RUSSIA: Elezioni a Mosca, in testa il candidato di Putin. L'opposizione protesta

Le elezioni per il sindaco di Mosca svoltesi ieri hanno fatto registrare una bassa affluenza, malgrado l’attenzione politica sul voto. Alle 15.00 ora locale, riferiscono i dati ufficiali, aveva votato soltanto il 18,56% dei 7,2 milioni di aventi diritto. E’ la prima volta da dieci anni che il sindaco di Mosca viene eletto dal popolo, dopo che nel 2004 il presidente russo Vladimir Putin aveva abolito le elezioni per i governatori, status al quale e’ equiparato il sindaco della capitale.

Al centro del voto vi era la sfida lanciata da Alexei Navalny, leader dell’opposizione e blogger anti-Putin, contro il sindaco in carica Sergei Sobyanin, vicino al presidente russo. Secondo i primi dati parziali forniti dalla Commissione elettorale (sulla base del 21,5% delle schede scrutinate), Sergey Sobyanin ha ottenuto il 53,19% e Aleksei Navalny il 25,61% delle preferenze. Ma Navalny grida già ai brogli: “Sono passate oltre due ore dalla conclusione del voto e ancora non sono stati pubblicati i dati dell’affluenza, nonostante si tratti di un voto molto semplice, con una sola scheda. Riteniamo quello che sta succedendo già una falsificazione di per se’. Non cederemo nemmeno un voto”, ha detto il candidato-oppositore nel suo quartier generale, chiedendo che si vada senza indugio al ballottaggio. Il capo del suo staff, Leonid Volkov, ha messo sotto accusa in particolare le numerose irregolarità del voto a domicilio, che sarebbe stato usato per circa 1000 votanti, pari al 3% dell’affluenza prevista.

Alexei Navalny e’ stato condannato nel luglio scorso a cinque anni di carcere per corruzione, ma si dichiara innocente e ha potuto candidarsi in attesa dell’appello. I sondaggi pre-elettorali accreditavano il sindaco uscente Sobyanin del 60% dei consensi, mentre Navalny era fermo al 20%. Ma il blogger anti-corruzione puntava a spingere il sindaco al ballottaggio. Il suo capo-staff Volkov ha dichiarato di aspettarsi un’affluenza del 40%. “E’ triste e miserevole per una citta’ come Mosca”, ha detto ai giornalisti, citato dall’agenzia stampa Interfax. A suo parere non e’ chiaro chi trarra’ vantaggio dalla scarsa affluenza. “Forse saremo noi”, ha affermato. Putin ha espresso il suo sostegno a Sobyanin dichiarando che la citta’ e’ gia’ in buone mani e non ha bisogno di essere guidata da un politico. “Per gestire citta’ cosi’ grandi -ha affermato- servono persone apolitiche, tecnocrati che sanno come lavorare”.

Photo: Alexei Navalny, credit: Inteligenciya, Flickr

Chi è Giovanni Bensi

Nato a Piacenza nel 1938, giornalista, ha studiato lingua e letteratura russa all'Università "Ca' Foscari" di Venezia e all'Università "Lomonosov" di Mosca. Dal 1964 è redattore del quotidiano "L'Italia" e collaboratore di diverse pubblicazioni. Dal 1972 è redattore e poi commentatore capo della redazione in lingua russa della radio americana "Radio Free Europe/Radio Liberty" prima a Monaco di Baviera e poi a Praga. Dal 1991 è corrispondente per la Russia e la CSI del quotidiano "Avvenire" di Milano. Collabora con il quotidiano russo "Nezavisimaja gazeta”. Autore di: "Le religioni dell’Azerbaigian”, "Allah contro Gorbaciov”, "L’Afghanistan in lotta”, "La Cecenia e la polveriera del Caucaso”. E' un esperto di questioni religiose, soprattutto dell'Islam nei territori dell'ex URSS.

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