ALBANIA: L'Olanda minaccia il veto allo status di paese candidato UE

I timori di una parte degli elettori olandesi su immigrazione, corruzione e criminalità rischiano di far perdere un giro a Tirana. Giovedì 12 dicembre il parlamento dell’Aja ha votato un’ordine del giorno che impegna il governo social-liberale del primo ministro Mark Rutte ad opporsi in sede europea alla proposta della Commissione europea di concedere all’Albania lo status di paese candidato all’adesione, al prossimo Consiglio UE del 19-20 dicembre.

Contro tale passo, e assieme alle opposizioni (SP, PVV, ChristenUnie, e CDA), avrebbe votato il partito liberale VVD del premier Rutte, mentre i laburisti del PvdA avrebbero votato a favore, anche in consonanza con il colore del nuovo governo albanese di Edi Rama, da poco al potere a Tirana. Il governo olandese non è legalmente obbligato a seguire il parere del suo parlamento a Bruxelles, ma potrebbe rischiare una crisi politica se non lo facesse.

Se l’Olanda confermerà il suo voto negativo in sede UE, si tratterà di uno schiaffo alle aspirazioni europee del paese delle aquile, che secondo la Commissione ha adempiuto ai suoi impegni e dovrebbe pertanto essere ricompensata con lo status ufficiale di paese candidato all’adesione. Anche il Parlamento europeo ha confermato la valutazione della Commissione, esprimendo la stessa valutazione positiva sui progressi dell’Albania. Secondo il Commissario UE all’allargamento Štefan Füle, il 2013 è stato un anno positivo per l’Albania, con il governo e l’opposizione che si sono dimostrati in grado di collaborare per passare tre riforme fondamentali, e con la tenuta di libere elezioni che hanno portato ad un’alternanza al governo tra il partito democratico di Sali Berisha e il partito socialista di Edi Rama. “Vogliamo che l’Albania continui a portare a termine i propri impegni, e consideriamo che concedere al paese lo status di candidato all’adesione sia un ulteriore incentivo alla continuazione degli sforzi di riforma”, ha concluso Füle.

Secondo il ministro degli esteri olandese, Frans Timmermans, la decisione di concedere o meno al paese lo status di candidato all’adesione “è una decisione politica”. Pur riconoscendo che tutti i paesi dei Balcani sono politicamente dei paesi candidati e che la loro “prospettiva europea” non viene rimessa in discussione, Timmermans ha affermato di aver bisogno di più tempo per valutare se le condizioni poste a suo tempo all’Albania, tra cui il progresso nella lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, sono state  soddisfatte e messe in pratica. Timmermans ha anche affermato che altri paesi condividerebbero la posizione dell’Olanda sulla questione, e che non vuole che l’Olanda sia lasciata da sola a fare il “lavoro sporco” di opporsi alla Commissione europea. “Vogliamo concedere lo status di paese candidato [all’Albania] ma non adesso. Abbiamo bisogno di più tempo per valutare la messa in atto delle condizioni richieste”.

Dall’altra parte, oltre a quello delle stesse istituzioni europee (Commissione e Parlamento), l’Albania ha incassato il sostegno convinto dell’Italia. “Per noi non c’è nessun dubbio – ha affermato il premier Enrico Letta, incontrando Edi Rama a Palazzo Chigi giovedì 12 dicembre –  per l’Italia ci sono le condizioni per un risultato positivo, l’Albania sa che c’è il nostro sostegno pieno e totale“. L’Italia vuole l’Albania nell’Unione Europea, e svolgerà un “lavoro di convincimento” verso i Paesi Ue ancora dubbiosi.

L’Olanda è già stata in passato un ostacolo per altri paesi balcanici, impedendo alla Serbia per quasi due anni di ottenere lo stesso status di paese candidato. In tal caso, il legame era dovuto alla sede del Tribunale penale per l’ex Jugoslavia all’Aja, in Olanda, il che ha sempre reso le vicende storiche balcaniche di particolare interesse per il paese. Nel caso dell’Albania, tuttavia, le motivazioni della reticenza non sono state esplicitate e sembrano piuttosto legate ad una valutazione negativa dell’allargamento del 2007 verso Romania e Bulgaria – un caso di enlargement fatigue – e al generale clima negativo verso l’immigrazione che si respira ad Amsterdam e dintorni. L’Olanda si è recentemente espressa anche contro l’ingresso di Romania e Bulgaria nello spazio Schengen, di nuovo in opposizione al parere positivo espresso invece dalla Commissione europea, che considera che i due paesi abbiano rispettato i requisiti richiesti loro. Secondo i media olandesi, il 90% dei cittadini del paese sarebbero contrari all’ingresso dell’Albania nell’UE. “Come se l’Olanda fosse tanto meglio dell’Albania, – è stato uno dei primi commenti alla notizia. – Vai ad Amsterdam e vedi droga e prostituzione ovunque.”

Foto: Charlesfred, Flickr

Chi è Davide Denti

Dottore di ricerca in Studi Internazionali presso l’Università di Trento, si occupa di integrazione europea dei Balcani occidentali, specialmente Bosnia-Erzegovina.

Leggi anche

migranti

L’insostenibile insensatezza dell’accordo italo-albanese sui migranti

L'accordo italo-albanese sui migranti è insensato. Lo è dal punto di vista giuridico, come dimostrato dalle sentenze dei tribunali, italiano ed europeo. Lo è dal punto di vista economico, considerando il contributo determinante degli extra-comunitari alle casse delle stato. Lo è, soprattutto, dal punto di vista umano.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com