L’ultima decisione spettava al Consiglio UE. Dal 1° gennaio il lit sarà sostituito dall’euro. La Lituania è il 19° paese che aderisce all’eurozona.
Nella prima riunione del Consiglio affari generali UE, all’inizio del semestre italiano di presidenza, i ministri degli esteri dei paesi membri hanno dato il via libera definitivo all’ingresso della Lituania nell’Eurozona. Il lungo percorso di avvicinamento dei lituani all’euro si è dunque concluso con l’ultima decisione necessaria per concludere le procedure previste in ambito europeo per l’adozione della moneta unica. A giugno già la BCE e la Commissione Europea, e pochi giorni fa il Parlamento europeo avevano dato il via libera all’ingresso della Lituania nell’eurozona.
Adesso in Lituania inizia la fase di passaggio dal lit all’euro. Il cambio fisso è quello di 3,4528 liti per 1 euro, e fin dai prossimi mesi nei negozi e in tutti gli esercizi commerciali i prezzi saranno indicati nelle due monete. Il 1° di gennaio del 2015 entrerà in vigore la moneta unica europea.
Le prime nuove monete dell’euro lituano sono già state coniate. Sarà Vytis, il cavaliere che è raffigurato nell’emblema dello stato lituano, simbolo della nazione, l’immagine coniata sopra le nuove monete lituane da 1 e 2 euro.
Già a metà maggio la Banca centrale lituana aveva reso noto che il paese baltico aveva centrato tutti i criteri di Maastricht necessario per l’adesione all’eurozona. In particolare il rapporto deficit pil al 2,2%, lo 0,8% in meno del limite del 3%, i tassi di interesse a lungo termine al 3,6% (il limite in Europa è quello del 5,5%) e un tasso di inflazione in costante diminuzione, che ad aprile ha toccato lo 0,6%.
La soddisfazione delle istituzioni lituane riguarda soprattutto i benefici economici, soprattutto un minor costo degli interessi sul debito e la possibilità di risparmiare risorse da indirizzare al sistema pensionistico ed altri settori pubblici, come ha affermato la presidente Grybauskaitė.
Non spaventa più di tanto il rischio di un aumento dell’inflazione e del costo della vita. Secondo la presidente lituana i prezzi dovrebbero aumentare intorno ai 20 – 30 centesimi, spostamenti praticamente nulli, e in ogni caso le istituzioni lituane vigileranno sui casi di speculazione.
La Lituania è il 19° paese che aderisce all’eurozona, dopo che dal 1° gennaio 2014 aveva fatto il suo ingresso già la Lettonia, come 18° paese. Per il momento non ci sono altri paesi membri della UE che hanno avviato le procedure di richiesta di ammissione all’eurozona.
Per la Lituania in realtà si tratta del secondo tentativo di ingresso nell’eurozona. Il primo tentativo avvenne otto anni fa, ma il paese baltico allora non riuscì a tenere sotto controllo il dato relativo all’inflazione, che era rimasto al di fuori del criterio fissato a Maastricht.
La Commissione europea ha già valutato i progressi di altri sette paesi che hanno intrapreso il cammino verso l’adesione all’eurozona: Bulgaria, Rep. Ceca, Croazia, Ungheria, Polonia, Romania e Svezia. Ma nessuno di loro per il prossimo futuro adotterà la moneta unica europea.
Lituania nel l’euro come le altre tre rep.Baltiche direi che la loro sovranità nazionale e libertà come l’hanno sempre sbandierata è durata poco dall’Unione Sovietica all’Unione Europea, dal Rublo all’Euro, dal Patto di Varsavia alla NATO…..appartenere a un blocco all’altro poco cambia spesso gli opposti estremismi si toccano.
I sogni di libertà durano poco!!!!!!!!
Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i cittadini di questa follia.
Avevano già il cambio fisso con l’euro, privarsi della moneta vuol dire solo togliersi autonomia.
Ed avere l’inflazione allo 0,8% non è difficile durante una crisi internazionale, pure l’Italia è inflazione zero, e in Grecia è addirittura negativa, non certo per ‘virtuosità’.
Lo stesso criterio del 2% è molto discutibile: innanzitutto è un obiettivo troppo basso, al primo accenno di crisi si rischia di finire in deflazione, in secondo luogo servirebbe anche un limite minimo: anche un’inflazione troppo bassa è un problema.
Io sarei favorevole a un obiettivo di inflazione del 4% (come suggerito da Blanchard) con una tolleranza di ±1% e con l’obblligo dei Paesi che accumulino percentuali di inflazione nel corso degli anni di fare operazioni che compensino questi differenziali.
L’ingresso in Europa dei tre paesi baltici era considerato e salutato dall’Unione europea come un ponte tra occidente e oriente ecco il risultato:
“L’entrata nell’Euro – spiega il banchiere centrale di Vilnius, Vitas Vasiliauskas – è uno strumento per approfondire la nostra integrazione europea: piu’ vicini siamo all’Occidente, piu’ lontani siamo dall’Est”.