Prima di presentare i principali candidati, occorre dare uno sguardo al sistema politico costituzionale:
l’Ucraina è una repubblica semi-presidenziale (simile a quello francese) con la classica tripartizione dei poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario. Il Presidente, eletto direttamente dal popolo, resta in carica 5 anni ed è formalmente il Capo dello Stato.
Il Parlamento ucraino, la Verchovna Rada è mono-camerale e conta 450 seggi. È il primo responsabile della formazione dell’esecutivo e del Consiglio dei Ministri al cui capo sta il Primo Ministro.
Le prossime elezioni, si è detto, eleggeranno il Presidente della Repubblica. Al voto parteciperanno 18 candidati. Secondo i sondaggi, i favoriti sono la Presidente del Consiglio Julija Timoshenko, che fu tra i protagonisti della rivoluzione arancione del 2004, e Viktor Janukovich, che fu il candidato di Mosca alle scorse presidenziali (fortemente sostenuto dai russi d’Ucraina e da Putin, che mirava a un controllo diretto del Paese) ma che oggi pare assestarsi su posizioni filo-occidentali. Meno gettonato è il Presidente in carica, Viktor Jushenko, a lungo alleato della Timoshenko nel periodo della rivoluzione arancione. Artsenij Jatseniuk, ex presidente del Parlamento (Rada), e Petro Simonenko, del partito comunista, sono gli outsider. Il ballottaggio è previsto per il 7 febbraio.
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