”Privazione del sonno durante gli interrogatori, pressioni psicologiche, minacce, ricatti e tentativi di comprare testimonianze favorevoli alle tesi dell’accusa. Qualcuno ha addirittura denunciato di essere stato avvelenato”.
Queste sono alcune delle accuse che un numero imprecisato di testimoni ha mosso allo staff dell’ex procuratore Carla del Ponte durante il processo che si sta celebrando al Tribunale Penale Internazionale per la ex-Jugoslavia (Tpi), che ha sede all’Aja, in Olanda, contro il leader nazionalista serbo Vojislav Seselj.
Lo ha reso noto il 18 agosto 2010, in una nota, Christian Chartier, portavoce del Tpi. ”La corte, nel minor tempo possibile, nominerà un incaricato per verificare queste accuse”, ha fatto sapere Chartier. Seselj, fondatore del Partito Radicale Serbo (Srs), è accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità dal Tpi, dove il suo processo ha avuto inizio a novembre 2007. Secondo le accuse, Seselj alla testa di paramilitari serbi avrebbe ucciso e costretto alla fuga centinaia di croati e bosniaci durante il conflitto nella ex-Jugoslavia, dal 1992 al 1995.
Poverino! Lui parla solo per i suoi che lo considerano un eroe mitico. Intanto si è consegnato per non fare la fine del collega…