di José A. da Silva Peneda* (trad. Daniela Piazzalunga)
I paesi europei sarebbero gelosi della Germania, come ha affermato il ministro delle Finanze oltre Reno? Per niente, risponde in una lettera aperta il Presidente del Consiglio Economico e Sociale portoghese a Wolfgang Schäuble.
“Lei ha affermato che ci sono dei paesi dell’Unione europea che sono gelosi della Germania. La prima osservazione che desidero fare, signor Ministro, è che le relazioni tra Stati non si reggono su sentimenti di questa natura. Le relazioni tra gli stati sono guidate da interessi.
Vorrei dirle ugualmente, signor Ministro, che confrontare l’attitudine di certi Stati a dei bambini che, a scuola, sono gelosi degli studenti migliori è, quantomeno, offensiva per milioni di europei che hanno fatto dei sacrifici brutali questi ultimi anni, con una riduzione molto significativa del loro potere d’acquisto. Essi soffrono di una recessione economica che ha già portato alla chiusura di numerose imprese, a dei livelli di disoccupazione inaccettabili e a una perdita di speranza nel futuro.
“Abbiamo già capito la sua posizione”
Lei ha aggiunto: “Gli altri paesi sanno molto bene che noi ci assumiamo le nostre responsabilità.” Scopriamo dunque che il nuovo modo di definire il concetto di potere è di chiamarlo responsabilità! E lei ha ancora detto: “Ciascuno deve mettere il suo budget in regola, ciascuno deve essere competitivo sul piano economico”. A tal proposito, vorrei informarla che noi l’avevamo già capito, noi lo facciamo con molti sacrifici, senza tergiversare e secondo le regole che ci sono state imposte.
Quando il ministro delle Finanze del più potente stato dell’Unione Europea fa delle affermazioni di questo genere diventa uno dei responsabili del fatto che il progetto europeo sia sempre più vicino alla fine. Le spiego. Il grande obiettivo del progetto europeo è stato di garantire la pace in Europa. La pace e la prosperità in Europa sono stati possibili perché si è tenuto conto, trattandosi dello sviluppo del progetto politico dell’integrazione europea, della grande diversità di interessi tra paesi, delle diverse culture e tradizioni e dei diversi sguardi sul mondo. C’è sempre stata la volontà di congiungere questa diversità, queste sfumature e queste differenze tra gli Stati membri in un insieme di valori comuni.
“Un atteggiamento rivoltante”
La sua dichiarazione rimette tutto ciò in questione. Vorrei dirle che il sentimento di gelosia è solitamente associato a una cultura di contrapposizione e non ha nulla a che vedere con un’altra cultura, quella della cooperazione. Con questa dichiarazione lei vuole sottilmente rimandare agli altri Stati la responsabilità della contrapposizione che si annuncia. Questo atteggiamento è rivoltate, inaccettabile e deve essere denunciato.
La sua dichiarazione, oltre che rivelare una grande ironia, propria di chi si sente superiore agli altri, non è compatibile con la cultura di compromesso che è stata lo zoccolo essenziale della costruzione del sogno europeo degli ultimi sessant’anni. Esprimendosi in questo modo, lei contribuisce in modo obiettivo a svalutare e persino ad annichilire tutti i progressi realizzati in Europa per consolidare la pace e la prosperità, e che si fondavano sulla libertà e la solidarietà. Con questa dichiarazione lei mostra come questo spirito europeo non esista più ai suoi occhi.
L’interesse della Germania
So che l’unificazione tedesca ha alterato in maniera molto profonda le relazioni di potere nell’Unione Europea. Ma ciò che non dovrebbe accadere è che questo incremento di potere metta in discussione il metodo comunitario basato sulla ricerca continua del compromesso adottato con successo per decenni. Il cammino che è stato scelto ultimamente ne è il contrario. È un errore che avrà delle conseguenze drammatiche per tutta l’Europa.
Basta considerare la storia non troppo lontana per comprenderlo. Se le modifiche politiche e istituzionali necessarie all’Europa si facessero basandosi esclusivamente sugli interessi della Germania, questa sarebbe una pessima idea. Una negazione dello spirito europeo. Allo stesso modo, lo sviluppo del sentimento antitedesco non servirà l’interesse europeo.
Dichiarazioni tonanti
Degli sforzi urgenti sono necessari, visibili dall’opinione pubblica, al fine di mostrare che l’Unione Europea non può sopravvivere se le modifiche che non possono aspettare, in particolare nella zona euro, non garantiranno una reale convergenze nei prossimi anni tra i vari Stati membri.
Le sue dichiarazioni approfondiscono ancora di più il fossato tra queste due visioni (il modello tedesco e il compromesso tra Stati) e, per questo motivo, come ha recentemente indicato Jean-Claude Juncker (il primo ministro lussemburghese) a un giornale del vostro paese, i fantasmi della guerra che noi pensavamo definitivamente sotterrati sembrano apparentemente solo addormentati. Con questa dichiarazione, lei sembra volerli svegliare.
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Foto East Journal
“Carta aberta ao ministro das Finanças alemão” (Lettera aperta al ministro delle Finanze tedesco) di José A. da Silva Peneda*, pubblicata il 28/03/2013 su Público, e ripresa da Courrier International l’8 aprile 2013.
* Presidente del Consiglio Economico e Sociale Portoghese, già deputato al Parlamento europeo.
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Foto da La Repubblica
bravo ministro! come vorrei che altri seguissero il suo esempio, il ministro greco, il ministro cipriota, il minisro spagnolo, il mio ministro, basta con questa arroganza tedesca, l’Europa è finita, se è mai esistita, si tengano i ruderi di un sogno finito male, per 2 volte li abbiamo graziati, evitando lo sterminio, sono risorti, continuano a voler essere “uber alles” stavolta nessuno dovrà fermare Zukov e i suoi cosacchi.
Ma questi poveri tedeschi di cosa sono colpevoli alla fin-fine ? Di essere migliori del resto dell’Europa, più capaci e più onesti ? Non è colpa della Germania se i paesi del mediterraneo sono arretrati tecnologicamente e sono governati da classi dirigenti inette e incompetenti (per non dire di peggio). La Germania è un facile capro espiatorio a cui addebitare colpe che sono solo nostre, il debito pubblico italiano non l’hanno fatto i tedeschi ! L’Europa è fallita oggettivamente, ma la colpa (se di colpa si può parlare, visto che l’Europa unita non è necessariamente indispensabile) è di chi ha voluto assemblare artificialmente un’accozzaglia di paesi completamente diversi, non poteva e non potrà funzionare. Questo sito mi sembra soffra della sindrome Molotov-Ribbentrop, a leggervi si direbbe che tutti i mali del mondo dipendano da Germania e Russia ))