I croati hanno eletto, il 10 gennaio 2010, il loro nuovo presidente della Repubblica: il terzo dall’indipendenza del 1991 e soprattutto il primo dichiaramente europeista. Ivo Josipovic, 52 anni, socialdemocratico, è un volto nuovo della poltica internazionale. Già professore all’Università di Zagabria e noto penalista, si trova ora di fronte a un’impresa epocale: portare il suo paese all’inteno dell’Unione Europea. Le elezioni hanno avuto un basso numero di astenuti, e Josipovic ha ottenuto circa il 60% delle preferenze a testimonianza che la sua politica filo-europea piace ai croati. La Croazia cambia rotta, dopo anni di indugi e rigurgiti nazionalistici, culminati con la disputa con la Slovenia per il possesso del Golfo di Pirano.
Il dato più interessante riguarda lo sconfitto, il sindaco di Zagabria Milan Bandic precedentemente dato per favorito. Bandic incarna il nazionalismo populista croato, e la sua sconfitta è la sconfitta dell’oscurantismo politico che tanti problemi ha causato nei Balcani.
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