LETTONIA: Il governo arruola i cacciatori, la Russia i contrabbandieri

 

Il dispiegamento di forze russe ai confini orientali dei baltici sarebbe difficilmente contrastabile con mezzi convenzionali da parte delle forze Nato. L’obiettivo della Difesa lettone è quella di far cooperare i 26mila cacciatori con la Guardia nazionale, ma le perplessità sono tante. Nel frattempo, sono in aumento in Lettonia l’attività dei servizi segreti russi, che ora arruolano i contrabbandieri

La Nato è impreparata a difendere i paesi baltici in caso di aggressione russa?

Potrebbe essere difficile per la Nato assicurare una difesa dei territori dei paesi baltici, membri del patto atlantico, con armi convenzionali, in caso di aggressione da parte della Russia. E’ quanto sostiene il giornale tedesco “Spiegel” sulla base di rivelazioni fatte da fonti vicine all’alleanza, relative ai documenti di pianificazione dei progetti di intervento della Nato.

La Nato sta infatti ponendo grande attenzione alle conseguenze politiche e militari dopo la crisi fra Ucraina e Russia, in particolare dopo l’annessione della Crimea e il dispiegamento di 40 mila soldati russi al confine con l’Ucraina.

Gli Stati Uniti hanno inviato 600 soldati in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia, per partecipare ad esercitazioni militari e per aumentare la presenza delle forze Nato nei suoi confini dell’Europa orientale.
Ma questo appare decisamente poca cosa rispetto alle forze in campo. “La capacità e l’intenzione della Russia di dare il via ad un’ampia campagna militare, crea una minaccia di vasta portata per la sicurezza e la stabilità della zona euro-atlantica” sostiene la fonte Nato interpellata da Spiegel.

La Russia secondo la Nato costituisce una minaccia per la sua capacità di mobilitare nella zona rapidamente forze militari su vasta scala. La posizione del Patto Atlantico resta comunque quella di assicurare con ogni mezzo la difesa dei territori dei paesi membri, come precisa la portavoce del segretario generale Nato: “Considerata la nuova situazione riguardo alla sicurezza dei nostri paesi membri, dopo l’illegittima aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, abbiamo predisposto misure immediate per aumentare le difese aeree, di terra e di mare nella zona”.

La crisi in Ucraina ha costretto la Nato a riorientare le sue strategie e le sue priorità. Il centro dell’attenzione dell’alleanza atlantica si è ormai spostato dall’Afghanistan alla sicurezza dei paesi membri, specie nel suo confine nord orientale.

L’idea della Difesa lettone: chiedere aiuto ai cacciatori per difendere i confini del paese

Una lettera inviata dal ministero della difesa al comandante della Guardia nazionale lettone indica l’interesse del governo lettone per “arruolare” i cacciatori nella difesa del paese e dei confini. Ne dà notizia il quotidiano Latvijas Avīze. Si tratta di un “corpo” considerevole: 26 mila persone che hanno in dotazione circa 53 mila armi. Persone che conoscono in gran parte il senso di disciplina militare, e sono abituate a percorrere gli sterminati boschi lettoni in silenzio e senza parlare.

In un momento in cui la crisi fra Ucraina e Russia riporta nei popoli baltici sensazioni di paura e di preoccupazione per l’integrità del loro paese, il ministero della difesa pensa così di rinforzare i sistemi di difesa del paese attraverso l’aiuto dei cacciatori. Per questo la lettera del ministro della difesa al comandante della Guardia nazionale, per chiedere un incontro con le principali associazioni di cacciatori del paese ed esplorare questa possibilità.

In realtà per ora le risposte informali dei cacciatori sono state tiepide. “Almeno a livello organizzativo non ho sentito che l’esercito o la Guardia nazionale possa essere interessata a venire a parlare coi cacciatori – sostiene Jānis Baumanis della “Latvijas Mednieku savienība” (LMS), per inserirli in qualche mondo nel sistema di difesa nazionale”.

Ma Baumanis non esclude questa possibilità, anche se con la dovuta preparazione: “Una cosa del genere avviene già in alcuni paesi scandinavi, come Finlandia e Svezia. Parlando coi nostri colleghi sappiamo che in questi paesi ci sono tanti cacciatori che periodicamente partecipano ad esercitazioni speciali e sono dunque preparati e in grado di partecipare alla difesa attiva del territorio nazionale”.

Decisamente più scettico Haralds Barviks il direttore generale di un’altra associazione di cacciatori, 
 la ”Latvijas Mednieku asociācija” (LATMA). “Difficile che i cacciatori possano essere inseriti in una forza di difesa nazionale. Innanzi tutto per l’età: abbiamo un’età media di 54 anni. I nostri cacciatori non sono indiani, che possono percorrere chilometri di bosco, e soprattutto in situazioni non organizzate e di giochi di guerra – non stiamo parlando di un film.”.

Per Barviks il vero aiuto che possono dare le associazioni di cacciatori alla difesa nazionale è quello di invogliare i giovani a diventare cacciatori e ad avere dimestichezza con le armi.

Al momento sono 625 i cacciatori che sono confluiti nella Guardia nazionale, che si occupa appunto della difesa del territorio e dei confini del paese. Il colonnello della “Zemessardze” Leonīds Kalniņš rivela che in realtà c’è l’interesse ad invogliare un maggior numero di cacciatori ad entrare nel corpo, ma soprattutto a sviluppare sistemi di collaborazione e di cooperazione non standardizzati fra Guardia nazionale e cacciatori.

Avere anche solo un migliaio di cacciatori all’interno di questo sistema di cooperazione sarebbe già considerato un successo. Non mancano le perplessità da più parti. Organizzare una sorta di milizia civile rappresenterebbe infatti un fattore anche di rischio se non bene controllata. E i timori sono tanti.

In aumento in Lettonia l’attività dei servizi segreti russi, che ora arruolano i contrabbandieri

Sono i servizi segreti russi quelli più attivi in Lettonia fra i vari servizi di intellingence che hanno interesse ad operare nel paese baltico. E’ questo il risultato della relazione della Drošība policija (DP), la polizia di sicurezza lettone, una delle tre agenzie di intellingece lettoni, relativa alla situazione del 2013.

Secondo la DP i servizi segreti russi utilizzano in particolar modo le associazioni della diaspora e elementi legati al contrabbando. In ogni caso persone che per vari motivi frequentano spesso e viaggiano in Lettonia, nella varie regioni del paese. In particolare le persone legate alle attività di contrabbando sono facilmente utilizzabili dai servizi stranieri, soprattutto da quelli russi, perché sono facilmente influenzabili e ricattabili, proprio i rischi che la loro attività illecita comporta.

Nell’anno appena trascorso l’attività di intelligence russa ha operato, sempre secondo le informazioni della DP, in particolare nel campo della controinformazione, in una campagna di discreditamento delle istituzioni e delle organizzazioni politiche e sociali lettoni. Campagne sulla “rinascita del nazismo nei baltici” e sulla “disastrosa situazione economica” sono i due settori principali in cui punta la campagna di discredito dei servizi russi, anche attraverso l’organizzazione di eventi e di occasioni di propaganda.

Anche l’Europa e le sue istituzioni si trovano al centro del mirino dell’attività di propaganda messa in piedi dai servizi russi in Lettonia. La DP prevede che tale attività sia addirittura cresciuta quest’anno, in coincidenza con le elezioni per il rinnovo del parlamento europeo e con la preparazione della presidenza europea da parte della Lettonia nel 2015.

Proprio l’adesione della Lettonia all’Unione Europea e adesso all’euro, rappresenta uno degli obbiettivi principali dell’attività dei servizi russi, che cercano di discreditare l’immagine dell’Europa nel paese baltico, insieme alle forze politiche lettoni che maggiormente sostengono la partecipazione della Lettonia non solo all’Unione Europea ma anche e soprattutto alla Nato.
La DP per questo prevede che nei prossimi mesi i servizi russi intensificheranno la loro attività e il loro sistema di reclutamento in particolare nelle organizzazioni della diaspora e nel mondo del traffico di contrabbando.

La DP è uno dei tre servizi di intellinge lettoni, insieme alla SAB (l’Ente per la difesa della costituzione) e al Militārās izlūkošanas un drošības dienests, i servizi segreti militari.

Chi è Paolo Pantaleo

Giornalista e traduttore, Firenze-Riga. Jau rīt es aiziešu vārdos kā mežā iet mežabrāļi

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