di Michael Biasin
Il panorama politico georgiano finalmente presenta un’interessante novità; recentemente il milionario Ivanishvili, sfidante di Sakashvili o chi per lui alle prossime elezioni parlamentari di ottobre e soprattutto a quelle presidenziali del prossimo anno, ha dato ufficialmente inizio alla sua campagna elettorale. La discesa in campo di Ivanishvili risale ormai a quasi un anno fa, un discesa auspicata da molti in quanto molti vedono in lui un avversario di spessore, quello che da molto tempo mancava alla frastagliata opposizione georgiana.
Di lui abbiamo già parlato, la grande novità è rappresentata dal suo movimento “Georgian dream” con il quale è riuscito a raggruppare buona parte dei partiti di opposizione come quello repubblicano, il liberal-democratico, i partiti “Nostra Georgia”, “Forum Nazionale” e il “Partito degli industriali”. Si sono uniti ad Ivanishvili anche i leader del “Partito Conservatore” e del” Partito del Popolo” anche se ufficialmente i rispettivi partiti hanno preferito non aderire alla coalizione. Non solo Ivanishvili è riuscito a raggruppare questi partiti che negli ultimi anni hanno speso più tempo a litigare tra loro e ad accusarsi a vicenda di collusione col nemico (ovvero Sakashvili ed il suo partito “Movimento Nazionale”) che a presentare delle concrete proposte ed idee per poter essere considerati una seria alternativa al governo, ma anche a coinvolgere la cosiddetta società civile. Ivanishvili ha avuto l’abilità di attirare a sé avvocati di fama (molti dei quali collaboratori di varie ONG), ex collaboratori del Movimento Nazionale tra cui l’ex ministro degli esteri Tedo Japaridze, sportivi ed ex sportivi di varie discipline come il nostro Kaka Khaladze, giornalisti ed insegnanti.
Naturalmente tenere assieme tutte queste persone sarà un’impresa infatti l’unico collante che li tiene uniti è la voglia di cacciare Sakashvili. Dopo la presentazione ufficiale del 5 febbraio è stato presentato anche il manifesto di questo movimento diviso in 12 punti che sembrano voler semplicemente accontentare tutti a scapito della Realpolitik e del senso pratico. Il primo obiettivo è quello di creare un vero stato democratico, con istituzioni libere ed indipendenti ed un sistema politico multipartitico. A tal proposito Ivanishvili ha dichiarato chiaramente che i cittadini alle prossime elezioni dovranno scegliere tra “democrazia e dittatura” (la democrazia è naturalmente rappresentata dal suo movimento e la dittatura dal “Movimento Nazionale”). Sembra voler portare avanti la politica veltroniana del “ma anche” ovvero vuole portare avanti il processo di integrazione euro-atlantica ma anche stabilire rapporti di amicizia con la Russia.
Vuole riportare sotto il controllo della Georgia gli stati occupati militarmente dalla Russia ovvero Ossezia del Nord e Abkhazia (nonostante abbia qualche mese fa dichiarato che questi Stati sarebbero rimasti sotto il controllo della Russia). Tra i punti del manifesto ci sono quello di migliorare il welfare e le condizioni di vita degli strati più poveri della Georgia, rendere il Paese più attraente per gli investimenti stranieri e rendere il mercato del lavoro più competitivo e sicuro, stimolare la piccola e media impresa ed integrare tutto il sistema con quello economico internazionale.
Nell’ultimo punto si parla della promozione e salvaguardia del ricchissimo patrimonio artistico e culturale del Paese, un argomento molto caro ai georgiani. Come si può facilmente capire Ivanishvili non ha voluto scontentare nessuno e non ha minimamente accennato a come vorrebbe raggiungere tutti questi obiettivi, non appena si passerà al concreto i partiti torneranno a litigare e dividersi ma fino alle elezioni presidenziali si mostreranno uniti, continueranno con roboanti dichiarazioni tutte vaghe perché l’obiettivo di buona parte di queste persone è la presa del potere e non cambiare il volto del Paese anche perché ognuno ne ha una visione diversa.