Putin e l’Unione Sovietica in versione light. Nella capitale kazakha Astana mercoledì si è discusso di Unione euroasiatica, l’unione economica tra i paesi dell’ex Urss che il leader del Cremlino Vladimir Putin punta a creare entro il 2015. Oltre al presidente russo saranno presenti il leader bielorusso Aleksandr Lukashenko e quello kazakho Nursultan Nazarbayev, che parteciperanno a una seduta del Consiglio economico supremo euroasiatico, il più importante organo di decisione dell’Unione doganale tra Russia, Bielorussia e Kazakhstan.
Nel frattampo l’Ucraina ha siglato un memorandum di collaborazione con l’Unione doganale di cui fanno parte Russia, Bielorussia e Kazakhstan. Il documento e’ stato firmato a Minsk dal premier ucraino Mikola Azarov e dal presidente della Commissione economica eurasiatica, Viktor Khristenko. Azarov ha sottolineato ’la vitale importanza della collaborazione con l’Unione doganale’ e ha aggiunto che Kiev intende ’prendere parte almeno alla preparazione dei documenti, esprimere il proprio parere e valutare le politiche dell’Unione doganale’. Da Mosca, il consigliere diplomatico di Putin, Iuri Ushakov, ha comunque ribadito che lo status di Paese osservatore non porta ’nessun beneficio materiale’.Anche il presidente ucraino Viktor Janukovich potrebbe incontrare Putin per discutere di un possibile ingresso di Kiev nell’Unione doganale come osservatore.
Politicamente ed economicamente divisa tra Russia e Ue, l’Ucraina punta da tempo a un abbassamento del prezzo del gas pagato a Mosca, ma il Cremlino in cambio chiede l’ingresso nel sistema ucraino di trasporto del gas – da cui buona parte del metano russo arriva in Europa – e la piena adesione di Kiev all’organismo di libero scambio tra Mosca, Minsk e Astana. Quest’ultima opzione e’ pero’ considerata da Bruxelles inconciliabile con l’accordo di associazione tra Ucraina e Ue da tempo congelato ma che potrebbe essere siglato il prossimo novembre.