di Gaetano Veninata
Il presidente russo Dmitry Medvedev ha ordinato oggi alle autorità di assicurare alla giustizia i colpevoli dell’attentato all’aeroporto Domodedovo di Mosca, che è costato la vita ad almeno 35 persone, e di “distruggere” le loro organizzazioni. Parlando ai funzionari della sicurezza, Medvedev ha anche chiesto il licenziamento dei responsabili per la sicurezza dei trasporti dopo che l’attentatore suicida è riuscito ieri ad eludere i controlli e ad entrare nell’area ritiro bagagli dell’aeroporto. Anche il premier Putin ha giurato “vendetta”: “È un crimine abominevole, senza senso, crudele”, ha detto il leader russo a un vertice dei ministri oggi a Mosca.
Non c’è stata ancora alcuna rivendicazione, ma l’azione sembra caratteristica dei militanti fondamentalisti islamici che si battono per creare un emirato indipendente nella regione russa del Caucaso settentrionale. “Quello che è successo dimostra che ci sono state delle evidenti violazioni del sistema di sicurezza”, ha detto Medvedev. I ribelli caucasici avevano minacciato degli attacchi contro le città e contro obiettivi economici nel periodo che precede le elezioni parlamentari di quest’anno e le presidenziali del 2012. La scelta di Domodedovo, che ha comportato la morte di diversi stranieri, lascia intravedere l’intenzione di creare incertezza anche al di là dei confini russi. Sarà la Russia, infatti, a ospitare i Giochi Olimpici Invernali del 2014 a Sochi, proprio al confine con il Caucaso.
Il video girato subito dopo l’attentato kamikaze
Fonti: Reuters, Russia Today
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