere anche il suo partito in un eventuale futuro governo tecnico.

Novembre, dunque, sarà il mese decisivo per stabilire le sorti dell’esecutivo, alle prese con una situazione economica non ancora brillante e con le tensioni nella regione del Mediterraneo orientale createsi con la presenza della nave per ricerche petrolifere turca Barbaros nella Zona economica esclusiva (Zee) rivendicata da Cipro. La soluzione dovrà essere trovata presto anche perché il governo, proprio in questi giorni, sta discutendo con la Troika sull’uscita anticipata della Grecia dal memorandum. Senza un esecutivo che abbia pieni poteri di controllo, difficilmente i mercati e i rappresentanti degli investitori stranieri daranno il via libera per un’operazione che, in primis, richiede una buona dose di fiducia sulle capacità del governo di andare avanti sulla strada del risanamento.

Chi è Flavio Boffi

27 anni, dottorando in Studi Politici a La Sapienza, laureato in Relazioni Internazionali all'Università degli Studi Roma Tre. Collaboro con East Journal da giugno 2014, dopo aver già scritto per The Post Internazionale e Limes.

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