RUSSIA: In Ucraina sta andando in scena la crisi del putinismo

“Si dice Santa Madre Russia, eppure per gran parte della sua storia ha aspirato a diventare uomo. Vuole cambiare sesso. Porta la gonna, ma vuole i pantaloni”, così diceva lo scrittore russo Viktor Vladimirovič Erofeev. Una definizione ancor più vera oggi che la Russia, guidata da Vladimir Putin, mostra i muscoli con l’ambizione di tornare ad essere una potenza globale. Durante i primi due mandati presidenziali di Putin (2000-2008) la Russia ha trovato nella politica estera una chiave per favorire la stabilità interna e la crescita economica, stringendo rapporti economici importanti con la Cina e l’Europa. Con quest’ultima ha siglato, nel maggio 2010, una partnership per la modernizzazione che tradotta in soldoni valeva 87 mld di euro di esportazioni dall’Europa (6,5% del totale) e 155 mld di importazioni (10,4% del totale) nel 2012. Al contempo Mosca ha cercato di diversificare la propria economia per renderla meno dipendente dalle risorse energetiche (Giusti, ISPI 2011)

Il processo di modernizzazione, portato avanti durante la presidenza Medvedev (2008-2012), ha però subito una brusca battuta d’arresto con l’avvento della crisi economica internazionale che ha costretto la Russia riconfigurare le proprie strategie e alleanze. L’elemento di novità del terzo mandato presidenziale di Putin, iniziato nel 2012, è lo sfruttamento della politica estera con finalità interne, principalmente per raccogliere un’opinione pubblica sempre più scettica attorno alla nazione e al suo leader.

La crisi economica e la timida ripresa

Scrive Serena Giusti, in Russia’s foreign policy for the country’s stability, analisi pubblicata da Ispi, come Putin, allo scopo di mantenere il consenso, abbia fatto sempre più ricorso al nazionalismo, al tradizionalismo e alla repressione dell’opposizione. Il concetto di “democrazia sovrana” (coniato da Surkov nel 2006) quale lo stato è controllato da una élite oligarchica in grado di far corrispondere gli interessi nazionali e personali alle attese della popolazione, è stato messo in discussione nel 2009 con l’esplodere della crisi economica globale. In quell’anno il Pil russo è passato da un più 9% del 2007 a un meno 8% nel 2009 (il dato peggiore del G20). Un dato che, come ricorda Philip Hanson in The economic development of Russia: between state control and liberalisation (ricerca del 2010 finanziata dal Ministero degli Esteri italiano), non si deve alla crisi del petrolio poiché altri Paesi che sono importanti esportatori di oro nero hanno subito un declino molto modesto. La crisi russa sarebbe quindi legata a motivi di arretratezza economica che rendono le prospettive di crescita tutt’altro che rosee: la ripresa è stata finora timida, solo un 3% di crescita media del Pil negli ultimi tre anni con un outlook del Fmi che prevede il 3,2% medio annuo fino al 2020 (dati Banca Mondiale).

Putin messo in discussione

I contraccolpi di questa crisi si sono fatti sentire nel 2012 quando, alla vigilia del voto presidenziale, il ministro delle Finanze, Aleksei Kudrin, criticò apertamente Putin mettendosi alla testa di una colonna di “modernizzatori” favorevoli a Medvedev e obbligando Putin a fondare un nuovo partito, il “Fronte popolare”, con cui sfidare – e vincere – quanti dentro Russia Unita lo volevano fuori dai giochi del potere in nome di “un putinismo senza Putin”. Le elezioni del 2012 lo videro trionfare ma una reale stima del voto ha visto il suo gradimento scendere al 58%, molto in termini assoluti ma poco per l’uomo che concentra su di sé tutto il potere russo. Il scetticismo verso Putin è in buona misura espressione della nuova borghesia di Mosca e Pietroburgo, (in queste città rappresenta il 30% della società) frutto della modernizzazione apportata dal putinismo e al contempo infedeli ad esso.

La reazione di Putin

L’allontanamento di Kudrin dalle stanze del potere, seguito da quello di Mironov, presidente del senato, anch’egli critico verso una rielezione di Putin, e la stessa marginalizzazione di Medvedev, hanno radicalizzato in senso verticale il potere russo: se prima i vari attori del potere si bilanciavano, favorendo una dialettica interna a Russia Unita, dopo la rielezione Putin ha dato una stretta alle possibilità di dissenso interno. Putin è però consapevole che per garantirsi il comando era necessario intervenire sui due fronti: quello economico e quello sociale. Ha così varato una legge per il ritorno in patria i milioni di rubli depositati su conti privati off-shore, grazie a una politica fiscale favorevole ai grandi capitali (Mosca aveva visto una fuga di capitali pari a 56,8 miliardi dollari nel 2012 e 80,5 miliardi nel 2011). Ha poi eliminato alla radice ogni possibilità di influenza esterna sulla società russa, cancellando le attività di USaid e di altre Ong americane accusate di finanziare l’opposizione al Cremlino. (Giusti, ISPI 2013)

L’uso della politica estera a scopo interno

Accanto a questi due interventi c’è la brusca sterzata in politica estera. Una scelta non casuale. La politica estera è tradizionalmente l’argomento meno divisivo in Russia. E’ infatti opinione diffusa tra i russi che il paese debba ambire a un ruolo di potenza mondiale e rivendicare l’autonomia delle proprie scelte. Una politica estera muscolare avrebbe facilmente riacceso gli animi della popolazione in senso patriottico rafforzando il consenso intorno alla bandiera e al suo condottiero. Putin ha così cominciato a usare gli argomenti del nazionalismo rispolverando una retorica anti-americana che sembrava sepolta sotto le macerie dell’Unione Sovietica. Ma c’è dell’altro: dagli anni Duemila il sistema internazionale che vedeva nell’ONU la massima espressione della diplomazia e garantiva alla Russia, con il suo seggio nel Consiglio di Sicurezza, un ruolo di potenza, è progressivamente venuto meno. Che fare per controbilanciare questa perdita di importanza a livello globale? Da un lato Putin ha deciso di mettersi alla testa dei BRICS, con l’intenzione di trasformare il furum dei paesi emergenti in una vera e propria organizzazione economico-politica (finora senza riuscirci); dall’altro ha cercato di recuperare manu-militari un ruolo strategico di rilievo sulla scena mondiale (Arkhangelska LSE 2013)

L’intervento russo in Ucraina rappresenta dunque una reazione alla perdita di un ruolo economico strategico e, al contempo, una reazione al calo di consensi interno. Si tratta di un passaggio fondamentale: così facendo Putin rinuncia alla corsa per la “modernizzazione” (modernizastya) in nome di una politica estera muscolare. Un segno di debolezza più che di forza, che potrebbe sancire l’inizio della fine del putinismo.

Putin sta perdendo la sfida con la modernizzazione

Come potrà infatti Putin far fronte alla recessione che probabilmente colpirà l’economia russa? La guerra in Georgia costò al paese una fase di recessione, pur breve. Quella in Ucraina, anche a causa delle sanzioni internazionali, potrebbe costare di più. Come farà a mettere a tacere il dissenso interno se non trasformando la Russia in uno stato despotico?

La Russia che uscirà dalla crisi ucraina potrà forse vantare conquiste territoriali ma il colosso, diceva Diderot, ha piedi di creta. I muscoli di Mosca sono gonfiati con anabolizzanti poiché l’economia russa non potrà sostenere lo sforzo dell’isolamento né i costi economici che le acquisizioni territoriali comporteranno. Come Pietro il Grande, il conte Witte, lo stesso Stalin, anche Putin sta perdendo la sfida con la modernizzazione, l’unica che sul lungo termine potrebbe garantire alla Russia quel ruolo di potenza cui ambisce.

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Foto: Daily Telegraph

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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41 commenti

  1. Ma per carità, che cumulo di assurdità. E’ evidente che la Russia la conosci solo sul web, la realtà è molto lontana dalla tua ricostruzione.

    • Vlad62, secondo me tu non conosci neanche te stesso! Guardati allo specchio ogni tanto! O hai già smesso?

  2. ottimo. il problema è che per l’ucraina è disposto a fare qualunque cosa.

    • L’80% dei Russi etnici sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa per l’Ucraina. Specie per la generazione cresciuta in epoca sovietica, come credo già sappia, l’Ucraina e la Bielorussia sono parti integranti della Grande Russia. L’Ucraina, dopotutto, è il Paese dove la Russia è nata (vedi Rus’di Kiev), e gli Ucraini sono di gran lunga più affini ai Russi che non, ad esempio, agli Inglesi o ai Francesi. Nelle regioni orientali e meridionali, la differenza tra Ucraini etnici e Russi etnici è poco più di un dettaglio. E potrei continuare a lungo. La “riconquista” dell’Ucraina, da un punto di vista economico e geostrategico, è meno conveniente per la Russia dell’adesione all’Unione Eurasiatica degli “stan” dell’Asia Centrale. Il futuro, dopotutto, è in Asia. Eppure, se tu vai a chiedere al Russo medio cosa preferisce tra Ucraina e Asia Centrale, chissà cosa ti risponderà…

  3. Gentile Vlad, vedo che Lei non perde occasione di criticare le opinioni espresse su questo sito, che è tra i migliori e più indipendenti sul caso Ucraina: che maggiori esperienze ha Lei della situazione? E’ facile pontificare dietro pseudonimo. Ci faccia capire quali sono le sue reali conoscenze dell’area. Poi potremo meglio comprendere il suo estremismo.

    • Vivo in Russia da 20 anni, questa è la mia conoscenza dell’aera. E rido quando leggo pippardoni come questo che non fanno che ripetere i luoghi comuni dello stupidario anglosassone. Mi stia bene

    • Luca De Angelis

      Vero utente JOeK, il tuo commento ricalca la realta’ dalla parte russa. Ma ti sei dimenticato di guardare dalla parte ucraina. Allora dimmi: se la tua donna non volesse rimanere piu’ con te, tu la picchi oppure tenti di convincerla con le parole e con fatti positivi? I russi, anzi la cricca del Cremlino conosce solo il linguaggio delle botte, nullaltro.Ritiene infatti, imbevuta di dottrina kagebista, di essere padrone del suo estero prossimo.

  4. Beh relativamente!
    Su 10 articoli, 9 e mezzo sono ANTI-russi! E questo è innegabile. Basta leggere contenuti ed argomentazioni di ogni articolo per constatarlo in maniera inequivoca. Gli articoli sono in archivio, e poichè sono alla portata di ogni intelletto, chiunque può trarne i “significati più intimi” e quello verso cui tendono.
    – (Cit.) “La Russia che uscirà dalla crisi ucraina potrà forse vantare conquiste territoriali ma il colosso, diceva Diderot, ha piedi di creta.” –
    Le stesse sventure le furono augurate in maniera “uguale ma diversa”, da molti statisti e da molti “politologi” di tutte le più svariate nazionalità, in ogni luogo ed in ogni tempo. Il risultato è stato sempre diverso, e di questo non posso che esserne contento.
    Lunga vita alla Russia, all’ Ucraina, alla Crimea e a tutto l’Est!

    • Luca De Angelis

      Io non sono antirusso, parlo questa splendida lingua ma affermo con forza viva la Russia libera dalla cricca fascista che ha occupato il Cremlino!

      • Beh che tu sia antirusso, credo di percepirlo da quel che scrivi.
        Non Ti conosco e non so chi sei, e non voglio esprimere giudizi superficiali e vuoti, come invece hai fatto TU, che non conosci gli anonimi lettori, però parli tanto per…!
        Ma è inutile che ci prendiamo in giro: trova altre argomentazioni per illudere gi altri lettori, dicendo che questa sia una cospirazione del KGB. Se c’è stata una cospirazione sul “fatto Ucraina”, semmai, questa è opera degli americani, che sono rimasti fermi ai tempi della Guerra Fredda e si comportano “de jure e de facto” come se al mondo vi fossero Paesi a loro ostili, o tutt’al più “allineati” col nemico !!!
        L’URSS è caduta. LORO NO!
        Ed ora non occore che Tu venga qui a farci lezioncine inutili.
        IO qui non commenterò più alcun articolo, (perchè non ho più voglia !!!!) ed ogni mia valutazione sulla faccenda ucraina, la rinvio ad ogni commento da me fatto precedentemente “ad ogni articolo” di questa sezione!

        Per tua informazione, non sono stato mai: nè un comunista, nè un fascista, nè un nostalgico, nè un idealista, nè un ultranazionalista, nè un reazionario, “nè un popoulista”.
        Quindi avresti un bel po’ di lavoro da fare, nel cercare di “Attaccarmi qualche bell’ Etichetta, priva ormai di senso”!
        Ed ora Ti lascio. Credi pure a quel che vuoi, tanto sinceramente non me ne frega davvero nulla.

        • Gent. Enzo Nicolò

          lei deve comprendere che questo è uno spazio di confronto costruttivo. Che non si possono apostrofare gli altri lettori con nessun epiteto, che l’offesa al prossimo non sta solo nell’insulto e che nessuna offesa è tollerata in questo giornale, né ad altri lettori né agli autori. Eviti l’alterco per quanto possibile e si limiti a esprimere la sua opinione, per noi preziosa come quelle di tutti se espresse in modo civile.
          Se vuole continuare a commentare su questo sito si attenga alle regole della buona educazione. Cordialmente

          Matteo

          • Gentile Matteo,
            Ma come puoi dire questo?
            A questo punto sei libero di sovvertire il quadro dei “fatti” riguardante “accusati” ed accusatori!
            Non ho mai cercato “l’alterco”! Se sono arrivato alle polemiche ci sono arrivato “come tutti gli altri lettori e assieme a TUTTI gli altri” lettori.
            Ti chiedo: come puoi redarguirmi, se ho appena detto qui sopra, di aver ricevuto qualsiasi tipo di epiteto?
            Ma come puoi?
            Ti faccio notare che il più delle volte, sono stato IO, la “vittima degli insulti” e degli “epiteti”!
            Spesso ho letto frasi del genere: – “Salutami” i tuoi cari compagni; Salutami il tuo amico Valdimir; “i tuoi amici del KGB”… ecc ecc, ecc
            Difficilmente è accaduto il contrario! Ma questo non ha nemmeno importanza. Quando ho ecceduto ho chiesto scusa. Mi hanno dato: dello stalinista, del fascista, ecc.
            Un certo Federico mi ha detto di essere nei fatti un”WILSONIANO”; un certo Francesco, poi, mi ha scritto “arrivederci compagno” – in russo – che di certo non è un’offesa, ma per l’appunto è pur sempre un epiteto che può risultare però sgradevole! E’ un po’ come se io ti dicessi: Tu sei Reganiano. Se lo sei o meno, non ha importanza. Lo diventa però, quando questo venga attuato per screditare il pensiero altrui.
            Ma TU…, tutte queste cose le SAI BENE! – Rileggi con molta attenzione TUTTI i commenti !!!
            IL richiamo che mi fai, è ingiusto e poco lineare.
            Tutto questo non è corretto.
            Convinto pienamente delle mie ragioni, posso solo dirTi che “sei libero di censurarmi intellettualmente ed anche tecnicamente”, e puoi anche impedirmi l’accesso “materiale” in qualsiasi momento. Se così fosse me ne farò una ragione. Tutto ciò mi dispiace. Non ho altro da aggiungere.
            Cordialmente
            E.N.

    • Gaetano Guzzo

      Dicevano la stessa cosa Napoleone ed Hitler

  5. Enzo la Russia dilaga e si avvicina sempre più all Europa, io se fossi un rumeno presterei anche il mio giardino, vorrei non 1 ma 3 sistemi anti missile sul mio suolo che mi porteggano dalla minaccia eventuale/futura crimea /ruskia.

    • Luca De Angelis

      Ehi, va bene tutto ma dire che dilaghi significa andare contro la storia e contro i fatti. Il putinismo, dottrina del KGB tenta di dilagare ma non ci riuscira’.

  6. lo ripeto da sempre… ci sarà un motivo per cui nessun stato ex sovietico ha aspirazioni ruskie………… le uniche aspirazioni nel bene e nel male sono quelle dello stato/federazione russa

    caro Enzo dimmi tu chi la vuole la federazione russa?

    • Beh la Transdnistria e l’Est Ucraina vogliono Mosca! E questo lo sappiamo tutti.
      Nessuno stato vuole la Russia, e la Russia non vuole nessuno stato.
      E’ il Pentagono, che invece crea e ricrea stati fantoccio, regimi dittatoriali e “Governi Economicamente Suoi Schiavi!” Questo dovunque!”
      Ma non è importante. Non accettare questo è una tua scelta di pensiero.
      Un rumeno, un polacco, un estone ecc non hanno motivo di temere “l’invasione bolscevica”. Il Muro è caduto 20 anni fa, il comunismo è finito, e voi continuate a fare discorsi da Guerra Fredda.
      MA rimane ancora un altro impero colonialista, che è quello americano, che si spinge dappertutto.
      Vorrei sapere: gli americani per fare quello che fanno, da chi ricevono legittimazione? Dove sta scritto?
      Forse la legittimazione, viene data ad essi “dalla sete di risorse” e dalle loro enormi indutrie belliche.
      Che grandi promotori di Pace!
      La politica estera Usa è basata sulla guerra. Basta vedere un po’, quante guerre hanno fatto ovunque, e quanti micro e macro confitti hanno ancora in corso. Non c’è altro da dire.
      Ti ricordo che la NATO “doveva sciogliersi”, per come fu stabilito nel loro trattato, subito dopo l’estinzione del Patto di Warsavia, e non con la “caduta del comunismo”.
      E’ vero rimangono ancora oggi degli stati comunisti (“comunisti a modo loro” – di rosso hanno solo le bandiere!) che sono Cina, Vietnam, Cuba e Corea del Nord. Escludendo le ultime due nazioni, abbastanza poverissime, con le prime…Washinghton fa lauti affari! Evviva l’ipocrisia!
      Risultato: il Muro è caduto, la Russia è e rimane sulle sue posizioni di difesa, e la Nato continua imperterrita a “dettare legge militare” dove non le spetta.
      Sono i russi che “hanno da temere” i continui dispiegamenti di missili americani a pochi kilometri dai loro confini, se non lo hai ancora capito! Ma dubito che Tu non lo capisca: non ti fa comodo capirlo…., e questo per motivi tuoi, che nemmeno mi riguardano.
      Inutile che mi ripeta, perchè “tanto fate finta di non capire”, (lo stesso lo potreste dire di me!). Quindi mi limito ad osservare quanto ho detto nel mio commento di sopra.

      • Luca De Angelis

        L’est Ucraina vuole MOsca?? Ma hai frequentato le scuole di partito a M osca negli anni &)? Ma sei fuori? Nessuno, al di fuori di chi ha invaso l’est ucraino con divise senza mostrine e di qualche mercenario pagato 500 dollari al giorno vuole la Russia! NESSUNO. E te lo dice uno che in Ucraina ci vive e non si limita ad usare la cricca fascista del Cremlino per il gusto di andare contro gli americani.

        • Beh….magari tra un po’ arriveremo a dire che l’Est Ucraina non vuole la Russia, ma vuole il New Jeresey! E che Kiev abbia molte più affinità con Las Vegas che non con Mosca !!! E beh…io lo soo! Eheh
          Lunga vita alla Russia, all’Ucraina e a tutto l’Est.

  7. Condivido l’analisi e le conclusioni dell’articolo: mi chiedo solo quale sarà il costo delle scelte imperiali di Putin non solo per i “fratelli” (ingrati) da liberare, ma soprattutto per il popolo russo.
    Segnalo l’articolo di Ugo Tramballi “Le certezze di Putin e i dubbi dell’Europa” sul Sole24Ore di oggi, altro approccio, ma sostanzialmente identiche conclusioni, con in più una critica visione della (non) posizione dei paesi europei, soprattutto della Germania.

  8. non è che 9 articoli su dieci siano antirussi: è la russia che in questo momento si comporta in modo inqualificabile. eastjournal non ha padroni e vedo che non ha mai fatto sconti agli imperialisti, da qualunque parte provenissero. io sono una russista e ho sempre amato la russia. la deriva autocratica e imperialista di questi tempi non ha niente a che fare con la russia che amo io.

    • Amo tutti i popoli slavi, caucasici, baltici e mongoli.
      Ognuno è libero di seguire qualsiasi linea di pensiero. Il mio l’ho esposto parzialmente, in molti commenti agli articoli sull’Ucraina, per tanti motivi.
      Non conosco nessuno Stato al mondo che non sia, “autocratico”, affarista, tornacondista e affamato di “interessi” o di bisogni che possono essere di varia natura. Sul Pianeta Terra credo proprio che non esistano!
      Se essere imperialisti voglia dire:
      “tutelare i propri interessi dallo strapotere di un unico dominatore del Mondo; o tutelare i propri cittadini russi entro i suoi prossimi confini (dettaglio non da poco!); o tutelarsi dai Missili Nato con gittata di 500 km, in grado di colpire “FACILMENTE” qualsiasi città della Russia vicina ai territori polacchi o baltici…; o tutelarsi dalle batterie missilistiche in Turchia, in Repubblica Ceca, ecc….allora i russi fanno bene ad essere imperialisti!
      La Nato installa postazioni missilistiche sul collo di Mosca, e questa “debba starsene per giunta buona e zitta”!?!
      Ma Vi PARE NORMALE ??? Ma io non lo so…mah

      Se questo voglia dire poi, “annettere alcuni territori dove il 90% della popolazione gridi forte la sua identità russa” ed il suo voler tornare “a casa”, allora il Kremlino fa bene ad attrarre a sè questi territori, in qualsiasi modo. E dico qualsiasi modo, escludendo “aprioristicamente” la Forza, come alternativa. E’ indubbio, che tale scelta, sia nelle mani di Washington, Londra e Bruxelles. La pace è nelle mani di questi “galantuomini”!
      Infatti il non ingerirsi negli affari ucraini sarebbe un Gran Bene, dato che la guerra scaturita dal “pro-Majdan” a quanto pare… sia stata innescata proprio da loro, tramite i loro TRUCCHI “da criminali!”
      Inoltre: si può essere imperialisti in mille modi. Non solo con le armi o con la forza.
      L’imperilismo economico e finanziario “è” dittatura, è strozzinaggio, è “golpismo” internazionale. Strozzare un popolo “economicamente” è come farlo “militarmente”, ed il Mondo è pieno di Imperialisti “in giacca e cravatta”!
      L’imperialismo andatelo a cercare da un’altra parte, lo troverete facilmente.
      Lunga Vita alla Russia, all’Ucraina, e a tutto l’EST!

    • E allora si vede che ti dimentichi che la Russia è un Paese imperialista non dai tempi di Putin, ma da quelli di Ivan il Terribile. Un numero di abitanti della Russia pari alla metà della popolazione italiana è di etnia non russa, e paradossalmente la maggior parte di loro non è neanche slava, ma turca (Tatari, Baschiri, Azeri, Jacuti, Tuvani…). E molti Russi etnici hanno in realtà sangue misto.
      La stessa cosa dicasi per la deriva autocratica: il popolo russo non ha la democrazia nel suo DNA (o perlomeno la democrazia come la intendiamo noi), e anzi molti dei governanti migliori che la Russia abbia avuto erano allo stesso momento dei tiranni. In Ivan il Terribile, ad esempio, “il Terribile” è in realtà un epiteto positivo per i Russi, perché denota la capacità dello zar di imporsi sui boiardi. Gorbaciov, invece, è molto impopolare in Russia, perché se per noi è l’uomo della pace, per loro è quello che ha portato alla disgregazione di uno Stato, l’Unione Sovietica, che prima, nel bene e nel male, si reggeva. Persino Aleksander Solzhenicyn (un dissidente, ma anche un nazonalista ortodosso russo di primo piano) criticava Gorbaciov per essere troppo debole. E probabilmente, se fosse ancora vivo, adesso vorrebbe l’intervento militare russo a sostegno dei “fratelli del Donbass”.

      • Si ok!
        Non occorre che Tu mi “rispolveri” un po’ di storia dei russi, perchè la conosco molto bene.
        Tu non sai nulla di Me, nè io so nulla di Te! Nè io do lezioni a Te, nè Tu a me.
        L”Imperialismo” per me e per tanti altri, è un termine privo di significato.
        Dunque vediamo: la Danimarca nel suo passato ha coloniazzato Norvegia, Islanda e si è presa la Groenlandia: E’ uno stato imperialista! L’Olanda ha colonizzato “di tutto e di più”: è una nazione imperialista! Portogallo e Spagna non ne parliamo: sono nazioni imperialiste!
        Inghilterra, Francia, StatiUniti, Stati Arabi (divisi in tutti gli emirati) sono il “top” dell’Imperialismo: così Giappone, Cina e stati del Sudest (che nei loro sviluppi storici hanno avuto “le stesse condizioni di imperialismo” del resto del Mondo! ecc!

        “Shaka Zulu” (fine 1700 e non 14 mila anni fa!) fu Imperatore e capo “imperialista” dei popoli Zulu nell’Africa del Sud: il suo regno fu connotato “dall’imperialismo”!
        Le altre Nazioni, Popoli (oggi – più o meno Sati) che apparentemente non si sono mai mossi, in realtà lo hanno fatto sempre nel loro piccolo, che in proporzione equivale a dire AVERLO FATTO. IL limite che fa “discrimine”, sta nell’averlo potuto fare o meno!
        Anche l’Inghilterra è di derivazione germanica, e non ha di certo sangue purissimo; così non lo hanno nemmeno gli indios del Paranà che discendono dagli amerindi che a loro volta sono arrivati dall’Asia; così i Turchi della Turchia di oggi, nel 1400 erano “altrove”!; e anche i mexicani sono un ibrido! Anche gli ismaeliti sono imparentati alla lontana con gli israeliti.
        Ma il problema poi, non è nemmeno “alla lontana” o “alla vicina” :
        IO NON conosco stati che siano Puri, Amorevoli, Disposti alla Benevolenza Universale, NON imperialisti, NON guerrieri e non ipocriti!
        Mi dispiace per Voi, ma il Mondo è questo qui, (purtroppo)! Siete pregati di svegliarVi!

        Poichè mi occupo di storia slava e di storia caucasica, potremmo parlare del DNA dei caucasici, o di quello degli Indù: sai come va a finire “questa faccenda abbastanza insensata” ?: Che “alla lunga”, non esiste alcun popolo che non sia imparentato con un altro!
        L’imperialismo di oggi sta altrove: cercatelo “da un’altra parte”, lo troverete di sicuro con “maggiore facilità”!
        Lunga vita alla Russia, all’Ucraina e a tutto l’Est!

        • Caro Enzo, non volevo mettermi a darti lezioni, ma volevo rispondere a Lucia che parla di “deriva autocratica e imperialista”. Il mio post aveva l’obiettivo di ricordarle come la Russia non è paragonabile all’Occidente perché è culturalmente diversa (e la presenza di forti minoranze non-europee lo dimostra) e che, piaccia o non piaccia, è sempre stata un impero, mai uno Stato-nazione. Inoltre mi piacerebbe sapere qual è la Russia che ama Lucia, e quanti di loro sono realmente indipendenti da quelli che non ama…
          Per il resto sono ASSOLUTAMENTE d’accordo con te: l’imperialismo (che comunque, come giustamente ricordi, è un termine che va contestualizzato) è una caratteristica di molti popoli, e la Russia non è certo il peggiore degli imperialisti. Dopotutto perché gli Americani hanno perdonato ai militanti di Maidan azioni criminose come occupare edifici pubblici e aggredire poliziotti, quando se provassero a fare le stesse cose a New York o a Frisco verrebbero sbattuti in carcere per qualche anno? Non certo per amore della democrazia…

      • Ho capito male io. Mi scuso per il fraintendimento.

    • “non è che 9 articoli su dieci siano antirussi: è la russia che in questo momento si comporta in modo inqualificabile” – Questa è fantastica, ricorda quelli che dicono “non sono io ad essere razzista, sono loro che sono neri”. Ma per carità, cerchiamo di non renderci ridicoli

      • Gent. Vlad

        lei deve comprendere che questo è uno spazio di confronto costruttivo. Che non si possono apostrofare gli altri lettori come “ridicoli” o stupidi, o ignoranti, perché non la pensano come lei. Né può insultare gli autori degli articoli, anche perché non serve a nulla. Se vuole continuare a commentare su questo sito si attenga alle regole della buona educazione o le verrà impedito l’accesso come ad altri prima di lei. Cordialmente

        Matteo

        • Mi permetto umilmente di farle notare che sono stato spesso apostrofato in modo peggiore, la signorina in questione mi ha dato dell’estremista e del pontificatore (io per altro non ho mai dato dello stupido o dell’ignorante a nessuno, e dire “non rendetevi ridicoli” non mi sembra un insulto). Senza offesa, mi pare che questi richiami siano riservati solo ai lettori non allineati alla vostra posizione politica. Non mi pare molto “costruttivo”. Ricambio le cordialità e Buona Pasqua a tutti

  9. Vorrei fare solo una piccola citazione che si trova da qualche parte in uno degli evangeli della Bibbia: ” E guai quando tutti diran bene di Voi” queste parole le rivolge Gesú ai suoi discepoli. Come Lucia ha fatto notare, i 9/10 degli articoli di EJ criticano il comportamento della Russia di Putin, nella questione Ucraina; se prendiamo il 90% della stampa che conta in Europa, in Australia, in Canada e in generale in tutto il mondo conosciuto come “occidentale” va sulla stessa linea editoriale di EJ. In Italia, ormai é cosa nota, siamo sprofondati in una grande crisi economica, che a mio parere é causata da una cospirazione, il cui braccio esecutore sono i media, che ci vede tra i primi a sentirne i risultati devastanti, ma che, per il suo effetto domino, dovrebbe col tempo propagarsi all’intera Europa. Riguardo le critiche rivolte a Putin, mi congratulo con Enzo e non potrei aggiungere una sola virgola a quanto da Lui molto chiaramente espresso. Per ció che riguarda l’Europa é innegabile che l’UE é stata spogliata della sua sovranitá, in campo economico, con l’adozione dell’Euro. Ritornando alla citazione biblica…diran bene di Voi, il Voi é rappresentato dagli Stati Uniti e il “guai” é riferito a noi tutti che componiamo il mondo occidentale e il “diran bene” é costituito dall’invasione mediatica a tutti i livelli, giornali, televisioni, radio, programmi scolari, istituzioni, partiti, pubblicitá, rappresentanti popolari nei governi di turno, etc.etc., che i mandanti di questa colossale invasione della nostra egemonia, ci propinano giorno dopo giorno attraverso un grande lavaggio del cervello stile orwelliano. E innegabile che l’Europa, escludendo la GB, é rappresentata dai vinti dell’ultima guerra mondiale e dobbiamo riconoscere, facendo un piccolo sforzo mentale, che se fossimo veramente liberi, gli USA, dicasi NATO, se vogliamo, non potrebbero fare con le centinaia e centinaia di basi militari istallate, come se fossero nel retro del giardino di casa loro. Allora: sogniamo o siamo desti? Se non fossimo ormai in balia del torpóre causatoci da tutto questo, forse non ci scandalizzeremmo tanto del comportamento di Putin, che a quanto pare da veramente prova di essere “sveglio” e nel pieno delle sue facoltá mentali come statista. Scusate la mia intromissione, l’articolo era interessante e molto di piú lo erano i vostrio interventi, per cui mi sono preso la libertá di aggiungere questo mio contributo. Un saluto a tutti Voi

    • Beh di questo Ti ringrazio. Cerco di battermi sempre per la verità. E questa che diffondo non è la “MIA verità”, ma il risultato di tante realtà, che piacciano o meno!!!
      Lunga vita alla Russia, all’Ucraina e a tutto l’Est.

  10. Senza alcuna volontà polemica, vorrei far notare che, ad esclusione della Crimea ( e anche lì, i russi etnici non rappresentano il 90% della popolazione . altra cosa sono i “votanti”) in nessun paese confinate con la Russia ci sono ” territori dove il 90% della popolazione gridi forte la sua identità russa” ed il suo voler tornare “a casa”” : in Ucraina, dopo il “ritorno” della Crimea, i russi etnici rappresentano circa il15/18% della popolazione. Certo che se passiamo da una base nazionale a situazioni locali, le proporzioni cambiano, ma ad onor del vero, molti dei russofoni (non necessariamente russi etnici) sono “immigrati” nei bacini minerari e nei distretti industriali fin dagli anni ’30 del secolo scorso in base a politiche tendenti proprio ad annacquare le varie etnie non russe (vedi le repubbliche baltiche).
    Certo che tutte queste considerazioni perdono di importanza se poi si ammette la “necessità” per uno stato di assicurarsi ad ogni costo dei confini “sicuri” e magari una zona cuscinetto o di sicurezza che dir si voglia. Per una realtà come la Russia, paese transcontinentale, questo vorrebbe dire possibilità di intervenire o influenzare o comunque diritto di interloquire dal Baltico allo stretto di Bering (magari anche in Alaska, russa fino al 1867) passando per una trentina di altri stati.
    Scontato che la Cina sia piuttosto “freddina” su questa questione, sembra che molti stati confinanti con la Russia non condividano questa “necessità” tatto urgente e sentita al Kremlino.

    • “Ma daai, ma non mi dire !!!”
      Tra un po’ andrà a finire che “non ci siano nè russi fuori dalla Russia, nè russi all’interno della Russia”. Evidentemente saranno morti tutti nei gulag!
      Belle poi, le percentuali di sopra: tra un po’ arriveranno a -10 punti percentuale! Per fortuna le verità sono ben altre.
      Ribadisco con Forza, tutto quello che ho scritto in ogni mio commento precedente, presente in tutta la sezione Ucraina.
      Adesso BASTA. Chiudiamo qui, va bene ?!
      Arrivederci

  11. Ovviamente ognuno ha le percentuale che vuole, anzi ci sono alcuni abilissimi a fabbricarle su misura.

    “Adesso BASTA. Chiudiamo qui, va bene ?!” : Per quanto mi riguarda, BASTA lo può andare a dire a qualcun altro, magari in un forum gestito dal Minculpop del suo amico Putin. Va bene? Grazie e a NON rivederci.

  12. No va male!
    Bene, i miei dati sono fabbricati su misura, i tuoi sono l’essenza della verità!
    “Basta” era riferito alle repliche nei miei confronti. Nel caso Tu voglia continuare, puoi sempre commentarTi da solo. IO non ho altro da commentare, in quanto ho commentato di tutto e di più, e non posso perdere tempo a replicarmi ad oltranza! Perchè farei proprio questo.
    Tra inviti alla Memoria che mi hai fatto in un altro “post”, e tra l’affibiarmi “amicizie che non possiedo” (cosa che io invece non ho mai fatto nei tuoi confronti!) non ho altro da dirTi, se non quello che ho già detto.
    Non so chi siano le tue “amicizie” e sinceramente non mi interessa. Non frequento forum gestiti “da questo o da quell’altro”: in ogni caso non sai nulla del tuo interlocutore, e dunque non avventurarTi a dare giudizi inutili! Ed ora stop.
    Lunga vita alla Russia, all’Ucraina e a tutto l’Est.
    Prego e Arrivederci.

  13. Se uno non gradisce commenti, può tranquillamente evitare di ripetersi. Se qualcuno pubblica le proprie opinioni, mette in conto che queste possano essere criticate e/o creare dissenso. Ovviamente non L’accusavo di millantare un’amicizia personale con Vladimir Vladimirovič Putin, alludevo ad una certa assonanza di idee circa il trattamento dei dissidenti.
    Lungi da me dare giudizi temerari: penso che quello che uno scriva “sia testimonio contro di lui”.
    I miei dati non sono essenza di niente, si possono trovare ovunque sulla rete… Basta consultare “I russi al di fuori della Russia” (http://it.wikipedia.org/wiki/Russi#I_russi_al_di_fuori_della_Russia); si tratta di Wikipedia, notorio dipartimento della Cia e zerbino dell’Impero del Male…
    Infine, circa “Ed ora stop.” rimando a quando già detto in un altro post.

    • Dunque Wikipedia non è, nè un’ Enciclopedia Sacra” nè la Depositaria del Vero.
      (*Non ho nemmeno aperto il link che mi hai mandato, nè lo farò…ho altri link sui quali lavorare!)
      Il Web inoltre non è la realtà….: è una parte di ciò che riguarda la realtà, dato che è in antitesi con questa.
      Fai bene a parlare del “male”.
      Immagina un nave da guerra russa che navigasse vicino New Orleans; oppure immagina che venisse creato un impianto missilistico russo a Cancun (Mexico): il Washington Post titolerebbe sicuramente così: “L’IMPERO del MALE Colpisce ANCORA!” oppure – La Russia porta la guerra dietro casa nostra! – L’impero del Bene siamo Noi! eh!

      A parte tutto quello che ci siamo detti sinora, non era mia intenzione suscitare polemiche con alcuno di Voi.
      Nè arrivare sul personale, che francamente diventa solo un esercizio insulso!
      Se ho fatto questo me ne SCUSO. Se ho sbagliato, mi SCUSO!
      MA, poichè io contetso fortemente le vostre posizioni in maniera totale, ritengo di rimandare ogni mia altra considerazione ancora una volta, a quanto detto prima, e non può che essere così!.
      Poichè in tutta questa polemica, ci sarebbe da parte mia solo ed un continuo “rinvio” a questioni già espresse prima, per il bene mio, non risponderò oltre, nè commenterò più su questa testata (della quale sono stato anche collaboratore nella sezione Caucaso!).
      Tutto questo non nasce da divergenze di opinioni, ma bensì da una perdita di interesse per tutte le questioni riportate nei commenti che per me “perdono di importanza” quando non portino più a nulla, e non favoriscano poi alcun arricchimento personale. Sento questo, e questo dico.
      E siccome non sto qui “per perdere tempo” nel ripetere le cose come un allucinato mentale, allora stoppo per primo io le mie repliche. Dato che non lo vuoi far TU, lo faccio IO! “E quindi ora stop!”
      Scusa, e Buona fortuna per tutto.
      Lunga Vita alla Russia, all’Ucraina e a tutto l’EST!

      • * naturalmente volevo scrivere “se navigasse”, “e se venisse,” ma ho cancellato un’altra frase precedente.

  14. Nota: il mio riferimento a Wikipedia era esclusivamente esemplificativo di dati statistici facilmente reperibili in rete, non certo la citazione di un’ “Enciclopedia Sacra” nè la Depositaria del Vero.”

  15. Analisi molto equilibrata, complimenti all’autore; non altrettanto, mi sembra, alcuni commenti…

    Invito i lettori a riflettere sulla circostanza che la popolazione delle repubbliche baltiche, la quale ha sperimentato per quarant’anni sulla propria pelle il dominio sovietico, non abbia alcun desiderio di riunirsi alla Russia. Non ritenete che sentimenti simili provino anche gli Ucraini, e che persino in Bielorussia, se potessero esprimersi liberamente e non fossero schiacciati da un tiranno che loda pubblicamente Hitler, vorrebbero mille e mille volte più aderire all’Unione Europea (con tutti i suoi difetti e la sua burocrazia) e, sì, anche alla Nato, che stare con la Russia di Putin nell’Unione Eurasiatica? Non è una questione di nazionalità, è una questione di libertà, democrazia e diritti civili, che il regime di Putin nega ai Russi etnici così come vuol negare a tutti i popoli che intende sottomettere nuovamente.

    Parlare di “impero”, con la minuscola o la maiuscola, e di “imperialismo” significa discettare sulle parole anziché sulle cose. Concettualmente e storicamente esistono due facce dell’impero: ci sono imperi basati sulla discriminazione etnico-religiosa e sulla supremazia di una “razza” conquistatrice sulle “razze” conquistate, come sono stati i domini assiro e babilonese, il Califfato islamico, l’Impero ottomano, il Terzo Reich e l’Unione Sovietica; e ci sono imperi basati sull’uguaglianza di tutti i sudditi/cittadini, come gli imperi persiano, macedone e romano, il British Empire vittoriano e oggi il “grande spazio” occidentale.

    Il confronto USA-Russia sull’Ucraina di questi giorni è solo un fronte della lotta che si combatte da secoli fra Libertà e Tirannide, fra Aperto e Chiuso, in una parola tra Mondialismo e Antimondialismo. Putin sta giocando in questa guerra secolare lo stesso ruolo ricoperto in passato da Filippo II di Spagna, da Napoleone, Bismarck, Hitler e Stalin, e come loro farà una brutta fine, perché il desiderio di libertà è intrinseco alla natura dell’essere umano, in ogni tempo e luogo, e il movimento della Storia del mondo non è un circolo chiuso che ripete senza senso gli stessi movimenti e le stesse tragedie, ma è una freccia che si dirige inesorabilmente dal CHiuso all’Aperto, dalla segregazione al meticciamento, dai cento stati e statereli etno-nazioanli verso l’unico Stato mondiale, federale e liberaldemocratico, che i martiri di piazza Maidan già vedevano all’orizzonte.

    Per chi fosse curioso di saperne di più, rinvio al nostro sito Internet http://www.mondialisti.net.

    Mrs Andrea Zuckerman
    Direttore Generale del Partito Mondialista
    (ramo esecutivo dell’Associazione Internazionale “New Atlantis for a World Empire”)

  16. ragazzi, a me sembra che qua si dicano un mare di fesserie. perche qualcuno non dice cosa ha fatto di buono putin per la russia? putin ha fatto grandi cose per la russia, a differenza di eltsin e gorbachev… perche non scrivete un articolo in cui si spiega e si elenca il lavoro buono di putin? per esempio la prima legge anticorruzione, che vieta ai dipendenti pubblici di avere conti bancari e proprieta estere? o il fatto che ha fatto riacquistare allo stato tante importanti aziende privatizzate selvaggiamente negli anni 90? andiamo, un po di serieta, east journal mi delude sempre piu col passare del tempo.
    PS: a dispetto di quel che voglia dire il FMI e compagnia bella, la crescita dell economia russa e solida…e un ultima cosa: NON C E NULLA DI ANTI AMERICANO NELLA POLITICA RUSSA. vi ricordate che mitt romney alle sue elezioni disse dal nulla che la russia era il nemico geopolitico numero 1 degli USA? quando mai putin ha detto qualcosa del genere? per non parlare del fatto che la russia da anni propone all unione europea di abolire i visti d ingresso… la russia ci tiene alla sua indipendenza ma non cerca ostilita, e l occidente che e ancora legato ad una retorica molto vecchia… aprite gli occhi

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