In Georgia i sostenitori del nuovo premier Bidzina Ivanashvili, il cui partito, dopo la vittoria alle elezioni del 1 ottobre, ha ora la maggioranza in parlamento, incominciano a “fare le pulci” al presidente Mikheil Saakašvili. Le nuove autorità della Georgia, infatti, intendono “resuscitare” le indagini su una cause celèbre, la morte misteriosa nel 2005 dell’ex premier Zurab Žvania, uno dei leader della “rivoluzione delle rose”.
La famiglia del politico non crede alla versione ufficiale secondo cui il capo del governo sarebbe stato ucciso da esalazioni di ossido di carbonio. Giorgi Žvania, fratello del defunto e deputato nel nuovo parlamento per il partito di Ivanishvili “Il Sogno Georgiano”, ha accusato Saakashvili e un gruppo di ex ministri a lui legati, di aver inscenato le circostanze della morte del suo parente. Tuttavia il segretario generale del Movimento Nazionale Unito, il partito di Saakashvili, Mikheil Mačavariani, ha espresso l’opinione che la strumentalizzazione del tema della morte di Zurab Žvania dovrebbe cessare al più presto. Come ha dichiarato il segretario generale in un’intervista alla compagnia televisiva “Maestro”, egli non ha elementi per non credere alla versione ufficiale della morte di Zurab Žvania.
“La versione ufficiale a suo tempo accreditata, secondo cui Zurab Žvania sarebbe morto in seguito a un incidente, è una menzogna assoluta”, ha detto invece Giorgi Žvania in un’intervista trasmessa in diretta dalla televisione “Maestro” nella sua rubrica “Polit-metr”. Esisterebbero infatti, ha sostenuto, prove della falsità della versione del gas asfissiante. A suo dire, quanto prima sarà costituita una commissione d’inchiesta che indagherà sulle circostanze della morte di Žvania. Inoltre il deputato ha dichiarato di disporre di scenari che illustrano chi potrebbe aver ordinato ed eseguito l’assassinio, tuttavia non ha voluto fare alcun nome, affermando che la verità può essere stabilita solo dall’inchiesta.
Nello stesso tempo egli ha dichiarato che le circostanze della morte di suo fratello sono una messa in scena. Essa sarebbe stata realizzata dal presidente della Georgia Mikheil Saakašvili e dal suo entourage. “La messa in scena della morte sotto la direzione di Saakašvili è stata realizzata da Giorgi Baramidze (ex ministro dell’integrazione euroatlantica, nonché vicepresidente del precedente parlamento), da Vano Merabišvili (ex ministro degli interni) e da Zurab Adeišvili (ex procuratore generale)”, – ha dichiarato Giorgi Žvania.
Tuttavia egli non ha accusato esplicitamente gli ex ministri della morte di Žvania. “Io non affermo che proprio queste persone hanno ucciso mio fratello, ma dichiaro che furono proprio loro a inscenare in questo appartamento la circostanze che avrebbero reso possibile la morte accidentale. Affinchè la versione dell’incidente apparisse credibile, bisognava ben congegnarla. Per questo occorreva un appartamento nel quale essi portarono cibo, cognac, succhi di frutta, boržomi (una famosa acqua minerale georgiana – ndr)”.