Luca Vasconi

BULGARIA: Varna e la costa del Mar Nero

Situata sulla costa del Mar Nero, Varna è la terza città della Bulgaria dopo la capitale Sofia e Plovdiv. Capitale marittima del paese e sede della marina bulgara, è un importante centro economico grazie alla sua posizione strategica e al suo grande porto.

Varna è anche la regina incontrastata della villeggiatura balneare, capitale del turismo estivo.

A pochi chilometri dalla “perla del Mar Nero”, come viene chiamata la città, sono situate località turistiche di fama internazionale come Golden Sands, St. Konstantin and Elena, Albena, frequentate da turisti provenienti da tutto il mondo attratti da una lunga stagione balneare che, grazie al clima mite della costa del Mar Nero, si protrae tra maggio ed ottobre, da prezzi convenienti rispetto alla maggioranza delle località di mare europee e dalle numerose opportunità di svago, divertimento e relax che la costa bulgara offre: spiagge ampie e attrezzatissime, complessi alberghieri di prim’ordine, ristoranti, pub, casinò, night club, parchi acquatici, sorgenti di acque termali, centri benessere per la cura del corpo, centri sportivi.

Scendendo a sud lungo la costa, nella regione di Burgas, poco distanti dal confine turco e vicine alla popolare località di Sunny Beach, si trovano due piccole gemme preservate dal turismo di massa e dalle speculazioni edilizie che negli ultimi anni hanno sfregiato molti tratti di costa: Nesebăr e Sozobol.

Antica città dotata di una ricchissima storia, Nesebăr è oggi un paese di circa diecimila abitanti. La sua città vecchia, cuore pulsante del borgo, oggi restaurata, è situata su una penisola collegata con la terraferma mediante un istmo costruito dall’uomo.

Pur essendosi radicalmente trasformata dal piccolo villaggio di pescatori che era nel XIX secolo in una nota località turistica, questa graziosa cittadina conserva una magica atmosfera: la sensazione qui è di esser sospesi nel tempo, si respira un’aria di totale relax, ben differente da quella della vicina Sunny Beach, caotica mecca del turismo di massa con le sue spiagge affollate, i grandi alberghi, i resort turistici, le discoteche, la musica perennemente rimbombante e i giovani provenienti da tutto il mondo che sotto i fumi dell’alcol vivono la notte come se non ci fosse un domani.

Nesebăr è ricca di chiese e di numerose rovine di grande valore archeologico, a testimonianza delle diverse epoche storiche della città, ex colonia greca passata sotto dominio romano, divenuta una delle roccaforti dell’impero bizantino, contesa dagli eserciti bulgari e bizantini, conquistata dall’impero Ottomano nel XV secolo ed infine liberata dal giogo ottomano fino a che, nel 1886, entrò a far parte del Principato di Bulgaria.

Un patrimonio architettonico di grande valore conservatosi nei secoli, arricchito nel XIX secolo con le caratteristiche casette di legno nello stile della Rumelia, che ha spinto l’Unesco a dichiarare la città vecchia di Nesebăr Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Sozopol è la più antica città della costa bulgara sul Mar Nero, con i primi insediamenti che risalgono alla fine del IV sec a.C. Sotto il nome di Apollonia Pontica fu un’importante colonia greca, un potente e prosperoso porto che mantenne intensi rapporti commerciali con i maggiori centri del mondo antico.

La cittadina conta oggi una popolazione di poco più di cinquemila anime e, sebbene nei mesi estivi sia piuttosto affollata, conserva, al pari della vicina Nesebăr, una piacevole e rilassante atmosfera. Uno spirito artistico-bohemièn pervade il suo centro storico, caratterizzato da tipiche casette in legno costruite su scogliere a picco sul mare.

L’inverno si avvicina, chiudete gli occhi, immaginate di sorseggiare un ottimo vino bulgaro della regione del Mar Nero e scacciate il freddo incombente godendovi il mare, le spiagge, il sole e le attrazioni turistico-culturali di questa affascinante terra… qui il reportage fotografico

Chi è Luca Vasconi

Nato a Torino il 24 marzo 1973, fotografo freelance dal 2012. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Torino, dopo alcuni anni di vita d’ufficio piuttosto deprimenti decide di mettersi in gioco e abbandonare lavoro. Negli anni successivi viaggerà per il mondo alla ricerca dell'umanità variopinta che lo compone.

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