RUSSIA: Verso Sochi. Punizioni collettive, e il ritorno di Kudrin

Punizioni collettive per scoraggiare il terrorismo – come ai vecchi tempi

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato la legge che introduce sanzioni per i parenti diretti o acquisiti dei terroristi, a partire dal risarcimento dei danni materiali e morali degli attentati a loro attribuiti. La legge colpisce oltre all’autore di un attentato, “i suoi familiari e altre persone le cui vite, salute e benessere gli sono a cuore a fronte di una relazione personale”. I beni di tal persone saranno inoltre sottoposti a controlli stringenti per individuarne l’origine.

La legge, che introduce pene carcerarie fino a dieci anni e sanzioni di 500mila rubli, oltre 15mila dollari, contro chi fornisce addestramento a terroristi, era stata presentata al Parlamento da Putin lo scorso settembre in vista dei Giochi olimpici di Sochi.

Queste norme sembrano ispirate al principio della “responsabilità collettiva” caratteristico di molti regimi totalitari, fra cui quello della cessata URSS, dove erano previste sanzioni (ai tempi di Stalin particolarmente pesanti) per i “membri della famiglia” (“členy sem’i”) di persone condannate come “nemici del popolo” o per “attività antisovietica”.

Il ritorno di Aleksej Kudrin nell’entourage di Putin

Nel frattempo, tutti si riciclano. Infatti torna in scena a Mosca Aleksej Kudrin, l’ex ministro delle finanze che aveva garantito all’estero la stabilità monetaria della Russia durante la crisi del 2008 e che tre anni dopo era stato costretto a rassegnare le dimissioni dall’allora presidente Dmitrij Medvedev.

Come ha reso noto lo stesso Kudrin con un tweet, è entrato a fare parte del “presidium del Consiglio economico del presidente”, di cui fanno parte il vice premier Igor Shuvalov, il ministro delle finanze Anton Siluanov e la governatrice della banca centrale Elvira Nabiullina, insieme a cui discutererà “dei problemi più urgenti” del paese. Kudrin, che ha 53 anni, non aveva nascosto il suo interesse per le proteste contro i brogli alle elezioni alla fine del 2011.

Il ministro della difesa commenta le minacce alla Russia: terrorismo ed espansione della NATO in primis

La Russia si sente minacciata. Il terrorismo e l’espansione della Nato verso i confini della Russia costituiscono le due minacce principali alla sicurezza nazionale, denuncia il ministro della difesa russo Sergej Shoigù.

In una intervista alla rete televisiva pubblica “Rossija-1”, Shoigù ha sottolineato il pericolo posto dai jihadisti che combattono in Siria, nel Mali, in Libia, ma anche la minaccia che continua a porre il proseguimento dei tentativi della Nato di portare le sue infrastrutture ed estendere la sua presenza verso i confini della Russia, progetti che, secondo Mosca, “sono del tutto privi di una ragione”. “Continuiamo a parlare e parlare, a sorriderci, ma l’avvicinamento prosegue”, ha sottolineato il ministro.

In ultimo, Shoigù ha ribadito anche i timori di Mosca per il traffico di stupefacenti provenienti dall’Afghanistan ed escluso che la Russia potrà mai avere forze armate completamente professionali. “Il nostro territorio e’ troppo esteso per questo”, ha affermato.

Foto: Timubl, Flickr

Chi è Giovanni Bensi

Nato a Piacenza nel 1938, giornalista, ha studiato lingua e letteratura russa all'Università "Ca' Foscari" di Venezia e all'Università "Lomonosov" di Mosca. Dal 1964 è redattore del quotidiano "L'Italia" e collaboratore di diverse pubblicazioni. Dal 1972 è redattore e poi commentatore capo della redazione in lingua russa della radio americana "Radio Free Europe/Radio Liberty" prima a Monaco di Baviera e poi a Praga. Dal 1991 è corrispondente per la Russia e la CSI del quotidiano "Avvenire" di Milano. Collabora con il quotidiano russo "Nezavisimaja gazeta”. Autore di: "Le religioni dell’Azerbaigian”, "Allah contro Gorbaciov”, "L’Afghanistan in lotta”, "La Cecenia e la polveriera del Caucaso”. E' un esperto di questioni religiose, soprattutto dell'Islam nei territori dell'ex URSS.

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2 commenti

  1. Stimo ed apprezzo molto i giganti della scienza russi, donne ed uomini, che ho studiato, e conosco. Lo stesso dicasi degli umanisti russi. Faccio questa pseudodicotomia dissociativa superflua, perchè molti ci cascano, in questo equivoco. Mentre, invece, ad un Andrei Nikolaevich Kolmogorov succede di essere in attesa dell’ illuminazione/Einsicht/insight come ad un Lev Nikolaevic Tolstoj
    Disprezzo, viceversa, tutte le mezze calzette autorità russe, di cui dire che sono autoritarie è un eufemismo. Esluso lo zar che venne in Europa a chiedere al matematico-fisico Leonhard Euler di far partire la scienza nelle Russie, a Pietroburgo, costoro, dal primo zar, e prima -come capi mongoli/unni/avari/atari/sciti/ecc. ecc.- , altro non fanno che i tiranni. Ci sono studi avanzati di psicolgia matematica/psichiatria/neurologia/neuroscienze cognitive, su basi biometriste, volte a spiegare il perchè e il percome di questo istupidimento barbarico che avviene nel cervello, se già non è pregresso, di uno slavo non appena siede su un cadegrino. Giancarlo Colombi

  2. E’ noto a tutti coloro che si interessano del fenomeno del terrorismo islamico che i mandanti degli attentati si preoccupano di asicurare buone condizioni economiche ai parenti dei kamikaze.

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