DA SARAJEVO – Branislav Milinković, ambasciatore della Serbia presso la Nato, si è suicidato ieri presso l’aeroporto nazionale di Bruxelles-Zaventem. Secondo quanto riferiscono B92 e altri media serbi, Milinković si sarebbe tolto la vita gettandosi dal parcheggio dell’aeroporto, davanti agli occhi di Zoran Vujić, assistente ministro degli esteri serbo con delega alle politiche di sicurezza. Un salto di più di dieci metri che lo avrebbe ucciso sul colpo.
Secondo fonti internazionali, Milinković si sarebbe trovato all’aeroporto di Bruxelles proprio per incontrare Vujić e altri membri della delegazione diplomatica serba, in vista di un incontro con rappresentanti Nato. Proprio nel quartier generale dell’Alleanza Atlantica, in questi giorni si sta svolgendo il vertice dei ministeri degli esteri dei paesi membri (la Serbia non lo è, ma partecipa al programma di “Partenariato per la Pace”).
La morte di Milinkovic sarebbe avvenuta attorno alle 18.00 di ieri, ma la notizia è filtrata solo stamattina, 5 dicembre. In una nota ufficiale, il governo serbo ha confermato la notizia della “tragica scomparsa” dell’ambasciatore, senza però fornire ulteriori particolari sull’accaduto. Tuttavia, la circostanza del suicidio è stata confermata dalla Procura di Bruxelles. “Ci sono elementi che indicano chiaramente che si è trattato di suicidio e quindi l’inchiesta può già considerarsi chiusa”, ha detto un portavoce. Nessuna correlazione, dunque, con il cosiddetto Watergate serbo, il recente quanto oscuro scandalo intercettazioni che avrebbe coinvolto persino il presidente Nikolic.
Branislav Milinković, 52 anni, lascia una moglie e un figlio. Ricopriva l’incarico di ambasciatore presso la Nato a Bruxelles dal 2009, e dal 2004 e dal 2009 era stato inviato speciale della diplomazia serba presso l’Alleanza Atlantica, dopo avere ricoperto incarichi diplomatici presso le missioni serbe all’Osce e all’Onu.
La storia è piena di cadute accidentali…chissà poi se sono davvero accidentali…