di Luca Bistolfi
Che cosa sappiamo noi italiani di Nicolae Ceausescu? Poco o nulla, e l’eventuale poco ci è persino pervenuto in maniera alquanto distorta. Basti pensare, ad esempio, che in Italia non esiste nemmeno una biografia, ma che dico, un bignami della sua vita. Tutto ciò che vagamente ci è noto, proviene dalle false cronache giornalistiche di quei giorni del dicembre 1989, e da qualche manuale di storia per specialisti, talora piuttosto tendenzioso e incompleto. I lavori di Cartianu, che ho citato in uno dei miei ultimi interventi su EaST Journal, non sono che una pur decisiva goccia nel vasto mare della vita del dittatore comunista.
Uno strumento utile per chi non abbia dimestichezza con la lingua romena, potrà invece essere la pellicola di Adrei Ujica, premiato quest’anno dal Festival di Venezia e che il Torino Film Festival (non so se altre città italiane lo abbiano acquistato) ha proiettato il 26 novembre scorso.
S’intitola Autobiografia lui Nicolae Ceausescu (“L’autobiografia di Nicolae Ceausescu”). Tre ore di filmati ufficiali del regime, dai funerali de Gheorghe Gheorghiu-Dej, sino alla farsa processuale del 22 dicembre 1989. Nessuna voce fuori campo a commentare, né alcuna didascalia, fatto salvo la sottotitolazione inglese dal romeno (la traduzione italiana è stata piuttosto buona e onesta).
Come ogni dittatore che si rispetti, lungo i suoi venticinque anni di regno, Nicolae Ceausescu fece immortalare pressoché ogni singolo evento ufficiale: dall’incoronazione a Segretario Generale del partito (prima “dei lavoratori”, poi denominato “comunista”) sino alla nomina a capo di Stato, dalle visite in Corea del Nord, Cina, Stati Uniti, sino agli incontri con Gorbaciov, Breznev, Nixon, De Gaulle e la regina Elisabetta d’Inghilterra (su certi rapporti c’è assai da riflettere…), passando per le visite in Cecoslovacchia e un discorso all’Onu. Non sono stati tralasciati nemmeno i momenti di svago, quando gioca a pallavolo, partecipa a una festa, nuota nelle acque del Mar Nero o l’intero Paese festeggia i compleanni suoi e della moglie. Insomma, uno spaccato appunto autobiografico per immagini, un’apologia, certo, ma che, visto l’attuale stato della ricerca storiografica su Ceausescu, forse vale più di certi articoli di giornale o di qualche sparso capitoletto nei libri dedicati al 1989 in Europa. La pellicola di Ujica è uno dei più importanti documenti per fare storia, e pertanto chiarezza, sulla seconda fase della Romania comunista.
I discorsi pronunciati all’Onu e davanti ai maggiorenti del partito, ad esempio, sono documenti di primaria importanza, per non cadere nello sterile e troppo facile gioco di demonizzare, a tutti i costi, i dittatori. Si tratta pur sempre di esseri umani con tutte le loro complessità, cui si aggiungono quelle della politica e della diplomazia, indi della storia. Troppo semplice condannare (o assolvere) qualcuno sull’onda dell’emozione.
Attraverso molteplici inquadrature, discorsi e persino silenzi, la sensazione che Nicolae Ceausescu sia un vero e proprio enigma umano e storico ci è stata confermata. L’enigma Ceausescu, e non Ceausescu l’enigmatico: il Conducator non aveva niente di occulto o di obliquo, ma anzi tutto da lui traspariva chiarissimo, persino una qual certa stupidità che d’altra parte non si dava nemmen cura di celare. Nondimeno, una lettura “attraverso le righe”, ossia una contestualizzazione cui questa Autobiografia sospinge, aggiunge carburante al fuoco della verità. Una verità sulla quale, presto o tardi, si dovrà pervenire per ciò che riguarda tutta la vita del regime e del suo più alto rappresentante.
Resta evidente che il regista non ami Ceausescu, e si vede soprattutto dal montaggio nella parte finale della pellicola, da cui peraltro sono escluse le riprese dell’esecuzione.
E qui sorge un piccolo dubbio, ché i silenzi talora valgono più di mille parole. È possibile che, visto il nubifragio di dubbi che si è schiantato sulla veridicità di quelle ultime immagini, Ujica abbia voluto cassarle perché non propriamente appartenenti alla categoria dei documenti inoppugnabili? È solo, per carità, un’ipotesi…
Per il resto, gli studiosi accorrano in videoteca non appena Autobiografia lui Nicolae Ceausescu sarà disponibile. Ci auguriamo molto presto.