SLOVACCHIA: Il premier Fico e il trafficante d'armi. Un intricato caso di corruzione

Alla fine il premier slovacco Robert Fico lo ha ammesso: “Výboh lo conosco da vent’anni”. Miroslav Výboh, magnate, trafficante d’armi, l’uomo che la stampa slovacca ha ribattezzato “il mecenata dello Smer” e che ora si trova al centro di un intricato caso di corruzione.

L’affermazione di Robert Fico non può passare inosservata poiché sia il nome di Výboh sia il nome dello stesso primo ministro slovacco compaiono nelle indagini avviate in Repubblica Ceca sul caso di corruzione, risalente al 2007, attorno l’acquisto di veicoli blindati Pandur per conto della Repubblica Ceca. A fare i nomi dei due uomini è Marek Dalik, lobbista ed ex segretario del premier ceco Mirek Topolánek, durante la sua testimonianza al giudice del Tribunale di Praga Veronika Čeplová. Dalík, accusato di aver chiesto una tangente di € 18 milioni per l’acquisto dei Pandur dalla ditta austriaca Steyer, nel corso della sua testimonianza parla di incontri segreti cui aveva partecipato assieme l’ex premier ceco Topolánek e quello slovacco Fico – quest’ultimo accompagnato dal businessman Miroslav Výboh.

Veronika Čeplová ha interrogato Dalík cercando di ottenere chiarimenti sul ruolo giocato da Fico e Výboh durante gli incontri, tuttavia Dalík – così riporta il quotidiano Sme – ha ripetutamente eluso le domande. La stessa evasività l’ha dimostrata quando si è trattato di spiegare il motivo per cui i due premier si recassero a tali incontri accompagnati da uomini d’affari. Dalík si è limitato ad affermare che era “pratica comune”. Ciò che causa maggiore scalpore è però un’altra dichiarazione fatta dallo stesso Dalík, quella secondo cui le trattative del caso Pandur siano state intraprese proprio durante questi incontri su iniziativa di Výboh che, così si può intuire, ricopriva il ruolo di intermediario.

I media slovacchi si chiedono ora quale tipo di relazione sia corsa tra Fico e Výboh durante gli incontri segreti. Una domanda non di facile risposta dato che la dirigenza del partito Smer ha sempre negato ogni legame tra i due. Era solo il 2010, infatti, quando allo scoppio di un altro scandalo, quello dell’acquisto di armamenti militari (mortai) dalla società finlandese Patria e che sempre vedeva sul palco Miroslav Výboh, l’allora portavoce dello Smer Erik Tomáš affermava che “Fico non ha mai conosciuto Výboh e qualsiasi rapporto tra i due e da escludere”.

Questa è rimasta la linea ufficiale a cui si è attenuto lo stesso Fico, almeno fino a pochi giorni fa. Dopo varie sollecitazioni da parte del quotidiano Sme per rendere pubblica chiarezza sulla relazione con Výboh, il 7 luglio il premier Fico risponde: “Il Signor Výboh è mio amico e non continuerò a fingere che non lo sia. Lo conosco personalmente da vent’anni”. Un brusco cambiamento di rotta di cui ancora si ignorano i possibili effetti. Una vicenda poco chiara dunque, dove le indagini ancora in corso non permettono di concedersi alcuna previsione.

La corruzione sta diventando una vera spina nel fianco per l’amministrazione Fico. La campagna contro la corruzione che il premier ha avviato proprio in questi giorni – alcuni media parlano di strana coincidenza – segue l’annullamento del verdetto che obbligava lo stesso a porre le sue scuse a Iveta Radičová che egli accusò di corruzione nel 2011 (ai tempi la Radičová ricopriva la carica di primo ministro). Il caso ha fatto discutere poiché si è giocato su un imbarazzante fallo burocratico.

Corruption Perceptions Index 2013, la classifica per Paese relativa al livello percepito di corruzione amministrativa e politica pubblicata da Transparency International, pone la Slovacchia al 61° posto indicando come la corruzione rimanga un problema grave. L’Eurobarometro 2012 riferisce che il 79% delle famiglie intervistate ritenga che gli sforzi del governo contro la corruzione siano inefficaci mentre, secondo il World Economic Forum, proprio la corruzione rappresenterebbe il fattore più problematico per fare affari in Slovacchia dopo la burocrazia di governo inefficiente.

(foto SITA-felvétel)

Chi è Alessandro Benegiamo

Nato a Lecce nel 1989, ha collaborato a East Journal dall'agosto 2014 all'aprile 2015, occupandosi di Repubblica Ceca e Slovacchia

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