di Claudia Leporatti
Disastro chimico nell’Ungheria occidentale, dove da una riserva di prodotti di una fabbrica di alluminio sono fuoriusciti 700mila metri cubici di residui chimici. I vigili del fuoco hanno evacuato la zona, tra i villaggi di Kolontar e Devecser, ma i danni sono comunque gravi, a persone e cose. I pompieri hanno dovuto soccorrere i bambini da una scuola locale, in quanto sia la strada sia la ferrovia erano inagibili. La fuoriuscita ha inoltre danneggiato un gasdotto fuori dalla zona residenziale. Oltre 400 edifici sono allagati, circa un terzo del villaggio di Devecser.
Finora sono 4 le vittime della fuoriuscita di fanghi alcalini corrosivi dalla fabbrica di alluminio Ajka in Ungheria occidentale. Un quadro allarmante: stato d’emergenza in tre villaggi nei pressi dell’impianto, 7 dispersi, oltre 120 feriti, case evacuate, 19 strade allagate e danni ancora incalcolabili, aggravati dal protrarsi del maltempo. La struttura in questione è l’impianto della Ajkai Timfoldgyar Zrt, di proprietà di MAV Zrt.. A provocare la dispersione di fanghi nocivi sarebbe stata la rottura, causata dalla pioggia, di un argine e il conseguente incontro delle acque con il contenuto di una riserva all’aperto di fanghi di lavorazione contaminati da un derivato dell’alluminio. Una melma rossa che ha raggiunto i tre villaggi nella zona e che, avvertono oggi gli esperti, potrebbe aver raggiunto il vicino fiume Marcal. In queste ore si stanno pertanto gettando dosi di acido liquidico da tre diverse postazioni per bloccare la contaminazione. Il sindaco del villaggio di Kolontar, Karoly Tily, ha riferito stamani all’agenzia di stampa Mti che i morti sono 4, incluso un bambino di tre mesi. L’unità nazionale di gestione dei disastri (la Protezione Civile ungherese), dopo aver lavorato tutta la notte, comunica che ci sarebbero anche 7 dispersi e allarga lo stato di emergenza ad un perimetro di 40 km quadrati. Attualmente i servizi di emergenza stanno continuando le ricerche e cercando di neutralizzare il fango, altamente corrosivo, usando il gesso. La polizia ha avviato le indagini per individuare i responsabili dell’accaduto. Nei tre paesi sono stati bloccate le forniture di acqua, gas ed elettricità, che dovrebbero essere ripristinate nel pomeriggio. In poche ore sono stati organizzati rifugi nelle scuole locali per i cittadini evaquati e per i soccorritori.
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