Il Chittagong Hill Tracts è un territorio situato nel sud-est del Bangladesh, confinante con l’India e in prossimità del confine con il Myanmar. Sulle sue verdi colline vivono tredici gruppi etnici discendenti da popolazioni cinesi-tibetane, di religione buddista, hindu, animista o cristiana.
In questa galassia di minoranze etniche, che vede una popolazione di circa cinquecentomila persone, i principali gruppi sono i Chakma, i Marma e i Tripura.
Tra i diversi gruppi tribali della zona vi sono notevoli differenze a livello di lingua, religione, tradizioni culturali e organizzazione sociale.
Queste minoranze sono però comunemente chiamate “Jumma”, a causa della loro tecnica agricola di rotazione delle colture, localmente denominata “Jum”.
Il territorio in cui essi vivono si trova in un’area strategica, data la vicinanza dell’India e della Birmania e la ricchezza di risorse naturali. Le fitte foreste della zona garantiscono legname in abbondanza e in questa terra sono presenti giacimenti di gas, petrolio e carbone; risorse mai del tutto sfruttate per la difficile situazione politica e per il lungo conflitto che qui ebbe luogo, le cui ferite sono ancora oggi aperte.
I problemi per le minoranze etniche locali nacquero sotto il regime pakistano, ancor prima dell’indipendenza del Bangladesh, avvenuta nel 1971, e si acuirono negli anni a venire a causa delle politiche repressive del governo di Dacca, dando luogo a un cruento conflitto.
La carta costituzionale del Bangladesh, adottata nel 1972, non riconobbe (e non lo fa tuttora) come “indigeni” questi gruppi, e non garantì loro alcuno status o diritto particolare.
Al contrario gli “Jumma” dovettero subire per oltre trent’anni gravi violazioni dei diritti umani, confische di terra, oppressione, massacri, controllo militare.
Il governo di Dacca favorì nel corso degli anni l’insediamento nel Chittagong Hill Tracts di “coloni” bengalesi, appoggiati da militari o gruppi para-militari, confiscando terre e compiendo gravi soprusi a danno delle minoranze locali.
La disputa sulla terra, il non rispetto dei diritti umani, la politica di dura occupazione portata avanti per soffocare le crescenti istanze di secessione delle etnie locali, fecero scoppiare una sanguinosa guerra civile durata venticinque anni tra il governo di Dacca e il Parbatya Chattagram Jana Samhati Samiti (PCJSS) e la sua ala militare, lo Shanti Bahini, che hanno guidato la resistenza e la guerriglia delle minoranze etniche contro i coloni bengalesi appoggiati dalle truppe governative.
Migliaia furono le vittime di questa tragedia silenziosa, totalmente ignorata dai media; migliaia furono i profughi che dovettero abbandonare le loro case a causa del conflitto.
Nel 1997 fu finalmente stipulato un accordo di pace che pose ufficialmente fine alla guerra.
Oggi la situazione generale è sicuramente migliorata. Le pesanti cicatrici del conflitto sono però evidenti e numerose sono le problematiche ancora irrisolte: molte famiglie non hanno potuto far ritorno nelle loro terre e sono costrette ad abitare in luoghi remoti o inospitali; migliaia di persone, scappate a causa della guerra, vivono ancora ai nostri giorni una difficile esistenza al di là del confine, nei campi profughi che si trovano in territorio indiano; le comunità tribali non possiedono la proprietà di quelle che un tempo erano le loro terre e sono costrette a vivere e lavorare su terreni di proprietà del governo centrale o di privati.
La strada del riconoscimento dei diritti di queste minoranze etniche è lunga e ancora ai nostri giorni, sebbene sporadicamente, vengono commessi gravi episodi di violenza da parte di “coloni bengalesi”, che rimangono perlopiù impuniti.
Richiedendo un visto speciale, è oggi possibile visitare il territorio del Chittagong Hill Tracts, fino a pochi anni fa off-limits e pericoloso.
E’ così che, nell’ ottobre 2010, sbrigate alcune pratiche burocratiche nella città di Bandarban per l’ottenimento del visto, trascorsi alcuni giorni in questa remota zona.
Seppur tra difficoltà linguistiche che non mi consentirono di andare al di là di una piacevole interazione fatta di sguardi, sorrisi, gesti e comunicazioni non verbali, ebbi modo in quelle emozionanti giornate di fare conoscenza con alcuni esponenti di uno dei principali gruppi etnici della zona: i Tripura.
Benvenuti tra le verdi colline e le foreste del Chittagong Hill Tracts, territorio di uno dei conflitti più sconosciuti e ignorati del XX secolo, alla scoperta della gente di etnia Tripura….qui il reportage fotografico