László Andor, Commissario europeo per l’occupazione, gli affari sociali e l’integrazione, ha compiuto una visita ufficiale di tre giorni in Turchia, dall’8 al 10 maggio. Lo scopo del viaggio era di rinsaldare l’intermittente legame tra Bruxelles e Ankara, da un duplice punto di vista: sociale e finanziario. Nel corso della visita, è stato infatti discusso il capitolo 19 – politiche sociali e occupazione – dell’acquis communautaire, cioè l’insieme delle norme europee vigenti alle quali ogni paese candidato deve necessariamente conformarsi per diventare membro dell’Unione Europea. Queste norme sono suddivise in 35 ambiti distinti, detti capitoli, tra i quali: libera circolazione dei beni, energia, unione doganale, giustizia, libertà e sicurezza, diritti fondamentali. Ciascuno dei 35 capitoli è negoziato separatamente, ma l’acquis communautaire nel suo complesso non è negoziabile: deve essere accettato nella sua interezza. Il capitolo 19, discusso durante la visita di Andor in Turchia, comprende una serie di norme minime nell’ambito del diritto del lavoro, della parità di trattamento, della salute, della sicurezza sul lavoro e della lotta contro la discriminazione. Il Fondo Sociale Europeo (FSE) è il principale strumento finanziario mediante il quale l’UE sostiene la propria strategia per l’occupazione e contribuisce a combattere esclusione sociale e povertà.
Durante la sua visita in Turchia, il Commissario Andor ha incontrato il Ministro per gli Affari Europei e Chief Negotiator Egemen Bağış, davanti al quale ha reiterato l’impegno dell’Unione Europea ad accelerare il processo di adesione della Turchia. Il Ministro turco ha però voluto sottolineare che i negoziati UE – Turchia procedono a rilento a causa non solo di un «blocco politico», ma anche di ostacoli tecnici. Il Commissario Andor e il Ministro Bağış si sono comunque trovati d’accordo sul fatto che il capitolo 19 sia un’area nella quale sarà possibile fare notevoli progressi nei prossimi mesi. László Andor ha in inoltre dato il proprio sostegno all’apertura dei negoziati sul capitolo 22 – politica regionale e fondi strutturali – già il prossimo mese.
Il Commissario europeo ha poi proseguito la sua visita ufficiale incontrando il Ministro dell’Istruzione Nabi Avcı, il Ministro dello Sviluppo Cevdet Yılmaz e soprattutto il Ministro del Lavoro e della Sicurezza Sociale Faruk Çelik, nel contesto della possibile apertura dei negoziati sul capitolo 19. Andor si è congratulato con i dignitari turchi per i progressi compiuti, rimarcando però la necessità di intraprendere ulteriori sforzi in alcune aree: in particolare, occorre che le leggi dell’ordinamento turco volte a disciplinare l’azione sindacale siano allineate con i principi sanciti dalle convenzioni fondamentali dell’ILO (International Labour Organization). A questo fine, il Commissario Andor ha proposto di creare un gruppo di lavoro UE – Turchia di alto livello proprio sulla disciplina dell’azione sindacale. Tale proposta è stata accolta positivamente dal Ministro Çelik. Oltre a questi incontri istituzionali, Andor è stato invitato a partecipare come relatore alla conferenza internazionale organizzata nell’ambito del progetto europeo per aumentare il tasso di scolarizzazione femminile in Turchia. Questo progetto, che conta su un finanziamento di circa 16 milioni di euro e termina nel luglio 2013, si prefigge come scopo quello di far diminuire il tasso di abbandono scolastico femminile in Turchia sia nella scuola primaria sia in quella secondaria e allo stesso tempo di aumentare le competenze professionali della forza lavoro, con un occhio di riguardo per la popolazione femminile.
Infine, il Commissario Andor ha preso parte a una serie di dibattiti con i rappresentanti dei partner sociali e del mondo accademico e alle celebrazioni organizzate dalla Delegazione dell’Unione Europea in Turchia per la festa annuale dell’Europa. Il Ministro per gli Affari Europei Bağış ha approfittato dell’occasione per sottolineare che Ankara è membro permanente della «famiglia estesa» europea e che «l’UE sarà sempre incompleta senza la Turchia». Bağış ha poi polemicamente aggiunto che gli sforzi intrapresi da Ankara per entrare nell’UE non sono stati apprezzati a Bruxelles. I commenti piccati del Ministro Bağış non potevano cadere in un momento più adatto: il circolo virtuoso delle riforme che aveva caratterizzato il periodo 1999-2005 ha infatti ceduto il passo a un circolo vizioso in cui la stagnazione del processo democratico in Turchia fa da contraltare all’impasse delle relazioni tra Brussels e Ankara. Resta da vedere se la visita ufficiale del Commissario Andor darà un nuovo impulso ai negoziati o non andrà oltre il valore puramente simbolico dell’evento.
Articolo ripreso da: RivistaEuropae
se la Turchia si presenterà come stato laico o laicizzato, come ai tempi di Kemal Ataturk, sarà la benvenuta, se invece continuerà a costruire moschee, a volere l’islamizzazione dei laici, a negare l’eccidio armeno, a perseguitare il popolo curdo, allora farà bene a starsene fuori dai piedi, per quello che mi riguarda l’europa è già fin troppo larga.
non vedo cosa ci sia di strano nel fatto che i turchi costruiscano moschee. Sarebbe come chiedere agli italiani (o ai polacchi) di smettere di costruire chiese.