Due associazioni di attivisti che presero parte alla Rivoluzione anticomunista a Timisoara, dove nel 1989 scoppio’ la rivolta che porto’ al crollo del regime del dittatore Nicolae Ceausescu, hanno protestato oggi davanti alla Procura dell’Alta corte di cassazione e giustizia a Bucarest, chiedendo la verita’ sulla Rivoluzione. ”Vogliamo giustizia sui dossier della Rivoluzione e che siano puniti i colpevoli dei crimini commessi allora”, ha detto il vicepresidente dell’Associazione ”Memoriale della Rivoluzione” di Timisoara, Ioan Banciu, citato dall’agenzia Agerpres. Nella Rivoluzione, circa 3.300 persone rimasero ferite e 1.104 uccise, 162 prima del 22 dicembre e 942 dopo.
A 20 anni dal crollo del regime, i romeni non sanno ancora chi ha sparato dopo la fuga del dittatore, il 22 dicembre, quando le redini del Paese furono prese dal Fronte di salvezza nazionale, presieduto dall’ex esponente del regime, Ion Iliescu, eletto poi anche capo dello stato. Di recente, il Governo ha deciso la declassificazione dei documenti segreti della Rivoluzione. Il presidente dell’Associazione ”21 dicembre”, Teodor Maries, ha cominciato uno sciopero della fame chiedendo ripetutamente la declassificazione. Secondo Maries, che ha depositato una causa contro lo Stato romeno alla Corte europea dei diritti dell’uomo per le lungaggini sui dossier sulla Rivoluzione, la decisione del governo e’ un passo in avanti.