SERBIA: Il processo a Karadzic può cominciare

Finalmente è venuto il momento, dopo anni d’attesa il processo a Radovan Karadzic può cominciare, il 19 ottobre il debutto. Il giudice Bonomy, del Tribunale Internazione per i crimini in ex-Yugoslavia, ha chiesto una riduzione dei capi d’imputazione al fine di ridurre la durata di un processo che altrimenti sarebbe procrastinato ad libitum. Karadzic è stato arrestato a Belgrado nel 2008, a seguito del bombardamento sulla capitale serba che le forze Nato hanno perpetrato incuranti dell’opinione negativa dell’Onu.

Radovan Karadzic è stato accusato di genocidio per i delitti perpetrati contro la popolazione civile in Bosnia Erzegovina tra il 1992 e il 1995. L’accusa più grave è naturalmente quella che lo vuole responsabile del massacro di Srebrenica, compuito nel luglio del 1995 dalla banda degli Scorpioni, al soldo del comandante Mladic -ancora latitante.

Karadzic risponde alle accuse mettendo in dubbio il numero delle vittime di Srebrenica e afferma che gli attacchi diretti contro la popolazione bosniaca sono stati compiuti dalle armate bosniache. Il vecchio capo serbo ha altresì chiesto delle informazioni a svariati capi di governo, tra cui Egitto e Giordania, riguardo una supposta fornitura di armi a favore dei soldati bosniaci e il ruolo dei combattenti islamisti provenineti da quei paesi a rinforzare le truppe dell’esercito bosniaco.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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