DA RIGA – Il Premier russo Medvedev in un’intervista alla TV georgiana ha avvertito dei rischi che un possibile ingresso nella NATO comporterebbe per il paese, facendo espresso riferimento anche alla regione baltica. Dmitrij Medvedev, in Georgia per il quinto anniversario della “guerra” tra Russia e Georgia (o, meglio, dell’invasione russa in Georgia), intervistato dal canale “Rustavi 2″ ha parlato anche delle relazioni diplomatiche tra Russia e Stati baltici, come riporta il sito ufficiale del Governo russo.
Durante l’intervista Medvedev ha difeso la posizione del proprio Paese rispetto ai fatti che portarono al breve ma sanguinoso conflitto del 2008 in Georgia, prendendo in considerazione tutta una serie di fattori di politica internazionale. Prima che scoppiasse la guerra dell’Ossezia, la Georgia era sempre più vicina a un possibile ingresso nella NATO (da anni infatti il Paese interagiva con l’Alleanza Atlantica in direzione della membership e aveva già tenuto due referendum conclusisi in favore dell’integrazione); entrando a farvi parte, tuttavia, avrebbe rappresentato – e ad oggi rappresenterebbe – lo Stato membro più orientale di tutta l’Alleanza, nonché una minaccia per la Russia e la sua sfera di influenza sull’Europa dell’Est.
Medvedev ha spiegato che, nel 2008, la possibilità che la Georgia entrasse nella NATO rappresentava una violazione dei diritti dei cittadini delle regioni dell’Abkazia e dell’Ossezia, in difesa dei quali la Russia è stata costretta a intervenire (la Russia ha poi riconosciuta l’Ossezia del Sud e l’Abkazia come stati indipendenti). Ha inoltre aggiunto:
Che la Russia abbia una visione negativa dell’ingresso nella NATO da parte di un Paese come la Georgia è inevitabile. Pensate forse che ci piaccia che gli stati baltici siano entrati a far parte dell’Alleanza Atlantica? Si tratta di Stati che consideriamo dei ‘vicini stabili’ ma vorremmo che la Russia e il Baltico, così come la Russia e la Georgia, avessero dei rapporti diplomatici più normali. I nostri Paesi sono stati in buoni rapporti per secoli, in quanto paesi amici. Vorremmo che fosse così anche oggi”.
Il Primo Ministro russo ha chiarito che non si tratta di rapporti tra i popoli, che naturalmente sono buoni e profittevoli dal punto di vista commerciale, ma di rapporti diplomatici, spesso ancora difficoltosi.
Il fatto che la Georgia diventi parte della NATO non migliorerà la stabilità internazionale del Paese – ha detto Medvedev – non aiuterà lo sviluppo della nazione. Al contrario, creerà ulteriore tensione internazionale, aggiungerà pressione al rapporto con il nostro Paese. Le tensioni hanno già dimostrato, purtroppo, come possono sfociare: in conflitto come quello osseziano… e bisogna contare che possono esserci altre ragioni: di sicurezza militare ad esempio. I membri della NATO, in certe situazioni, diventano nostri potenziali nemici”.
Anche la Russia ha una partnership con la NATO [il Consiglio bilaterale NATO-Russia, nato nel 2002, che costituisce un quadro per le consultazioni su questioni di sicurezza internazionale e cooperazione nelle zone di interesse comune, ndt] e ci tiene a svilupparla, ma non possiamo ignorare che in alcuni casi il potere militare della NATO è diretto contro di noi. Chissà cosa può accadere tra 50 o 100 anni… Forse tutto andrà a posto. Ma per ora non è così. Se la Georgia si unirà alla NATO non ne trarrebbe alcun vantaggio. Siatene consapevoli”.
La Russia non ha alcun potere decisionale nel processo di ammissione di un Paese nella NATO: si tratta di un procedimento nel quale gli attori sono solo l’Alleanza Atlantica stessa e la volontà del Paese member-to-be.
Il Ministro degli Esteri lettone, Edgars Rinkēvičs, ha commentato dicendo che la retorica di Medvedev fa pensare “che i politici russi vivano ancora nella realtà geo-politica del 19° secolo”. Ha inoltre aggiunto che “oggi simili discorsi sono del tutto fuori luogo. Gli Stati baltici già da un decennio sono membri della NATO e la nostra posizione nell’Alleanza ha solo migliorato la sicurezza e la stabilità della nostra regione. A loro volta, prima di noi, Turchia e Norvegia sono entrate a far parte della NATO senza vedere concretizzata alcuna minaccia ai loro danni da parte della Russia”.
Ma Rinkēvičs non ha fette di prosciutto sugli occhi. Tra i commenti sul discorso di Medvedev ha riconosciuto che la Russia sta compiendo da qualche tempo dei movimenti “non chiari” vicino ai confini baltici. “Volevamo mandare nostri osservatori in relazione alle esercitazioni militari ZAPAD, ma non ci è stato concesso” ha ammesso il Ministro, che ha anche osservato come il fatto che il Premier russo pronunci alla TV georgiana simili parole in occasione dell’anniversario del conflitto del 2008 ha un senso che non può essere ignorato.
Foto: Il Premier russo Medvedev su Rustavi 2 (government.ru)