BUDAPEST – I legislatori hanno approvato l’accordo stipulato dall’Ungheria con la Russia per il prestito da 10 miliardi di euro a finanziamento dell’espansione della centrale nucleare di Paks. La linea di credito sarà concessa a condizioni particolarmente vantaggiose rispetto a quelle di mercato: il prestito a 21 anni, infatti, avrà un tasso di interesse variabile del 3,95-4,9%.
Il ministro dell’Economia Mihály Varga ha dichiarato nei giorni scorsi alla tv pubblica che il rimborso del prestito potrebbe iniziare entro il 2025, dopo un periodo richiesto per progettare e costruire i due nuovi blocchi a Paks, e la linea di credito maturerà nel 2046. Il contratto, ha precisato comunque il ministro, consentirà il risarcimento anticipato. Nella giornata di ieri lo stesso Varga ha detto ai microfoni di Kossuth Radio che l’Ungheria potrebbe non utilizzare l’intera linea di credito in quanto il costo effettivo del potenziamento di Paks sarà modellato dalla stima che sarà determinata attraverso i bandi di appalto.
I legislatori hanno passato giovedì 6 febbraio 2014 la legge sull’espansione dell’unica centrale nucleare in terra magiara con una votazione per appello nominale: i socialisti, i legislatori dei verdi dell’LMP e diversi indipendenti hanno votato contro al decreto, mentre i legislatori appartenenti all’estrema destra di Jobbik si sono dichiarati favorevoli. Una protesta dell’LMP ha interrotto le procedure di voto: due politici della formazione ambientalista hanno sollevato dei cartelli con le scritte “Ungheria venduta e indebitata” e “Non diventeremo una colonia nucleare russa”, mentre due altri legislatori del partito hanno acceso dei megafoni diffondendo un suono di allarme. La sessione è stata sospesa per mezz’ora e i quattro legislatori sono stati esclusi per il resto della giornata dalle attività parlamentari. Gordon Bajnai, ex primo ministro e capo dell’alleanza di centro sinistra E14-PM ha chiesto al Presidente della Repubblica di non promulgare la legge commentando che l’ampliamento di Paks è “contro gli interessi nazionali”.
Foto: Photodiary of an Endless Summer, Flickr
la pseudosinistra venduta alla trojka euroatlantica e russofoba. proprio come in Italia.