Georgia e Moldavia firmano l'accordo con l'UE, in barba al Cremlino

Al vertice di Vilnius, che ha avuto luogo lo scorso 28 e 29 novembre, l’Unione Europea ha incontrato i membri del suo partenariato orientale. Come tutti sanno l’Ucraina avrebbe dovuto firmare un accordo di associazione e stabilizzazione con l’Unione che le avrebbe consentito di accedere al mercato unico europeo, iniziando allo stesso tempo un percorso di affrancamento dalla soffocante tutela russa. A inizio novembre la firma di Kiev sembrava cosa fatta, anche gli oligarchi (finanziatori della politica del presidente Yanukovych) era d’accordo. E con il paese sull’orlo della bancarotta non sembravano esserci alternative, tanto più che ormai l’Unione Europea è il principale partner commerciale ucraino. Ma le pressioni del Cremlino hanno fatto cambiare idea a Yanukovych.

Il caso ucraino, e le proteste che sono seguite alla mancata firma, hanno offuscato due importanti risultati. Georgia e Moldavia hanno infatti firmato l’accordo di associazione con l’Ue lasciandosi alle spalle le minacce di Mosca. Due nuovi paesi cominciano così un lento percorso di avvicinamento all’Europa unita che potrebbe, un giorno lontano, trasformarsi in piena adesione.

Per la Georgia si tratta del coronamento di un lungo e travagliato percorso fortemente voluto dall’ex presidente Saakashvili ma concretizzatosi solo ora che il “padre padrone” della Georgia è fuori dai giochi. Saakashvili, al potere dal 2004, espressione della “rivoluzione delle rose” che avrebbe dovuto portare il paese verso la democrazia, l’Europa e la Nato, ha puntato tutto sull’alleanza con gli Stati Uniti arrivando a esacerbare il conflitto con Mosca al punto da causare una guerra, nel 2008, cui è seguita la secessione formale di Abcasia e Ossezia del Sud, entrate in orbita russa.

Il piglio sempre più autoritario con cui Saakashvili ha preso a guidare il paese dopo il conflitto gli sono costati la sconfitta alle elezioni del 2012 quando il miliardario Bidzina Ivanishvili ha messo insieme una grande coalizione, il “Sogno georgiano” che ha vinto le elezioni parlamentari e quelle presidenziali. Ivanishvili è subito stato visto come l’uomo di Mosca e certo ha inaugurato una nuova fase nelle relazioni con il Cremlino. Eppure proprio il suo governo è stato protagonista di questo accordo poiché la distensione con la Russia ha consentito a Tbilisi di guardare all’Europa senza sentirsi minacciata oltremisura dall’ingombrante vicino russo.

Anche per la Moldavia si tratta di un passo importante. La firma del primo ministro Iurie Leancă all’accordo di associazione con l’Ue è “un evento storico” per il paese, come scrive il quotidiano Timpul, poiché la Moldavia esce (o almeno ci prova) dall’area di influenza russa modificando gli equilibri dell’intera regione. Resta però il problema della Transnistria, l’enclave indipendentista russa (armata fino ai denti) in territorio moldavo dove si ricicla denaro sporco e si trafficano armamenti: una spina nel fianco per Chisinau che la Russia potrebbe ancora utilizzare a scopo di intimidazione.

La Russia non lascerà che il paese passi in orbita europea. Come scrive România Liberă finora Mosca ha “lasciato fare” concentrandosi su Ucraina e Armenia, che non hanno firmato l’accordo con l’Europa, e limitandosi a ritorsioni simboliche come il divieto di esportazione di mele e vino all’interno della Federazione. Ma il Cremlino è disposto a ricorrere a (quasi) ogni mezzo per tutelare quella che, durante la guerra in Georgia, è stata definita da Medvedev “un’area di interessi privilegiata e irrinunciabile”.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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19 commenti

  1. Putin per una volta sta sbagliando. Gli conveniva lasciare che gli ucraini firmassero con l’UE, entro sei mesi avrebbero fatto inevitabilmente bancarotta, la loro economia sarebbe andata in pezzi e con questa lo stesso stato ucraino. Tra un anno gli ucraini sarebbero tornati da lui in ginocchio. La Moldova pure si pentirà di questo passo, coma già stanno facendo quasi tutti i paesi dell’est che hanno aderito negli anni scorsi. I moldavi, ucraini, georgiani ecc. credono che l’Europa sia disposta a mantenerli, ma la UE non ha assolutamente nulla da dare a questi paesi, ormai non ha più nulla da dare neppure a se stessa.

  2. In ogni caso hanno firmato solo un preaccordo, e sul fatto che la Moldova finisca per firmare ci sono parecchi dubbi, Armenia e Ucraina docet.

  3. Caspita Vlad62, un po’ di ottimismo non guasterebbe, Europa non significa necessariamente assistenzialismo o soldini a go-go, Ci sono 50 anni di pace e continui anche se lenti, inesorabili progressi negli standard di vita. Sarebbe sufficiente tornare con la mente al 2004 e pensare alle economie dei paesi baltici Estonia,Lettonia e Littuania otltre a Polonia ed altri …….all’epoca il tenore di vita era molto simile a quello attuale dell’Ucraina adesso ci sono pur con mille difficoltà differenze abissali………..parlo da osservatore, viaggiatore o turista che dir si voglia che ha toccato con mano.
    Coraggio il cammino è lungo……….

    • Ciao Luigi. Credo che tu stia parlando con uno( vlad62) che da quando è scappato dalla sua grande madre Russia, non si è mai spostato fuori dall’Italia( nonostante sue grida di quanto qui si stia male mentre la Russia è un paradiso). Sono di origine armena e vivo in Italia. Mi capita spesso di andare nei paesi CSI e quelli baltici. Beh, sicuramente, l’Ucraina è il Paese che rimane indietro rispetto agli altri ma non certo peggio della Russia dove la gente è depressa. Credimi che non è così come dice il filorusso vlad62, tolti i vecchi nostalgici dell’Urss, molti giovani da quelle parti non aspettano i soldini dall’EU ma, come dicevi, il miglioramento dei diritti umani, libertà di movimento studio e lavoro…insomma, vivere e non esistere, ciò con la Russia è impossibile. Col popolo che cerca i colpevoli dei loro problemi altrove, tranne che a casa propria, è impossibile raggiungere i miglioramenti. E qualsiasi casa si costruisce mattone per mattone, poco per volta.
      Sono tornato da Vladivostok 9 gg fa e posso dire con tanta fierezza che non cambierei mai la MIA Italia in crisi per la tanto benestante Russia. W l’Italia! W EU !

      • Io sono scappato dall’Italia per andare in Russia,non viceversa, e il mondo l’ho girato in lungo e in largo. Impara l’educazione se ti riesce, visto che a raccontare balle non hai molto talento

  4. In Lettonia e Lituania il tenore di vita non è molto diverso da quallo ucraino, ed è in continuo peggioramento. Dove ho detto che Europa significa assistenzialismo ? Ho detto che questo è quel che credono i paesi che vogliono aderirvi.

    • GDP (PPP) per capita: Ucraina 7.418 $. Lettonia 21.005 $, Lituania 23.487 $. “non è molto diverso”?

      • ???????????????? il PIL pro capite 2012 della lettonia è 8.526,99 $, quello della Lituania 10.056,37. Considera che in questi paesi la vita è più cara che in Ucraina. Se poi vai in Lettonia ti rendi conto di come stanno, molto peggio che in Russia

        • Vedi che parli per niente… Vai a Riga e a Odessa e poi mi racconterai del costo della vita, dei prezzi e dei salari. Se riesci trovare a Odessa un albergo decente a 30 euro come a Riga. Sei mai stato a Franzevo in Russia? Trovami le condizioni di vita come lì paragonabili a qualsiasi posto in LT o LV … Beh, forse in RDCN. Saluti. E fai un giro per il mondo prima di sparare le cavolate trovate su Internet.

          • Il Lettonia ci sono stato e posso affermare che ciò che dice Vlad sono tutte palle. Inoltre è il paese con la crescita più rapida al momento dell’UE.

        • Mia suocera che vive in Lettonia a Riga, ingeniere, dopo 35 anni di lavoro presso il Ministero dei Trasporti, in pensione percepisce € 230,00, si duecentotrenta euri al mese!. Ufficialmente $ 21.000,00 l’anno non dovrebbe percepirli neanche il Ministro dei Trasporti. Le condizioni economiche della maggioranza della popolazione sono non da terzo mondo, ma da quarto. I diritti dei lavoratori sono quelli dell’Italia dell’inizio del secolo ‘900. Bisognorebbe viverci a Riga per un po’ di tempo per esprimere giudizi ponderati

  5. http://it.tradingeconomics.com/latvia/gdp-per-capita
    http://it.tradingeconomics.com/lithuania/gdp-per-capita

    Parliamo di due cose diverse. Il PIL a parità di potere d’acquisto è un altro discorso, io parlo di PIL reale.
    Comunque le statistiche non vanno prese troppo sul serio, secondo la famosa storiella che se io mangio due polli e tu nessuno abbiamo mangiato un pollo a testa 🙂
    Conosco un pò le repubbliche baltiche, l’unica dove si vive quasi a livelli europei e l’Estonia, le altre due dopo la bolla dei primi anni 2000 sono tornate quasi al punto di partenza. E anche sul “miracolo” estone ci sarebbe molto da dire, tutta l’economia del paese è in mano alle banche svedesi e tutti gli estoni sono indebitati fino al collo con mutui-capestro che non riusciranno mai a ripagare. Quella in prospettiva messa meglio è la Lituania, perchè non ha smantellato le vecchi industrie sovietiche ma ha cercato di rimodernarle e adesso ha un decente tessuto produttivo. L’Estonia non produce quasi nulla, vive di finanza e speculazioni bancarie, una crisi finanziaria la lascerebbe in rovina. Della Lettonia meglio non parlare, è completamente infiltrata dalla mafia russa e ormai tutti i suoi asset strategici sono in mano alla Russia, l’ultima perla l’acquisto delle ferrovie lettoni da parte della ferrovie statali russe.

    • Tra Tradingeconomics e World Bank, permetterai che io creda di più alla seconda. Inoltre, mi pare che già in commenti precedenti tu citassi il costo della vita differente tra Ucraina e Lituania: proprio per quello uso l’indice PPP che mi permette di neutralizzare tali differenze.
      Per quanto riguarda le differenze di distribuzione della ricchezza (le statistiche “dei polli”), puoi controllare l’indice di GINI per tali paesi. Lettonia e Lituania sono relativamente più diseguali rispetto all’Ucraina (indice=36 e 37 contro 26, se non ricordo male), ma in media i loro cittadini restano ben più ricchi che gli ucraini, e le loro condizioni di vita migliori – ma su questo puoi anche controllare l’indice di sviluppo umano, HDI: 0,81 i baltici, 0,74 l’Ucraina.

      • Lascia perdere…. portare alla ragione uno come Vlad62 è come trivellare un pozzo petrolifero con uno spillo… 🙂

        Cmq è sorprendente come dai dati del World Bank 2012 tutti i paesi che gravitano intorno alla Russia siano i più sottosviluppati e poveri d’europa…. e poi non mi sarei mai aspettato che la stessa Russia sia battuta dalla Grecia….. e dire che la Grecia non ha il serbatoio russo di materie prime da cui attingere enormi fiumi di capitali e creare PIL…. sarebbe curioso avere una grafica che evidenzia i progressi negli anni dei paesi exsovietici che sono entrati in Europa per valutarne l’effettivo vantaggio/svantaggio che ne hanno avuto, viceversa i paesi che fino ad oggi hanno ancora orbitato sotto l’influenza russa che tipo di progresso hanno avuto negli anni

  6. Lascia perdere le statistiche e fatti un giro in Lettonia, poi ne riparliamo

  7. Sono quasi daccordo con vald62.
    Speriamo bene che passi la linea filorussa all interno di questi Paesi se si vogliono salvare veramente.
    Nonostante la Russia non se la passi benissimo L UE non è da meno. Tutta la vecchia europa è in crisi e i Paesi sono alls stremo con livell idi disoccupazione altissima e uno stato sociale ormai al collasso. L Europa cosi come’ non è in grado di garantire piu di tanto a Paesi nuovi che vogliono entrare nell unione. Penso che sia meglio incentivare o non ostacolare l area di influenza russa e con questa ri-costruire una nuova europa che non sia sottomessa ne alla BCE ne agli U.S.A:

    support PRIDNESTROVIE

  8. ciao vlad62 ascolta tu ai ragioneche la russia e meglio mille volte piu dell’italia….. pero entrare in europa significa… che le frontiere nada???? e poi il bissins russo e finito.:))) invece io dico che tutte le persone del mondo avrebbero il diritto di una vita civile… perche europa significa civilta , ai signori che parlono dei paesi dell’ est male devono vivere prima …. parlo io da italiano sono scappato dall’italia una vita peggio di una galera non ce liberta invece la si …credimi sono stato 6 anni a mosca 2 in kasakistan, e 3 in ucraina e mi sono divertito viva estt ciaoooo

  9. Ma se l’Ucraina è in bancarotta ci sarà un motivo ? L’arretratezza dei paesi sotto l’influenza russa è un dato di fatto, in Romania la UE sta impedendo leggi vergognose (per fortuna) e sta finanziando la costruzione di autostrade e la diffusione dell’acqua corrente nelle zone rurali, insomma la UE cerca di urbanizzare, la Russia vuole solo dominare.

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