UCRAINA: Serve una missione UE di peacekeeping, prima che ci pensi Putin

In Ucraina le forze lealiste, dopo l’elezione del nuovo presidente Petro Poroshenko, hanno lentamente guadagnato terreno, riconquistando posizioni importanti.

La controffensiva del governo ucraino, lanciata il 15 aprile, ha portato alla riconquista di svariate città incluse Sloviansk e Kramatorsk il 5 Luglio. Ad oggi, la gran parte del territorio insorto è tornato in mani governative, con l’importante eccezione della città di Donetsk, divenuta ormai l’ultimo baluardo degli insorti su cui stanno convergendo i combattenti rimasti.  Il probabile assedio di Donetsk mette però l’Europa e la Russia davanti a scelte molto difficili.

Come diversi osservatori internazionali hanno notato (NYT, Irish Times) un assalto ucraino alla città, con le inevitabili vittime civili ad esso connesse, fornirebbe il casus belli ideale per la Russia, che ha giurato di difendere la popolazione russofona nell’area.

Vi è quindi un rischio concreto che la Russia dia il via ad una operazione unilaterale di “peacemaking”  a soccorso delle forze insorte, scontrandosi direttamente con l’esercito Ucraino. A sostegno di questa ipotesi, sembra confermato il continuo aumentare dei battaglioni russi al confine con l’Ucraina, formalmente per esercizi militari a pochi chilometri dal confine, ma in realtà  segno evidente che il Cremlino non intende stare a guardare la disfatta dei propri protetti.

Davanti a una mossa di questo tipo, e con l’inverno alle porte, l’Unione Europea si troverebbe davanti alla più difficile delle scelte: imporre nuove e dure sanzioni  con il rischio molto reale di vedersi interrotte le forniture di gas,  oppure lasciar correre un evento di gravità inaudita. In altre parole, un intervento russo alle porte dell’inverno metterebbe l’Europa in un angolo dal quale non potrebbe uscire senza gravi costi.

E tuttavia,  stante l’attuale situazione sul campo, con le forze pro-russe vicine alla disfatta, la probabilità di un intervento militare di Mosca cresce di giorno in giorno. Tale intervento, comunque si concluda, sarebbe un disastro per gli interessi dell’Unione Europea. Inoltre, porterebbe o alla probabile amputazione dell’Ucraina, con ulteriori territori annessi alla Russia, oppure alla creazione di un ulteriore “conflitto congelato” sul territorio europeo. E le inevitabili sanzioni in risposta a tale aggressione – la cui efficacia punitiva è comunque dubbia – peggiorerebbero ulteriormente la già precaria situazione economica europea.

Prevenire è meglio che curare, e l’unico modo possibile per evitare un tale evento è anticipare le mosse del Cremlino. Il presidio del territorio, da sempre, rappresenta un forte elemento dissuasivo per chiunque si appresti a lanciare un’invasione militare su larga scala. L’Unione Europea dovrebbe quindi mettere a disposizione della comunità internazionale una missione di peacekeeping per garantire la protezione della popolazione civile ed agire come forza d’interposizione tra l’esercito ucraino e quello russo, non molto diversamente dalla missione UNIFIL in Libano.

Un primo passo potrebbe essere rappresentato dall’internazionalizzazione della missione inviata dai Paesi Bassi e dall’Australia sul luogo dello schianto del volo MH17 Malaysia Airline per evitare saccheggi e cancellazione delle prove tentata più volte dai militanti filorussi. Un secondo passo potrebbe essere rappresentato dalla smilitarizzazione di Donetsk, garantita dai peacekeepers occidentali, che includa un salvacondotto per gli attuali ribelli in armi.

Da qualunque punto di vista lo si guardi, in ogni caso, è essenziale per il futuro dell’Europa fermare fin da subito i tentativi di pan-russismo portati avanti da Putin. L’invasione della Georgia nel 2008, l’annessione della Crimea a Marzo, e il potenziale smembramento dell’est del paese hanno tristi precedenti storici, che ci ricordano di come l’invasione dell’Ucraina non riguardi solo l’Ucraina.

Altri stati europei, alcuni dei quali membri della NATO o dell’UE (come l’Estonia, la Lettonia e la Finlandia) ospitano importanti minoranze russofone. L’esito del conflitto in Ucraina orientale ha una portata politica e storica molto più ampia delle sue conseguenze sull’integrità territoriale dell’Ucraina, pur importante.

Per questo è essenziale una presenza Europea sul campo per risolvere il conflitto, evitare un bagno di sangue a Donetsk e presidiare il territorio. Solo battendo Mosca sul tempo, privando il Cremlino del casus belli ideale per un intervento in Ucraina, l’Unione Europea può sperare di prevenire una ulteriore escalation del conflitto dall’esito non difficile da immaginare e dalle conseguenze devastanti per la stabilità europea.

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29 commenti

  1. 5 agosto – A Luhans’k, la città assediata dai terroristi, ci sono ancora circa 250 mila civili, la maggior parte dei quali non è in grado di lasciare la città.

    5 agosto – “Il numero totale di unità dell’esercito russo concentrate lungo il confine di Stato dell’Ucraina è 45 mila soldati, 160 carri armati, circa 1360 veicoli corazzati, circa 350 sistemi di artiglieria, 130 sistemi missilistici, 192 aerei da combattimento, 137 elicotteri d’attacco”, – ha detto il portavoce del Consiglio di Sicurezza e di Difesa Nazionale Andrii Lysenko.

    5 agosto – Il Ministero della Difesa della Federazione russa ha dato il via alle esercitazioni militari su larga scala con il coinvolgimento di più di 100 aerei da combattimento. “L’Ucraina considera tali esercitazioni militari senza precedenti al confine con l’Ucraina come una provocazione”, – ha detto il portavoce del Consiglio di Sicurezza e di Difesa Nazionale Andrii Lysenko.

    5 agosto – Il Servizio di Sicurezza dell’Ucraina ha arrestato dei sabotatori a Zhytomyr. Si tratta di cittadini ucraini reclutati dai russi, che hanno ricevuto una formazione specifica nell’ambito della sovversione in un campo di addestramento russo nella regione di Rostov.

    5 agosto – Negli ultimi giorni, dal territorio russo avvengono regolarmente degli spari da dei sistemi “Grad” e dell’artiglieria pesante verso il territorio ucraino che durano per ore, – ha detto il portavoce del Consiglio di Sicurezza e di Difesa Nazionale Andrii Lysenko. Sta diventando un’abitudine. Putin, ovviamente, non ne sa nulla.

    5 agosto – Il leader dei terroristi russi Igor Strelkov/ Girkin ha ordinato per i suoi uomini qualche migliaio di giacche – si staranno preparando per la guerriglia invernale?

    5 agosto – Nel quartiere Petrovskyi di Donets’k i combattimenti sono durati tutto il giorno.

    • Gentile Redazione , Gentile Oksa

      Giorni addietro ho chiesto alla redazione di mettermi in contatto con un lettore del giornale.
      Per tanto Gent. Oksa se lei gradisce chiedo alla redazione di comunicare tramite la stessa il mio indirizzo di mail, per ulteriori scambi di comunicazione tra di noi.

      cordiali saluti

      Patriot

  2. Speriamo che il cosiddetto ” casus belli “, riferito da Zola, non comporti effettivamente l’intervento della russia, altrimenti ci saranno altri interventi ed altri, direi moltissimi Volontari assolutamente non Fascisti e questa volta anche fuori dal continente !

    Ciò che giova precisare, è che molti diciamo lettori o ascoltatori dei TG, sono allo scuro completo dalla verità, dalla storia effettiva della crisi Ukraina, e come spesso accade non sono in grado assolutamente di valutare obiettivamente i fatti.

    Ed ancora, i Ribelli e Russi, (perché cosi sono composti i miliziani dell’est), essendo appunto idealisti Comunisti per attirare maggiormente l’opinione pubblica dalla loro hanno utilizzato vari excamotage atti ad indebolire la credibilità dei giusti.

    Arrivando addirittura a gravissime accuse, falsità, divulgazione di qualsivoglia video, fotopaint, ecc.

    Facile ancora, essendo che i Ribelli indossano i colori del nastrino della decorazione di S. Giorgio, memorem della lotta contro il Nazismo, inventare che dall’altra parte vi sarebbero i fascisti.

    Sappiamo inoltre benissimo che a partire dalla guerra fredda, ed io direi ancora prima, alla storia vi è stato uno Stato forte, e capace di fare questi giochi di destabilizzazione, la russia negli ultimi 30 anni a voluto equivalere questi.

    Per tanto, in questo caso, vi sarebbe inventato per fattore di comodo, la divisione in due fazioni oppositrici, quella di destra e quella di sinistra.

    Ricordiamo, che l’Ucraina è uno stato dell’ ex Unione Sovvietica, per tanto non ci crede nemmeno zio Tom che sono fascisti.

    Il fatto quindi di nomeire qualcuno del fascista, è equivalente nel dire razzista o crudele, spesso questo viene rappresentato da coloro che sentendosi inferiori, vogliono attirare l’attenzione degli altri, quindi utilizzano questo modo di agire, (vedasi nozioni della psicologia dell’inferiorità).

    Quindi ad analisi finale, porta ovviamente ad un risultato pari ed equo, che ve lo spiego subito :

    1. In ogni Guerra a volte parte uno con la ragione e poi entrambi commettono errori, sino a portare il caos, ( quindi : perdita della ragione dell’ uno e dell’altro) ;
    2a. Nell’era diciamo moderna la cognizione di militare è ovviamente molto cambiata, mantenere il controllo su tutti i ranghi è sempre stato difficile, per questo era inventata la gerarchia.
    2b. Spesso accade che per via di emotività, comportamenti individuali o di gruppo, stress, “flash-bak” dovuto ad azioni di combattimento, possano portare ad azioni incontrollate ed immaginabili;
    3. Ancora, persone con ideologie Destriste e/o Comuniste, criminali, paranoiche, schizzotipiche, borderline, ecc. Le si potrebbero ovviamente trovare in ciascuna delle fazioni.
    4. Al giorno d’oggi grazie ai media, all’informatica ed alla telefonia, abbiamo tutti a tutti i livelli la possibilità, di informazioni, comunicare, scrivere, leggere, fatto questo ottimo ed interessante.
    Spesso però l’indirettabilità con l’interlocutore, (l’anonimato), comporta in moltissimi casi a gravi fraintendimenti, assuefazioni e presa di causa dei fatti, ideologie e chi più ne ha ne metta;
    5. Per ultimo e non meno importante, è l’ignoranza, cosa molto grave se vogliamo come detto al punto 4. utilizzare sistemi di comunicazione, indiretti ed anonimi, spesso accade che tutti si immedesimino in una condizione, sognano, vorrebbero dire la loro, e fin qui poco male.
    Il male nasce se vuole agire non ricordandosi della propria nell’ignoranza o della mancanza di causa, nei fatti di cui ci si vuole occupare.

    In conclusione quindi, si può effettivamente affermare che spesso accadono questi fatti, l’importante sarebbe agire con responsabilità, intelligenza, cognizione effettiva, prova vera, rispetto ed umiltà.

    buona serata

    Patriot

  3. Ancora una prova (estratta dall’ Articolo http://www.europaquotidiano.it/2014/08/06/cosa-sta-succedendo-in-ucraina-tra-scontri-e-sanzioni-anti-russia/) :

    Il senso di questa misura, mentre nel frattempo la querelle economica si sta spostando anche sul fronte del trasporto aereo, non è difficile da afferrare: Putin non vuole rompere con l’Europa, che rimane il cliente principale della Russia, lo sbocco alle sue esportazioni energetiche. Potrebbe rivolgersi alla Cina, assetata di risorse, con cui ha da poco stretto un accordo sulle forniture di gas. Ma Pechino, con il suo peso demografico, non piace così tanto al Cremlino.

    QUI DICE : ” Putin non vuole rompere con l’Europa”,

    ( Infatti il coinvolgimento della Russia è sottobanco) .

    La soluzione che può prospettarsi è quella di un accordo sulla normalizzazione dello scenario ucraino. Mosca vorrebbe una riforma costituzionale federale, che dia ampie prerogative all’est, ma Kiev propone al massimo una sostanziale autonomia, temendo che Donetsk e Lugansk diventino satelliti de facto della Russia. Putin pretenderebbe anche una garanzia, da parte americana, sulla neutralità perenne dell’ex repubblica sovietica. No a un futuro ingresso della Nato, in altre parole. Ma Obama non ha accettato, non volendo mostrare segni di cedevolezza. L’uomo forte di Mosca, stando così le cose, continua dunque a sfruttare la ribellione separatista a est. Gli serve sia a dimostrare che l’Ucraina è uno stato fallito e violento, sia a stuzzicare le corde del nazionalismo, che costituisce sempre di più il pilastro del suo agire politico domestico. Il che, però, non lo aiuta a ricomporre le relazioni con Bruxelles, imprescindibili in termini di sviluppo e crescita economica.

    QUI DICE : ” Gli serve sia a dimostrare che l’Ucraina è uno stato fallito e violento, sia a stuzzicare le corde del nazionalismo “,

    Come detto nella mia analisi al precedente intervento, “invenzione che in Ukraina ci sono fascisti” (Nazionalismo);

  4. Analisi sostanzialmente condividibile e che prospetta uno scenario/sviluppo razionale e altamente auspicabile. Però temo che non si è tenuto in considerazione un dato: oggi come oggi Putin è “condannato” a non poter vincere la guerra ma non può assolutamente permettersi di perderla. E questo avrà inevitabili conseguenze sugli sviluppi della situazione.
    Ingannati dalla martellante propaganda russa, siamo stati condotti a credere che lo scopo della politica putiniana sia la “liberazione” del Donbass e più genericamente la “protezione” delle minoranze russe. Niente di più sbagliato: l’attuale politica del Cremlino è, e non lo nasconde, una politica revanscista che punta a recuperare influenza o addirittura il controllo dell’area exsovietica, e questo sia che si tratti di parti della URSS o di stati al di qua della vecchia “cortina di ferro”.
    Quindi il vero obiettivo è Kyiv, non un paio di oblast marginali e insignificanti: ogni opzione che “congeli”, “stabilizzi” o “pacifichi” la situazione in loco è per Putin inaccettabile in quanto lo priverebbe del grimaldello, del pretesto di interferire e condizionare a livello del governo centrale.
    Si è molto congetturato su come e/o quando Putin sarebbe intervenuto direttamente nell’est Ucraina, ma un intervento “risolutivo” (stile 2008 in Georgia) stabilizzerebbe la situazione creando, nella migliore delle ipotesi, due nuovi clientes queruli, pulciosi e costosi (tipo Transnistria e Armenia) e un Ucraina ricompattata, rancorosa e fin troppo facilmente “preda” di Nato e UE. Insomma una débâcle.
    E le critiche che ogni tanto affiorano tra i secessionisti in Ucraina e nei circoli nazionalisti in Russia sono le ovvie conseguenze di questo “immobilismo” tattico di Putin: si permette che arrivi quel tanto che assicuri che la guerra vada avanti, ma non si forniscono strumenti risolutivi. Si allontano e si avvicinano le truppe russe, si minaccia, si squalifica l’avversario, per incontrarlo in giorno dopo al tavolo delle trattative, si sbandierano ragioni umanitarie, di volta in volta si blandiscono e si insultano i vicini non allineati, ecc., insomma si molla e si recupera corda ma mai si “chiude”.
    Di questa politica revanscista le prime vittime sono ovviamente le popolazioni dell’est Ucraina, in primo luogo quelli che si erano fatti abbindolare dalla prospettiva di una “facile” soluzione sullo falsariga della “brillante operazione” della Crimea.
    Sono persuaso che la maggior parte dei “separatisti” fosse convinta che tutto sarebbe finito nel giro di qualche settimana a tarallucci e vino: Kyiv avrebbe sbragato e tutti festanti nelle strade ad inneggiare al “grande stratega” nuovamente ed immancabilmente vincitore. Le cose sono andate diversamente e nell’immediato non sembrano esserci vie d’uscita indolori.

    • Francesco Nicoli

      Sono sostanzialmente d’accordo su molti punti, e sopratutto con l’idea che Putin si è messo nel sacco sa solo.

      purtuttavia, ho un timore.

      Se per Putin ogni soluzione è ugualmente costosa, lei quale sceglierebbe? davanti alla parità di costo, sceglie la soluzione che garantisce il ritorno più alto.
      Ecco, ioleggo il build-up che sta avvenendo in queste ore in questa logica, e mi preoccupa.

      • Sei sicuro ? Ho l’impressione che sia l’UE a essere finita nel sacco, tra l’incudine americana e il martello russo. L’Europa è un nano politico, e per questo fa sempre la fine del vaso di coccio tra i vasi di ferro. Comunque finisca per l’Europa è un disastro economico e politico, il costo di questa avventura coloniale da quattro soldi sarà enorme. Secondo la Banca Mondiale l’Ucraina avrà bisogno di 90 miliardi nei prossimi tre anni. Una decina li mette (forse) l’FMI, il resto a Kiev si aspettano che lo sganci l’UE.

      • Il perdurare dell’insicurezza e dell’instabilità sembra al momento la tattica adottata dal Cremlino: questa è la quinta o sesta volta che le truppe russe vengono ammassate sui confini, senza contare le esercitazioni (credo che siamo alla quarta o quinta). Certo c’è sempre il rischio che qualcosa o qualcuno finisca fuori controllo e faccia scoppiare il patatrac.
        Vedremo chi ha i nervi più saldi e sopratutto le maggiori capacità di resistenza

        • Giusto un aggiornamento: il Ministero della Difesa russo ha comunicato che le esercitazioni (presso i confini con l’Ucraina) sono terminate e le truppe rientreranno alle loro basi !?!
          Un altro giro di valzer!

    • Ottimissima analisi Sig. Gian Angelo !

  5. C’è un piccolo particolare, che non risulta affatto che gli insorti del Donbass e di Lugansk siano “prossimi alla disfatta”. Lo stesso governo ucraino, che aveva annunciato la fine delle operazioni entro agosto, adesso parla già di “entro la fine dell’inverno”. Il primo ministro polacco ha dichiarato che la vera guerra civile deve ancora cominciare e che c’è il rischio che dilaghi per tutto il territorio ucraino con rischi anche per la Polonia. La Russia ad invadere l’Ucraina non ci pensa nemmeno, questo è il sogno degli USA, ma Putin non è un fesso.

  6. certo definire peacemaking un eventuale intervento russo è paradossale. comunque: un intervento militare europeo di interposizione ? certo auspicabile ma a quali condizioni? l’esempio del libano non è dei migliori , lì continua a decidere tutto hezbollah anche quello che all’unifil è concesso fare. il rischio di trasformare in ostaggi i militari europei in un posto dove non è stato concesso nemmeno la libertà di movimento (eufemismo) agli osservatori… . E di eventuali attacchi militari da parte dei “ribelli” chi risponderebbe? il gioco l’abbiamo capito , putin direbbe cosa volete da me io non c’entro ma se volete mando i miei soldati così si capiscono meglio.Come minimo sarebbe necessaria una fascia di sicurezza ai confini dell’ucraina da parte dell’onu formato da paesi neutrali , ma in territorio russo, atta ad impedire il continuo approvigionamento di uomini e mezzi , ma putin non lo concederà mai.qindi la prospettiva più probabile è proprio il congelamento : in pratica l’assedio di donesk con sostegno umanitario europeo. per quanto riguarda le sanzioni chi le applica dovrebbe comunque scegliere quelle che non lo danneggiano. per il gas con i russi siamo pari niente gas? niente euro , non vedo rischi di ritorsioni se si mantiene la lucidità necessaria, sarebbe invece il caso di rivedere la politca dei visti e quella degli investimenti industriali in senso sfavorevole verso la russia e favorevole verso l’ucraina in modo da coinvolgere maggiormente l’opinione pubblica russa sui costi della questione e nello stesso tempo agevolare l’ucraina in questa fase di transizione.

  7. claudio vito buttazzo

    Una missione di peacekeeping delle potenze europee di aggressione e senza la partecipazione della Russia? Il figlioccio di Soros, autore dell’articolo, se lo tolga dalla testa.
    Panrussimo? Molto peggio, signor Denti. Uno spettro si aggira per l’Europa…, se lo ricorda? Bene. Sappia che quei territori non saranno affatto annessi alla Russia. Sarà per lei e quelli come lei, un incubo, il nuovo spettro che si aggira per l’Europa: la Repubblica popolare del Donbass sarà indipendete e socialista, il primo nucleo della nuova Urss. Stia in allarme, signor Denti!!!

  8. Una missione di peacekeeping targata Putin sarebbe come invitare il lupo dentro l’ovile, penso che nemmeno i russi ci credano veramente. Anche all’ultima riunione del consiglio di sicurezza dell’altro ieri, convocata proprio su richiesta russa, nessuno, Russia compresa, ha sfiorato l’argomento. Inoltre il completo isolamento diplomatico della Russia (nemmeno la Cina è andata oltre a generiche dichiarazioni su speranze di pace e trattative….) rende poco credibile un avvallo internazionale e quindi un intervento russo diretto sarebbe semplicemente un’aggressione ad un altro paese.
    Continuo a pensare che la Russia non voglia arrivare ad una soluzione definitiva del conflitto nell’Ucraina dell’est, per cui temo che la situazione tenderà a trascinarsi ed ad incancrenirsi.
    Le autorità di Kyiv, se riusciranno a gestire l’instabilità e l’insicurezza nell’est del paese (e non solo li) e nel contempo a proseguire per la strada che hanno scelto, cinicamente potrebbero lasciar “incistare” gli assedi di Donetsk e Luhansk. Non si tratta di quattro gatti sparsi su una strisciolina di territorio (Transnistria) ma di due grosse città industriali in cui finora la diarchia tra le vecchie autorità cittadine e i responsabili delle varie milizie ha tenuto, ma più si va avanti, più il tracollo dei servizi amministrativi e sociali, e soprattutto la disgregazione delle infrastrutture industriali e la conseguente emorragia demografica risultano evidenti.
    Già adesso dopo tre mesi, ci si comincia a chiedere se le due città riuscirebbero a rimettersi in piedi, se la situazione perdurasse, purtroppo rimarrebbero pochi dubbi.

    • esattamente Gian Angelo !

      Quindi l’ Ukraina non avendo fondi per proseguire, e non avendo assolutamente altre opzioni salvo disastro totale, non le resta che provare a chiudere la partita.

      E penso che le Carte sia pur povera di Gvrine, abbia ancora qualche Asso da giocare, si parla di 80’000 Uomini regolari, piu’ rinforzi esteri circa 5000, i ribelli dovrebbero essere dicevano le stime 4000-5000 che seppur armati di artiglierie, Buk, Rpg e quant’ altro, sono destinati a soccombere.

      Non hanno Caccia ne elicotteri da combattimento.
      L’Ucraina li ha, non solo gli antiquati Sukoi 25, che utilizza sul campo dell’ Est, ma anche un centinaio di elicotteri da combattimento Mil Hind 24, ed ancora da vecchie stime almeno, circa 30 Mig 28 Foxbat, caccia pesante di penultima generazione, quest’ ultimo tenuto da conto solo per la difesa Aerea.

      Quindi dal profilo di difesa aerea sugli insorti dovrebbe avere un buon margine di vantaggio.

      Certo che le previsioni, non possono essere precise, nel Donbass le milizie sono molto numerose, ed è per questo che ci vuole tempo per pulire, non si può bombardare a tappeto.

      E come già precisamente raccontato da Gian Angelo, anche Putin sa che questa volta non può invadere come in Crimea.

      Per tanto in linea teorica visti i dati presenti, al massimo entro la fine di ottobre si dovrebbe concludere tutto.

  9. Mossa tardiva, l’abdicazione di Borodai in favore di Zakharchenko.

    http://www.itv.com/news/update/2014-08-07/pro-russian-rebel-leader-steps-aside-for-ukrainian/

    RIDICOLA MOSSA ! ! !

    Vogliono vendere salame e mortadella al posto del prosciutto . . .

    Mica sono scemi gli acquirenti !

  10. August 6 – Conflict in Ukraine has already claimed the lives of 1367 people, more than 4000 were injured – UN Office for the Coordination of Humanitarian Affairs.

    August 6 – 245 Ukrainian soldiers are in the military camp near border checkpoint “Gukove” in Rostov oblast of Russia, informed Foreign Affairs Ministry of Ukraine. Among those detained in Russia are the soldiers of 72nd brigade and border guards, who are now on hunger strike, demanding to send them back to Ukraine.

    August 6 – Since the beginning of Russian aggression in Ukraine (end of February 2014), 62 reporters have been at some or other time imprisoned by the separatists of “People’s Republic of Donetsk”, “People’s Republic of Luhansk” or other similar pro-Russian groups on Ukraine’s soil.

    August 6 – Russian President Vladimir Putin has signed a decree prohibiting the import of agricultural goods, raw materials and food items from countries that have imposed sanctions against Russia. Russians should tighten their belts.

    August 6 – Ukrainian Armed Forces are ready to fight back Russia in case of open military aggression, stated the spokesman for National Security and Defense Council of Ukraine Andriy Lysenko. But current Russia’s actions towards Ukraine demonstrate poorly hidden aggression! What else should Putin do in order for the world, and, above all, Ukrainian government, to name what is going on “the aggression” – how much territory should Putin seize, how many people should he kill? When Kyiv is fired at with missiles – could we call it aggression or not yet still?

    August 6 – Please share and support – petition of military assistance to Ukraine in case of direct aggression by Russia (appeal to the President of the United States):

    WE PETITION THE OBAMA ADMINISTRATION TO:

    Help Ukraine to protect itself against Russia in case of – open or covert – invasion of the latter into Ukraine

    Russia has amassed around 20,000 troops on Ukraine’s eastern border and could use the excuse of an humanitarian or peacekeeping mission to send them into Ukraine at short notice. This might happen as an open as well as a disguised action like it was the case in the annection of the Crimea peninsular ealier this year.

    Mr. President, we urge you to support Ukraine in case of such an aggression by providing it with weapons, machinery and intelligence support to rightfully protect its sovereignty and independence.

    By Jeff Lightfoot
    NATO Should Buy the Mistral Warships Intended for Russia
    http://www.atlanticcouncil.org/blogs/natosource/nato-should-buy-the-mistral-warships-intended-for-russia

  11. Una missione di peace-keeping targata EU: interessante esercizio estivo di letteratura “fantasy”.

  12. La Russia ha paracadutato Reparti di Incursori Spetnaz a DONETZ e KARHIV

    Quindi ancora prove del loro coinvolgimento . . .

  13. Un paracadutista Russo lanciatosi in mattinata, catturato ieri 09.08.2014 a Shahtersk .

    • Evidentemente non capisci una parola di russo, ah ah ah. Quello è un soldato ucraino, e lo stanno interrogando i miliziani filorussi. Gli hanno chiesto: “hai visto qualche soldato russo o qualche ceceno qui ? Perchè il tuo governo racconta queste balle” ? E lui risponde: “non ho visto niente, sono arrivato ieri” Sei spassoso, continua a farci ridere

  14. Errato Corrige catturato il 03.08.3014 .

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