di Matteo Zola
I principali giacimenti di oro nero si concentrano nel Caspio, mare prosciugato e terribilmente sfruttato per ricavare risorse energetiche, a vantaggio del Kazakistan e dell’Azerbaigian. Anche la Federazione Russa sfrutta ampiamente i giacimenti caspici. Più del 90% del petrolio russo è venduto all’Europa.
1) L’oleodotto Cpc (Caspian Pipeline Consortium, altrimenti detto KtK, Kaspijskij Truboprovodnyj Konsortcium) porta il petrolio dall’Astrakan kazako fino al Mar Nero, nel terminal di Novorossijsk.
2) Da Novorossijsk petroliere portano l’oro nero russo-kazako fino a Burgas, l’oleodotto Burgas-Alexandroupolis nasce da un accordo del 2007 con Grecia e Bulgaria, e permette di aggirare gli stretti turchi.
3) L’oleodotto Baku-Novorossijsk è più delicato dei precedenti dal punto di vista geopolitico. Si collega al Cpc ma attraversa territori instabili come il Daghestan, passa vicinissimo alla Cecenia, e arriva sul Mar Nero tramite la regione di Stavropol.
4) La Družba è la principale pipeline che il vecchio regime sovietico aveva costruito per rifornire gli stati satelliti. Non raggiungeva terminal portuali ma si fermava in alcuni stabilimenti chimici nell’Europa orientale. Oggi la Družba è la principale via dell’oro nero verso l’Europa, causa di tensioni tra Kiev e Mosca. In russo, Družba significa “Amicizia”.
5) Come già col Nabucco, l’Occidente ha cercato di sottrarsi al monopolio energetico russo, la costruzione dell’oleodotto Baku-Ceyhan va in tal senso portando il petrolio azero fino alla Turchia meridionale, sul Mar Mediterraneo. Da qui si potrebbe rifornire il vecchio continente aggirando la Russia e i congestionati stretti del Bosforo e Dardanelli. La pipeline segue il percorso del gasdotto Nabucco: passa da Tblisi, dirama fino al porto di Supsa, scende verso Erzurum per poi deviare in direzione di Ceyhan.
6) L’oleodotto Ceyhan-Samsun porta il petrolio del Baku-Ceyhan verso Ankara e l’interno della Turchia fino a Samsun sul Mar Nero. Da Samsun le petroliere dovranno attraccare a Costanza, per il previsto Costanza-Trieste, e a Odessa per l’Odessa-Danzica.
7) La pipeline Costanza-Trieste mira a liberare la Serbia dal cordone ombelicale russo per spostarla in orbita UE, rifornendo direttamente Slovenia, Croazia e Italia e indirettamente i paesi limitrofi.
8 ) L’oleodotto Odessa-Danzica ha lo scopo di affrancare l’Ucraina dal gas russo ed avvinarla alla Nato e alla UE, allo stesso modo intende liberare la Polonia dalla dipendenza energetica di Mosca.
Un commento
Pingback: Gazpromenade « EaST Journal