Il 3 ottobre la Bosnia-Erzegovina sarà chiamata alle urne per le elezioni politiche. Un appuntamento decisivo per lo stato balcanico: il risultato delle elezioni sancirà o la normalizzazione del quadro politico e un deciso cammino verso l’Unione Europea o il prolungamento dello stato di transizione istituzionale che dura ormai da 15 anni.
Le forze politiche che fra due settimane si presenteranno ai nastri di partenza sono un vero e proprio mosaico: eterogenee tra loro per ideologie, si dividono nei cosiddetti partiti “etnici” e “multietnici”. I primi rappresentano le istanze delle rispettive comunità nazionali sancite da Trattato di Dayton: la bosgnacco-musulmana, la croata e la serba. I secondi invece si propongono il superamento di tali divisioni e la creazione di una Bosnia unitaria.
Qui di seguito una breve guida ai maggiori partiti.
Partito d’Azione Democratica (SDA): fondato nel 1990, è stato guidato per lungo tempo da Alija Izetbegović, autore del discusso saggio “Dichiarazione Islamica”, oppositore del regime comunista e presidente della Bosnia Erzegovina dal 1990 al 1996. Di ispirazione nazionalista e conservatrice, l’SDA è il principale partito di riferimento della comunità bosgnacco-musulmana. Alle elezioni del 2006 ha conseguito il 16,9% dei voti.
Partito per la Bosnia Erzegovina (SBIH): formazione moderata di ideologia liberalconservatrice, fondata nel 1990. E’ guidata Haris Silajdžić, leader centrista, già Ministro degli Esteri e Primo Ministro bosniaco negli anni ’90. Lo slogan del partito è: “La Bosnia Erzegovina prima di tutto!”. Lo SBIH ha ottenuto nel 2006 il 15,5% dei voti.
Alleanza dei Socialdemocratici Indipendenti (SNSD): partito politico guidato da Milorad Dodik, attuale Primo Ministro della Republika Srpska. Sulla carta socialdemocratico, l’SNSD è il più importante partito dei Serbi di Bosnia. La leadership di Dodik ha caratterizzato l’SNSD su posizioni nazionaliste, anti-musulmane e secessioniste: il sogno mai celato è quello di riportare la Republika Srpska sotto Belgrado. Alle elezioni del 2006 si è aggiudicato il 19,1% dei voti.
Partito Democratico Serbo (SDS): ex formazione del criminale di guerra Radovan Karadžić, l’SDS è un partito di estrema destra ultranazionalista. Nel 2006 si è attestato sul 7,7 % dei voti.
Comunità Democratica Croata (HDZ): filiazione diretta dell’omonimo movimento di destra presente in Croazia, l’HDZ è il principale partito “etnico” della comunità croata. Conservatore, nazionalista e cattolico, alle elezioni del 2006 ha raggiunto il 4,9% dei voti. Nella tornata elettorale del prossimo 3 ottobre l’HDZ si affida a Borjana Krišto, presidente uscente della Federazione di Bosnia Erzegovina e prima donna a ricoprire tale incarico. Per lei è stato coniato lo slogan “Borjana Krišto: una persona a cui credo!”
Partito Socialdemocratico di Bosnia-Erzegovina (SDP): partito “multietnico” comprende al suo interno esponenti delle tre comunità nazionali (croata, bosgnacca e serba). Aderente all’Internazionale Socialista e al Partito del Socialismo Europeo, attualmente è guidato da Zlatko Lagumdžija, già Ministro degli Esteri dal 2001 al 2003. L’SDP si inserisce nel solco dei partiti socialdemocratici europei, propugnando welfare state, diritti civili e una società pluralistica. Nel 2006 ha conseguito il 10,1% dei voti.
Naša Stranka (NS – trad: Il Nostro Partito): formazione “multietnica” di ispirazione progressista, fondata nel 2008. Tra i fondatori vi è anche Danis Tanović, regista premio Oscar per il film “No Man’s Land”. I punti principali del programma di Naša Stranka sono la realizzazione di una società solidale ed aperta, una economia sociale di mercato e uno sviluppo delle autonomie locali.
Unione per una Bosnia migliore (SBB): partito politico fondato Fahrudin Radoncić, uomo d’affari bosgnacco, proprietario del quotidiano “Dnevni Avaz”. Filo-occidentale e filo-americano l’SBB ha come cavallo di battaglia un profondo rinnovamento della classe dirigente bosniaca. Il suo motto è: “Nuove persone! Nuova Bosnia!”
—
Foto di Matteo Zola
2 commenti
Pingback: BOSNIA: Focus elezioni/6 – Chi è Milorad Dodik « EaST Journal
Pingback: BOSNIA: Dopo sette mesi il governo è fatto. Senza i nazionalisti « EaST Journal