Ieri e oggi sono state due giornate fondamentali per la risoluzione della crisi in Ucraina. Dalla firma dell’accordo tra governo e opposizione, mediato dai ministri degli esteri europei, alla presa del controllo del parlamento da parte dell’opposizione, con la decadenza di Yanukovych e la scarcerazione di Tymoshenko. Tutti gli aggiornamenti di venerdì e sabato in un articolo.
h. 18.30 Yulia Tymoshenko ha lasciato oggi pomeriggio la colonia penale di Kharkiv, dove era incarcerata da due anni, dopo un processo che l’Ue aveva considerato un caso di “giustizia selettiva”. Dovrebbe parlare al Maidan in serata (Qui il video della Tymoshenko, in carrozzina, che lascia il carcere)
Ma la pasionaria arancione non è un angioletto (del suo passato avevano già parlato), e molti cittadini ucraini che si rallegrano della sua liberazione non sono altrettanto felici di un suo possibile ritorno in politica.
h. 15.00: Yanukvych non sarebbe più legalmente il presidente del paese. La Rada, il parlamento ucraino, ha votato con 328 sì la sua decadenza per incapacità di portare a termine i compiti costituzionali, dopo la sua fuga a Kharkiv di ieri sera. Nuove elezioni sono state indette per il 25 maggio, la decadenza è immediatamente effettiva. Yanukovych e la Russia hanno denunciato la mossa come illegittima, ma il ministro degli esteri polacco Sikorski ha dichiarato che “non è un golpe”.
La decisione non sarebbe in contraddizione con l’accordo firmato solo ieri, che prevedeva elezioni entro dicembre, subito dopo il ripristino della Costituzione del 2004.
L’esercito ha dichiarato che non si farà coinvolgere nelle questioni politiche in corso. I capi di altri corpi militari (Berkut, Alfa, antisommossa, parà) si sono presentati in Parlamento dichiarando che non interverranno contro la popolazione. Arsen Avakov è il nuovo ministro degli interni.
Yulia Tymoshenko potrebbe presto lasciare la prigione di Kharkiv, secondo quanto dichiarato dalla figlia: “mia madre è già una persona libera secondo la legge ucraina”. Tuttavia non tutti vedono di buon occhio il suo ritorno a capo dell’opposizione: “l’Ucraina è cambiata in questi anni, siamo scesi in strada anche contro i suoi metodi passati di gestione del potere. Perfino mia nonna non vuole che Tymoshenko diventi presidente”, ha dichiarato un’attivista di Kiev.
Nel frattempo, il sindaco di Kharkiv Gennady Kernes e il governator Dobkin avrebbero lasciato l’Ucraina per la Russia.
h. 12.00: stamane lo speaker del parlamento, Rybak, si è dimesso. Nuovo speaker è stato nominato Turchynov, già alleato di Tymoshenko. Non ci sono più tracce di forze speciali a Kiev e dintorni.
La residenza di lusso di Yanukovych fuori Kiev, Mezhuhirya, è stata aperta al pubblico, che sta scoprendo l’esistenza della sua collezione di auto e moto d’epoca, e di un intero galeone in un lago (qui le foto da twitter e da Ukrainska Pravda). Non ci sono notizie di saccheggi, per ora. L’intenzione dell’opposizione è di restituirla alla proprietà dello stato. Sono stati recuperati anche documenti che i guardiani della proprietà avevano tentato di bruciare o gettato in acqua prima di fuggire.
Nel frattempo, nonostante voci secondo cui sarebbe partito stanotte su un aereo poi atterrato negli Emirati, Yanukovych è riapparso in video da Kharkiv, sua base elettorale, dove si è tenuto un incontro dei deputati e governatori ‘regionari’ indetto da Dobkin, governatore di Kharkiv. Yanukovych è apparso stanco, confuso e arrabbiato in video, ha dichiarato che non si dimetterà e ha parlato di “banditi” e “fascismo”.
Venerdì 21 febbraio:
#Ucraina: La Corte europea dei diritti umani ha deciso di dare priorità a due casi concernenti le proteste di piazza in Ucraina, Sirenko vs UA e Derevyanko vs UA (violenze del 30 novembre e del 18 febbraio). ll governo ucraino è stato notificato, e può rispondere rispettivamente entro il 28/02 e 15/03.
#Ucraina: il Parlamento ha votato una legge per la scarcerazione dell’ex premier Yulia Tymoshenko. 310 i voti a favore, tra cui 54 di deputati del partito di Yanukovych.
#Ucraina: Firmato l’accordo tra governo e opposizione, mediato dai ministri degli esteri di tre paesi UE, Francia Germania e Polonia. L’accordo (qui il testo in inglese) prevede:
– il ripristino della Costituzione del 2004, un governo di unità nazionale entro 10 giorni, una nuova legge elettorale ed elezioni presidenziali anticipate entro dicembre 2014;
– la fine delle violenze, la consegna delle armi da parte dei manifestanti entro 24 ore dal ripristino della Costituzione del 2004, e una terza legge sull’amnistia.
Nel pomeriggio il Parlamento ucraino ha già approvato il ripristino della Costituzione del 2004 e la legge sull’amnistia.
Il ministro degli esteri polacco Sikorski, stamane, è stato sorpreso dalle telecamere mentre convinceva i leader dell’opposizione ad accettare l’accordo: “se non firmate sarà la legge marziale, interverrà l’esercito, sarete tutti morti”.
Resta da verificare se i firmatari riusciranno ad imporre la fine delle violenze a tutti i manifestanti e forze speciali. Gli irriducibili di Pravyj Sektor hanno già annunciato che non si fermeranno fino alla caduta di Yanukovych.
Il ministero degli esteri russo ha rilasciato in serata un comunicato molto accomodante, dicendo che anche se manca la firma del delegato non significa che non sostengano l’accordo a Kiev. Mosca sembra abbia abbozzato, per il momento.
L’Ucraina è morta.