di Luca Rastello
#0: I conflitti jugoslavi, introduzione a una truffa
# 2: Alla conquista di Vukovar
La storia di Darko si snoda sullo sfondo dell’assedio di Vukovar (agosto-novembre 1991), culmine della guerra fra Croazia e quanto rimaneva della Federazione jugoslava dopo la dichiarazione d’indipendenza delle repubbliche settentrionali (la stessa Croazia e la Slovenia). Sul piano militare la crisi fra Croazia e Federazione raggiunge il suo punto critico nell’estate del 1991, ma la tensione è già alta almeno dalla primavera precedente quando (aprile 1990) le elezioni politiche in Slovenia e Croazia sono vinte a grande maggioranza da raggruppamenti nazionalistici che non nascondono la volontà di secessione da Belgrado. Nel corso dell’anno le elezioni in tutte e sei le repubbliche jugoslave (oltre alle due citate, Serbia, Montenegro, Macedonia e Bosnia Erzegovina) faranno registrare analoghi trionfi dei partiti irredentisti, in generale forze dell’opposizione con la sola eccezione della Serbia dove le parole d’ordine nazionaliste sono la bandiera del partito al potere, guidato da Slobodan Milosevic.
La crisi ha origine nei territori della cosiddetta Krajina di Knin, abitati da una popolazione a netta maggioranza serba, parte della Croazia secondo i confini stabiliti dalla Costituzione titoista del 1974. Si tratta di regioni dove la presenza serba risale alla seconda metà del XVI° secolo quando l’impero asburgico vi deportò centinaia di migliaia di di guerrieri serbi con le loro famiglie per rafforzare la frontiera con l’impero turco. La regione è nota, infatti, con il nome di Vojna Krajina che significa appunto “frontiera militare”.
La Krajina croata fu, durante la seconda guerra mondiale, il principale teatro della campagna di sterminio condotta dallo “Stato indipendente di Croazia” (proclamato nel 1941 dal movimento filonazista degi ustascia, gi “insorti” guidati da Ante Pavelic) ai danni della popolazione serba oltre che di zingari ed ebrei, e il principale serbatoio di reclutamento per la resistenza titoista.
Nel 1990 la vittoria elettorale di un partito – l’Hdz (comunità democratica croata) del futuro presidente croato Franjo Tudjman – che non rinnega l’eredità storica del movimento ustascia e anzi ne ripristina in gran parte simboli e valori, fornisce alimento all’estremismo separatista serbo (in Krajina, ndr). La radicalizzazione nazionalista fa comodo tanto al regime di Zagabria, in cerca di una nuova legittimità antijugoslava, quanto a quello di Belgrado che fa dei cosiddetti “fuoriusciti” (ovvero i serbi che vivono fuori dai confini della Serbia federale) il perno della sua propaganda nazionalista.
pp. 30-31
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LEGGI ANCHE sull’indipendenza croata:
La Germania e la diaspora croata, soldi e armi per la guerra di Tudjman
Con l’aiuto di Dio. La guerra d’indipendenza tra il Vaticano e Međugorje
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Purtroppo non siete democratici. I miei commenti li bloccate. Non sono d’accordo su come trattate la Croazia e i croati, non capite le cose piu’ elementari sul rapporto croati-serbi. NON C’E’ STATO UN ODIO “VISCERALE” TRA SERBI E CROATI PRIMA DEL 1918, quando i potenti (Francia, Gran Bretagna) decisero di creare la “Jugoslavia”. Quello che si fa adesso, e’ la stessa cosa: si cerca di imporre un unione anche lassa CONTRO la volonta’ dei popoli locali. Auguri!
Dunque Nikola, ti dò del “tu” ché ci siamo già scritti in passato. Primo: commenti “bloccati” non ne vedo, cosa avresti scritto che non è stato pubblicato? Secondo: se anche volessimo bloccare alcuni commenti, la democrazia non c’entra nulla. E’ un nostro diritto. Terzo: dove sarebbe scritto che c’è stato un odio viscerale tra serbi e croati? Personalmente, poi, è da due anni che scrivo che se odio c’è stato è stato alimentato da criminali come Milosevic o Tudjman. E non ho problemi a dirlo: criminali. Forse l’odio c’è adesso, dalla fine della guerra, ma prima ho qualche dubbio. Quarto: questi sono estratti da un libro, documentato, piuttosto importante. Puoi anche non credere a noi, ma almeno agli storici. Lascia perdere Rastello, leggi Pirjevec: “le guerre jugoslave”. Poiché fuori dai Balcani la Storia è quella lì. Non so cosa si racconti in ex-jugoslavia ma le mistificazioni di governi corrotti e criminali (penso all’Hdz, soprattutto) mi interessano poco.
Perché non vuoi vedere quello che è evidente? che i croati (ma anche i serbi eh) hanno appoggiato governi che si sono dati al crimine di guerra, al crimine organzzato, avevano rapporti con la mafia (anche italiana), e continuano a rubare soldi e benessere ai “popoli” che io preferisco chiamare cittadini? No, davvero, m’interessa capire cosa ci sia da difendere.
Matteo
Matteo, ho letto diversi articoli sul vostro sito che trattano dei paesi dell’ex-Jugoslavia. Le tue spiegazioni delle cause della guerra sono molto superficiali. Ho trovato l’espressione “odio viscerale” in qualche articolo sul vostro sito, non ricordo bene quale. Però, mi rendo conto che tu sei dell’opinione che prima di questa guerra tutto è stato idilliaco. Ma non è così. Ho scritto un commento indicando che i problemi che hanno portato alla guerra degli anni 90′ risalgono perlomeno al periodo prima e durante la Grande guerra, quando qualcuno in Francia e Inghilterra inventò la “Jugoslavia” senza chiedere l’opinione dei cittadini locali. Le radici vere sono state scritte nel manifesto Nacertanije del ministro serbo Garasanin nel 1844 (http://en.wikipedia.org/wiki/Greater_Serbia#Gara.C5.A1anin.27s_Na.C4.8Dertanije). Con ciò la Serbia rifiutava una possibile associazione dei popoli slavi e perseguiva una Grande Serbia come obiettivo politico. Ho scritto altrettanto che le cause della guerra degli anni 90′, diciamo pure, le cause dell’aggressione e dell’invasione serba della Croazia, si sono delineate verso la metà degli anni 80, quando nel 1986 Milosevic fu eletto presidente del partito comunista della Serbia (SK Srbije). La redazione, l’hai detto tu stesso, ha il diritto di non pubblicare certi commenti, presumo offensivi e scorretti. Non capisco perché non uscivano i miei commenti finché non mi sono registrato con un altro indirizzo email…
Credimi desidero discutere, non offendere… se non ritieni offensivo che qualcuno della zona corregga certi errori e imprecisioni sui vostri articoli?
Ho trovato un solo commento in spam, proveniente da un indirizzo e-mail diverso da quello che hai utilizzato qui, e che il sistema non ha riconosciuto come valido. L’ho pubblicato. Nel commento dici: “Siete disgustosi con questo odio verso i croati. Direi perfino razzisti”. Ti qualifichi da solo. Quanto scritto qui, e altrove, almeno ha delle fonti documentarie. Definisci “cinismo puro” il mio affermare come coi soldi del crimine organizzato si sia pagata la guerra croata: pensa che è scritto su molti libri, non robaccia da dietrologi ma testi di scienza politica di docenti della Sant’Anna di Pisa, da storici e giornalisti che hanno visto, documentato, testimoniato. Ma io sono cinico, noi razzisti e disgustosi.
Matteo
Con tutto il rispetto per voi e per i docenti della Sant’Anna di Pisa, devo dire che per essere dignitosi non serve essere professori. Tu parli di crimine organizzato quando uno lotta per la sopravvivenza? E’ legittimo difendersi, non è vero? Togliere le armi a uno che è costretto a difendersi rinfacciandogli il fatto che ha osato difendersi…e questo secondo te non è cinismo?
Caro Matteo, i docenti delle scienze politiche sono esponenti di una certa politica estera. E quella italiana è quasi sempre stata un po’ ostile nei confronti della Croazia, non è vero? A te dà fastidio perfino l’appoggio del Vaticano all’indipendenza croata. Il papa a Pecs in agosto del 1991, quando l’esercito ex-jugoslavo ormai serbo aiutava i crimini serbi in Croazia, cosa poteva dire? Ha parlato in difesa dele vittime. Secondo te dove erano in quel momento le armi croate? E la politica di Tudjman come poteva costituire una minaccia ai serbi in Croazia? Già, se non ci fossimo difesi sarebbe stato meglio… Quello che stai facendo è criminalizzazione delle vittime. Con tutto il rispetto per i tuoi docenti…
Per me i discorso si chiude a “disgustoso” e “razzista”. Non parlo con chi non sa parlare. Un saluto
Matteo
Io vengo dal Knin e le posso assicurare che è stato compiuto un genocidio.Infatti sono dovuto fuggire con la mia famiglia(tutti i miei parenti e concittadini sono fuggiti all’estero,principalmente in Serbia).Suppongo lei provenga da qualche città come Zagabria o Spalato e non abbia mai visitato la Krajina.E’ un territorio piuttosto vasto,con una densità abitativa estremamente bassa,soprattutto ora dopo la guerra.Le proprietà dei serbi sono state occupate,bruciate o distrutte. Knin apparteneva alla Repubblica croata jugoslava ma la popolazione era a stragrande maggioranza serba.Una volta che vinse Tudjman,dopo la sua campagna elettorale anti-serba la nuova costituzione croata relegò i serbi in minoranza nazionale(e non popolo costituente)…I serbi sentendosi minacciati hanno dichiarato la secessione.Se la Croazia può separarsi dalla Jugoslavia,allora la Krajina può separarsi dalla Croazia,non sembra logico?Mi piacerebbe capire che bisogno sentivate voi croati di creare il vostro stato(che tra l’altro è il più puro etnicamente parlando degli stati ex-jugoslavi,chissà perché…)
Saluti
Ciao Nikola,ma la krajina essendo 1/4 della croazia vi vivevano 1 milione di serbi?facendo conto che la croazia aveva 4 milioni di abitanti?
Knin era ed e’ la citta’ croata.Il problema e’ che i serbi della Croazia non la riconoscevano come croata.